La (mancanza di) solidarietà, l’ Unione europea ed il resto del mondo
L’emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le nostre fragilità.
Tra queste, la più eclatante è l’incapacità dell’Unione europea di trovare una risposta comune alle azioni di contenimento del contagio da #coronavirus, sia per affrontare insieme l’emergenza sanitaria, economica, occupazionale, sociale.
Ci sono slanci positivi (azione Rescue per la protezione di mascherine, il bando straordinario dell’innovazione, la decisione di sospendere il vincolo del Patto di Stabilità), ma sono progetti, azioni, misure che mancano di una strategia politica.
La riunione del Consiglio europeo ha dimostrato la paralisi dell’interesse generale dell’Unione europea, tenuto in ostaggio dagli egoismi degli interessi nazionali. La decisione di rimettere all’Eurogruppo l’elaborazione di proposte comuni segnala l’estremo tentativo di avviare un tavolo di mediazione e prendere due settimane di tempo per uscire dallo stallo.
Tutto questo mentre si muove velocemente un fiume carsico di solidarietà dal basso tra i cittadini europei che ci ricorda come la solidarietà tra i popoli europei sia molto più salda e coesa rispetto alla solidarietà tra gli Stati membri.
Tutto questo mentre riceviamo attestati di vicinanza e solidarietà da tante realtà (soprattutto dall’est asiatico, dalla Cina in primis, ma non solo) con cui abbiamo intessuto nel corso degli anni, come Comune di Bologna, una rete di relazioni di prossimità, dai progetti comuni alle cooperazioni internazionali, dai gemellaggi ai patti di cooperazione territoriale.
(Nella foto la donazione di 20.000 mascherine chirurgiche monouso donate dall’Associazione cinesi dell’Emilia-Romagna)
Tutto questo deve portarci a riflettere su due cose.
La prima: nella vita ciò che si semina, si raccoglie nel tempo.
(Nella foto, il Sindaco di Bologna ed il Sindaco di Tirana piantano un albero a Tirana nella primavera del 2018, in segno di amicizia tra le nostre comunità)
La seconda: la solidarietà non è un tema di risorse. E’ un tema di predisposizione d’animo.
Come dimostra l’arrivo dei medici cinesi, cubani o albanesi.
(Nella foto, la delegazione di medici albanesi arrivata in Italia per fronteggiare l’emergenza Covid19)
Grazie perchè questa lezione serve soprattutto all’Europa di domani.
Come ha ricordato nei giorni scorsi l’ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors:
“La mancanza di solidarietà mette l’Unione europea in pericolo di vita”
30 Marzo 2020