14 Febbraio 2021
Etica e digitale: il ruolo delle città
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
In memoria di Renzo Imbeni
16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.
Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.
22 Febbraio 2021
GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri
https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU
6 Marzo 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri
https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU
6 Marzo 2021
Etica e digitale: il ruolo delle città
14 Febbraio 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri
https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU
6 Marzo 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta
22 Febbraio 2021
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
La piattaforma UGO torna a Bologna
6 Marzo 2021
La piattaforma UGO torna a Bologna
6 Marzo 2021
La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi
C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia.
Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:
NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!
E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.
Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.
Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.
Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio:
“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.
Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.
Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.
Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.
Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.
16 Ottobre 2020
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta
22 Febbraio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
La piattaforma UGO torna a Bologna
6 Marzo 2021
GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri
E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese.
Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).
Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.
Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :
https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE
22 Febbraio 2021
Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati
La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.
Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.
L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.
É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.
8 Gennaio 2021
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Un anno di SmartBo
Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità?
Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo.
Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.
Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.
In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.
27 Ottobre 2020
Progetto Rampe nella Zona T
Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.
La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.
Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.
Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.
Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.
Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.
Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:
12 Dicembre 2020
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Tecnopolo di Bologna
La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.
Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing
Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.
Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.
I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.
4 Ottobre 2020
Buon lavoro Antonio Parenti!
Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.
Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi
16 Giugno 2020
Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta
22 Febbraio 2021
Etica e digitale: il ruolo delle città
14 Febbraio 2021
In memoria di Renzo Imbeni
16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.
Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.
22 Febbraio 2021
Un anno di SmartBo
Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità?
Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo.
Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.
Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.
In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.
27 Ottobre 2020
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
Provaci ancora, Frank!
La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.
Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.
E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).
E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.
Non esiste la neutralità degli algoritmi!
C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.
Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.
A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.
Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.
Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.
Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).
C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?
Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.
Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.
[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]
[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:
a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;
b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]
[Art. 5 Non discriminazione e recesso]
1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali
2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.
3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]
3 Gennaio 2021
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
Tecnopolo di Bologna
La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.
Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing
Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.
Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.
I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.
4 Ottobre 2020
Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.
La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?
Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.
Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.
La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.
Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.
Il nuovo legame tra lavoro e territori
Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.
Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.
È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.
Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.
Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra imprese, lavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.
Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale
Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.
“La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.
La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.
Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.
È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.
Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:
20 Ottobre 2020
And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.
L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport Accessibility Award 2020.
L’anno scorso era arrivato secondo.
Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.
Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.
Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:
https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/
12 Dicembre 2020
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca
17 Giugno 2020
Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19
3 Giugno 2020
GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri
E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese.
Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).
Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.
Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :
https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE
22 Febbraio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri
E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese.
Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).
Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.
Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :
https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE
22 Febbraio 2021
Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.
La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?
Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.
Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.
La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.
Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.
Il nuovo legame tra lavoro e territori
Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.
Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.
È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.
Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.
Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra imprese, lavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.
Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale
Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.
“La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.
La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.
Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.
È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.
Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:
20 Ottobre 2020
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
Stop Donald!
Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.
Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.
Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.
Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.
6 Gennaio 2021
CIG e prospettive del mondo del lavoro
Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.
I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.
Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.
Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.
Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.
E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.
E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.
Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.
30 Dicembre 2020
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca
17 Giugno 2020
Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.
Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.
Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.
Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.
La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.
La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.
Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.
La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.
La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.
16 Ottobre 2020
3 dicembre – Disability Day 2020
3 Dicembre 2020
Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati
La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.
Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.
L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.
É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.
8 Gennaio 2021
Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati
La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.
Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.
L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.
É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.
8 Gennaio 2021
La sostenibilità si pratica e non si predica
Tutti parlano di tutela ambientale, ma pochi sanno che una delle cause di emissione di CO2 è la gestione dei dati, considerando che un server produce ogni anno da 1 a 5 tonnellate di CO2 e che 3 e-mail generano la stessa CO2 prodotta percorrendo 1km in auto. Nel prossimo futuro, l'analisi predittiva dei mega-trend ci dice che ci sarà un grande sviluppo dell'economia legata ai Big Data; ciò significa che il servizio di hosting dei server diventerà sempre più importante ai fini della tutela ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici.
Per questo è importante dare sempre il buon esempio. A partire dal servizio di hosting del mio sito che da oggi è totalmente "green" perché viene alimentato con energia solare e si avvale della tecnologia certificata del green data center. Una piccola ma significativa innovazione a km zero, visto che sia Executive Service Exe.it che Indici Opponibili sono due realtà imprenditoriali che operano nell'area metropolitana bolognese.
Fatti, non parole.24 Maggio 2016
Europa: Nessuno ne esce da solo!
La sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020, rischia di creare nuove incertezze sulla politica economica e monetaria dell’Unione europea.
In estrema sintesi, la Corte costituzionale tedesca ha posto condizioni alla Bundesbank per ulteriori partecipazioni al QE, invitando il consiglio direttivo della BCE ad adottare una nuova decisione che dimostri come il QE sia conforme al principio di proporzionalita'.
É’ una storia lunga che va avanti dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca, del 30 giugno 2009, sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca. Una nuova puntata di un braccio di ferro che va avanti ormai da anni, in cui la Corte costituzionale tedesca ha assunto il ruolo di freno d’emergenza sul processo di integrazione europea.
Bene ha fatto la Commissione europea e Paolo Gentiloni a ricordare che la BCE è un’istituzione indipendente e che la sua indipendenza deve essere alla base della politica monetaria europea.
Però il tema posto dai giudici tedeschi, per quanto discutibile nei tempi e nei modi, pone un tema ormai ineludibile.
La BCE non può risolvere tutto con la politica monetaria.
Nè l’Eurogruppo, nè il Consiglio europeo possono essere i luoghi della decisione politica sull’economia e la finanza degli Stati membri.
Ci vuole una politica comune europea sulla fiscalità, sull’economia, sull’occupazione, sul welfare, con un governo europeo democraticamente eletto dai cittadini europei.
La pandemia dovrebbe insegnarci che nessuno ne esce da solo. Vale per i Comuni, vale per le Regioni, vale per gli Stati.
12 Maggio 2020
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Etica e digitale: il ruolo delle città
14 Febbraio 2021
Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.
Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.
Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.
Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.
La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.
La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.
Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.
La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.
La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.
16 Ottobre 2020
Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati
La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.
Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.
L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.
É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.
8 Gennaio 2021
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.
L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport Accessibility Award 2020.
L’anno scorso era arrivato secondo.
Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.
Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.
Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:
https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/
12 Dicembre 2020
Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città
Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.
Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.
Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.
Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.
Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.
Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.
14 Dicembre 2020
L’opinione non è un reato. Liberiamo ZAKY #FREEPATRICKZAKY
Dal REDATTORE SOCIALE DEL 19/2/2020
Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato"
di Ambra Notari
BOLOGNA – “La prima cosa è continuare a fare rumore, non solo come Comune o università, ma come città. Sappiamo che il faro mediatico intorno a questa vicenda mette pressione sulle autorità egiziane”. Marco Lombardo, assessore comunale alle Attività produttive con deleghe, tra le altre, alle relazioni europee e internazionali e alla cooperazione internazionale, interviene così sulla vicenda di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato nel suo Paese d’origine lo scorso 7 febbraio. “Non stiamo parlando di una persona che minaccia lo stato egiziano, perché non possiamo considerare l’opinione un reato. Uno studente che studia i diritti umani non è una minaccia. Zaky è uno studente venuto qui, nella
nostra città, per frequentare il master Gemma Studi di genere e delle donne, un corso che approfondisce anche il tema delle discriminazioni, scelta che non può rappresentare una minaccia per lo stato egiziano, ed è per questo che chiediamo la sua immediata liberazione. Da qui a sabato, quando ci sarà la prossima udienza, dobbiamo fare sentire la nostra voce con tutti i mezzi possibili, locali come città e nazionali come governo”.
Lo scorso lunedì, in occasione della grande manifestazione che ha coinvolto oltre 5 mila persone e che ha visto slare, in prima la, anche il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il sindaco Virginio Merola ha scandito, dal palco: “Ho pensato di dare la cittadinanza onoraria a Zaky, ma sarebbe un di più. Perché lui è già cittadino di Bologna. Gliela daremo quando tornerà, per festeggiare e per non dare pretesti a chi vuole fare il dittatore”, e ha aggiunto: “Al governo italiano e ai governi europei dico di far tesoro delle parole del presidente del Parlamento Ue. Non è possibile passare sopra la libertà personale solo per vendere qualche nave o armamento”. “Dare la cittadinanza a Zaky?, interviene Lombardo. Il rispetto dei diritti umani prescinde dalla cittadinanza. Ricordo sempre che l’art. 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea dice che la dignità dell’uomo è inviolabile, non la dignità del cittadino europeo o del cittadino italiano. Detto questo, è molto importante il messaggio lanciato dal sindaco: sì, sarà bello dargli la cittadinanza quando sarà tornato libero e sarà di nuovo qui con noi”. Quanto alla pressione politica, aggiunge: “Prima è necessario passare dai canali diplomatici anche se, va detto, questa vicenda dimostra quanto sia debole, oggi, la diplomazia: stiamo parlando di liberare uno studente, non stiamo parlando di un atto ostile di guerra. La diplomazia internazionale dimostra in questi casi la propria debolezza, perché dovremmo essere già riusciti a ottenere quello che chiediamo. Condiamo che la Farnesina e il ministro degli esteri riescano a ottenere la liberazione di Zaky attraverso tutti i canali diplomatici. Poi certo, ci può essere anche una politica di condizionalità: se non viene data garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali, si interrompono le relazioni economiche – opzione che dovrebbe valutare non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea – anche sino ad arrivare all’atto più estremo, il ritiro dell’ambasciatore. Ma questa scelta la si può valutare solo dopo che tutte le altre strade sono state percorse e non hanno dato risultati”.
Come detto, alla manifestazione erano presenti le istituzioni e gli studenti, il gonfalone della città e gli striscioni dei collettivi, mescolanza più unica che rara. “Questo tipo di manifestazioni dimostra che c’è un senso di appartenenza che prescinde sia dalla cittadinanza, sia dalla residenza. Questo” – e qui l’assessore cita la Canzone dell’appartenenza di Gaber – “signica avere gli altri dentro di sé. Cittadini e studenti sono scesi in piazza perché sentono che Zaky fa parte della nostra comunità, ed è straordinario, perché vuole dire avere abbracciato pienamente lo spirito di questa città che prevede, nella parola libertas del gonfalone, un elemento identitario e fondante”.
In città continuano le iniziative per chiedere la liberazione di Patrick Zaky: venerdì 21 marzo, tra le 11 e le 13, le lezioni dell’Alma Mater si fermeranno. L’appuntamento è in Piazza Verdi, cuore della vita universitaria bolognese, per un presidio di solidarietà. Sabato, invece, in occasione della partita Bologna – Udinese, la società Bologna Fc ha chiesto ai suoi sostenitori di fare il tifo anche per il giovane ricercatore. Corsi, striscione, magliette: per ora è lasciata massima libertà, ma si sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di realizzare qualcosa di più organizzato. Zaky è appassionato di calcio: nel corso della prima udienza al Cairo, prima di essere condotto
A parlare è Marco Lombardo, assessore del Comune di Bologna con deleghe anche alle relazioni europee e internazionali: “Italia e Unione Europea devono adoperare tutti gli strumenti diplomatici ed eventualmente pensare a una politica di condizionalità”. Venerdì nuovo presidio di solidarietà, sabato allo stadio il tifo sarà per la liberazione del giovane ricercatore
https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 1/2
19/2/2020 Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato" - Redattore Sociale
via, era riuscito a gridare: “Forza Bologna”. Un messaggio colto al volo dalla società rossoblù: “Zaky, ti aspettiamo allo stadio”, ha detto nei giorni scorsi l’ad Claudio Fenucci.
© Copyright Redattore Sociale
ARTICOLO COMPLETO https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 2/2
21 Febbraio 2020
Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!
La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.
Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.
Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.
Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.
Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.
Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.
Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.
Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.
E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.
Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.
Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.
Avanti, insieme!
10 Ottobre 2020
Ripartenza Solidale
La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.
Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.
Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.
Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.
Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.
14 Luglio 2020
Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.
Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?
Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.
Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.
Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]
3 Gennaio 2021
Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.
Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?
Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.
Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.
Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]
3 Gennaio 2021
I-cuber. Puntata sulla green economy
Questa volta siamo andati alla scoperta delle realtà del territorio che si occupano di ‘green economy’ e di economia circolare.
Sapevate che internet consuma quanto l’intera aviazione civile mondiale e che 3 e-mail generano la stessa Co2 prodotta percorrendo 1 km di auto? Sapevate che la prima causa di consumo di emissioni inquinanti nelle aree urbane non è il traffico, ma il riscaldamento negli edifici pubblici e privati? Che la Carte dei Comuni a spreco zero è stata firmata a Sasso Marconi? Che non esiste solo lo spreco alimentare, ma anche lo spreco dei fiori nella grande distribuzione? Che esistono programmi europei, finanziamenti e 'business angels' per sostenere l’imprenditorialità innovativa nell’economia verde? Scoprire alcune delle soluzioni più innovative già attive nel nostro territorio nella nuova puntata di I-cuber. Raccontiamo un modo di essere tradizionalmente innovativi. Con Saverio Cuoghi, Palma Costi, Leonardo Setti, Viola Cavalca, Gianni Capra, Sandro Serenari, Stefano Mazzetti, Luca Degli Esposti, Gianluca Mazzini, Sandra Lotti, Buona visione di #Icuber su LepidaTV! http://youtu.be/xHfZyBVfbRc?list=PL7q2PExZqZnH6cKisnnHo5YypZ9E-tlal27 Aprile 2016
La (mancanza di) solidarietà, l’ Unione europea ed il resto del mondo
L'emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le nostre fragilità.
Tra queste, la più eclatante è l'incapacità dell'Unione europea di trovare una risposta comune alle azioni di contenimento del contagio da #coronavirus, sia per affrontare insieme l'emergenza sanitaria, economica, occupazionale, sociale.
Ci sono slanci positivi (azione Rescue per la protezione di mascherine, il bando straordinario dell'innovazione, la decisione di sospendere il vincolo del Patto di Stabilità), ma sono progetti, azioni, misure che mancano di una strategia politica.
La riunione del Consiglio europeo ha dimostrato la paralisi dell'interesse generale dell'Unione europea, tenuto in ostaggio dagli egoismi degli interessi nazionali. La decisione di rimettere all'Eurogruppo l'elaborazione di proposte comuni segnala l'estremo tentativo di avviare un tavolo di mediazione e prendere due settimane di tempo per uscire dallo stallo.
Tutto questo mentre si muove velocemente un fiume carsico di solidarietà dal basso tra i cittadini europei che ci ricorda come la solidarietà tra i popoli europei sia molto più salda e coesa rispetto alla solidarietà tra gli Stati membri.
Tutto questo mentre riceviamo attestati di vicinanza e solidarietà da tante realtà (soprattutto dall'est asiatico, dalla Cina in primis, ma non solo) con cui abbiamo intessuto nel corso degli anni, come Comune di Bologna, una rete di relazioni di prossimità, dai progetti comuni alle cooperazioni internazionali, dai gemellaggi ai patti di cooperazione territoriale.
(Nella foto la donazione di 20.000 mascherine chirurgiche monouso donate dall'Associazione cinesi dell'Emilia-Romagna)
Tutto questo deve portarci a riflettere su due cose.
La prima: nella vita ciò che si semina, si raccoglie nel tempo.
(Nella foto, il Sindaco di Bologna ed il Sindaco di Tirana piantano un albero a Tirana nella primavera del 2018, in segno di amicizia tra le nostre comunità)
La seconda: la solidarietà non è un tema di risorse. E' un tema di predisposizione d'animo.
Come dimostra l'arrivo dei medici cinesi, cubani o albanesi.
(Nella foto, la delegazione di medici albanesi arrivata in Italia per fronteggiare l'emergenza Covid19)
Grazie perchè questa lezione serve soprattutto all'Europa di domani.
Come ha ricordato nei giorni scorsi l'ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors:
"La mancanza di solidarietà mette l'Unione europea in pericolo di vita"
30 Marzo 2020
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
Provaci ancora, Frank!
La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.
Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.
E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).
E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.
Non esiste la neutralità degli algoritmi!
C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.
Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.
A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.
Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.
Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.
Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).
C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?
Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.
Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.
[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]
[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:
a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;
b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]
[Art. 5 Non discriminazione e recesso]
1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali
2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.
3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]
3 Gennaio 2021
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!
La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.
Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.
Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.
Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.
Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.
Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.
Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.
Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.
E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.
Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.
Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.
Avanti, insieme!
10 Ottobre 2020
Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.
Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?
Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.
Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.
Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]
3 Gennaio 2021
Gojoseon, Bologna celebra la Repubblica di Corea.
Il 3 ottobre nel 2333 a.C. è la data della leggendaria formazione del primo Stato coreano di Gojoseon, che stabilisce tradizionalmente la fondazione della Nazione coreana.
In questa giornata, ci siamo uniti quindi idealmente agli amici del Consolato Generale Della Repubblica Di Corea, che ha giurisdizione anche sulla città di Bologna, in quella che per loro rappresenta la Festa Nazionale della Fondazione della Corea, e facciamo i nostri auguri a tutta la comunità coreana presente a Bologna.
Auguri Corea! International is Bologna!
https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw
10 Ottobre 2020
Screening sanitario per tutti i rider di Bologna
Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.
I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.
Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.
E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.
E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.
Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.
Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.
Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.
Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.
Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.
Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.
I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:
12 Dicembre 2020
Progetto Rampe nella Zona T
Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.
La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.
Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.
Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.
Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.
Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.
Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:
12 Dicembre 2020
Tecnopolo “Rita Levi Montalcini” sulle malattie neurodegenerative
Martedì 12 gennaio ho partecipato all’evento della “Fondazione Iret” per l’inaugurazione dell’ampliamento della sede di Ozzano del Tecnopolo, insieme al Magnifico Rettore Francesco Ubertini, all’assessore regionale Patrizio Bianchi ed al Sindaco di Ozzano, Luca Lelli.
Un esempio di partenariato pubblico-privato che amplia la Rete dell’Alta Tecnologia, aumenta la competitività del nostro sistema territoriale ed incrementa il potenziale della Regione Emilia-Romana come luogo di eccellenza del “benessere cognitivo”.
Nel mio intervento ho cercato di esprimere la profonda gratitudine della nostra comunità per l’impegno quotidiano di Luciana Giardino e Laura Calzà della Fondazione Iret, allieve del premio Nobel, Rita Levi Montalcini, a cui il Tecnopolo è dedicato.
Forza del rigore, potere dell’intuizione e audacia della speranza: questi sono gli elementi fondativi delle attività di ricerca che si svolgeranno nel Tecnopolo, nei cui nuovi laboratori lavoreranno 15 ricercatori ed equipe di ricerca scientifica per cercare di dare risposta alle speranze di milioni di persone in tutto il mondo che sono interessati da malattie degenerative.
16 Gennaio 2020
Tecnopolo di Bologna
La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.
Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing
Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.
Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.
I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.
4 Ottobre 2020
“L’unione fa la spesa”..oltre la pandemia!
Il 12 giugno, abbiamo ricevuto le chiavi dei mezzi di trasporto che verranno utilizzati per garantire la prosecuzione dell’iniziativa l’ #UnionefalaSpesa in favore di persone con fragilità e #disabilità.
Grazie alle donazioni di BPER Banca, Banca di Bologna, Unipol Sai ragilie Bologna Fc 1909, grazie all’impegno di PMG Italia ed Auser Bologna che coordina il prezioso contributo di tutti i volontari e che permetterà a questo semplice, ma importante servizio di continuare a sostenere e supportare i più fragili.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle percorso "Bologna Oltre le Barriere - Access City Awards 2021" che la nostra generosa e attenta città sta portando avanti con determinazione e consapevolezza, perchè abbiamo bisogno dell'impegno di ognuno di noi, perchè nessuno si salva da solo!
16 Giugno 2020
Provaci ancora, Frank!
La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.
Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.
E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).
E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.
Non esiste la neutralità degli algoritmi!
C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.
Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.
A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.
Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.
Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.
Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).
C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?
Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.
Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.
[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]
[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:
a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;
b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]
[Art. 5 Non discriminazione e recesso]
1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali
2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.
3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]
3 Gennaio 2021
Provaci ancora, Frank!
La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.
Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.
E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).
E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.
Non esiste la neutralità degli algoritmi!
C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.
Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.
A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.
Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.
Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.
Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).
C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?
Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.
Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.
[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]
[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:
a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;
b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]
[Art. 5 Non discriminazione e recesso]
1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali
2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.
3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]
3 Gennaio 2021
Comunità Solare Locale a San Vitale
16 Aprile 2016
RUN FOR MEM: Bologna Ricorda
Domenica 26 gennaio in occasione delle celebrazioni della Gironata della Memoria, ho avuto l'opportunità di rappresentare la amministrazione comunale di Bologna, in una serie di tappe della "Run for Mem".
Prima alla Certosa per la deposizione di corone al monumento ANEI ed alla lapide dedicata agli zingari.
poi allo Stadio Renato dall'Ara alla Torre di Maratona per la deposizione di una corona in memoria di Arpad Weisz.
Sono solo alcune delle tappe della #Runformem la corsa cittadina che ripercorre alcuni monumenti storici della città, in vista della giornata nazionale della #memoria di domani 27 gennaio.
Per non dimenticare mai la nostra storia, la nostra memoria, i nostri valori. Uniti nel ricordo e insieme al Comune di Bologna, alla Comunità ebraica di Bologna, alla Uisp Bologna e al BFC1909.
27 Gennaio 2020
Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città
Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.
Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.
Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.
Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.
Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.
Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.
14 Dicembre 2020
Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020
CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE)
Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.
Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.
Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".
Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".
Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".
https://www.insiemeperillavoro.it/
30 Dicembre 2020
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
Tecnopolo di Bologna
La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.
Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing
Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.
Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.
I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.
4 Ottobre 2020
Provaci ancora, Frank!
La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.
Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.
E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).
E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.
Non esiste la neutralità degli algoritmi!
C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.
Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.
A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.
Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.
Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.
Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).
C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?
Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.
Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.
[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]
[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:
a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;
b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]
[Art. 5 Non discriminazione e recesso]
1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali
2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.
3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]
3 Gennaio 2021
Bologna incontra il Messico
Il 6 ottobre, abbiamo avuto una piacevole visita nella nostra Bologna.
E' stato un piacevole incontro quello con la Console Generale del Messico a Milano, María de los Ángeles Arriola, e il nostro Comune, alla presenza del Console onorario del Messico a Bologna, Paolo Zavoli.
Il Messico per l'Italia è il primo mercato dell'America latina per quanto riguarda le esportazioni, anche da parte di tante aziende bolognesi
E' stata una bella occasione di confronto e di analisi e abbiamo anche parlato di tante collaborazioni possibili, e di come portare a Bologna anche la cultura messicana, organizzando mostre o altri eventi culturali negli spazi del Comune di Bologna.
10 Ottobre 2020
70ma giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.
L'11 ottobre è una data importante e da ricordare, è la giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro e in questo complicato 2020 ricorre il settantesimo anniversario.
In questa giornatat si è tenuto a Bologna, in collaborazione tra Comune di Bologna, Patronato ANMIL, Nazionale Italiana Cantanti, Imagem un evento per riflettere su questa ferita sociale che lacera il nostro paese.
Ogni anno muoiono più di 1000 persone all’anno per incidenti sul luogo di lavoro o in itinere. Sono numeri impressionanti: significa 3 morti ogni giorno.
Dietro questi numeri ci sono storie, madri, padri, figlie, figli. Vite spezzate.
Anche quest’anno, nonostante il fermo produttivo di diversi mesi, le morti sul luogo di lavoro sono aumentate (823) a causa dell’impatto del Covid19 che ha colpito medici, infermieri, personale medico-sanitario che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere.
Sono diminuite solo le morti in itinere (-32%) in virtù di un maggiore utilizzo dello smartworking.
Spesso i media si concentrano sull’aumento dei contagi per le feste o la movida, ma non prestano altrettanta attenzione all’aumento dei contagi che avvengono nei luoghi di lavoro.
Non dobbiamo perdere la capacità di indignarci. Non dobbiamo cedere alla tentazione di considerarle delle tragiche “fatalità”.
Dove c’è lavoro irregolare o precario ci sono più rischi.
Non a caso i settori più colpiti sono quelli della cantieristica, dell’agricoltura, della logistica.
Il costo della sicurezza sul lavoro non può essere un elemento della competizione economica.
Davanti a questa strage silenziosa che non fa notizia ci vuole l’impegno da parte di tutti: istituzioni, sindacati, ispettorato del lavoro, scuole ed anche artisti che, come abbiamo fatto oggi, hanno avuto la sensibilità di raccontare il dolore attraverso la sensibilità dell’arte. NoCrash
16 Ottobre 2020
Premio europeo Città Accessibili 2021, Bologna Oltre le Barriere ha aperto una nuova strada.
Il premio europeo per l’accessibilità del 2021 è andato alla città di Jönköping (Svezia).
La menzione speciale sull’accessibilità dei servizi durante la pandemia è andata alla città di Poznań (Polonia). Menzione speciale anche a Firenze e Komotini (Grecia).
Congratulazione ai vincitori, dai quali c’è sempre tanto da imparare per migliorare e migliorarsi.
La candidatura di Bologna, attraverso il percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”, è stata apprezzata dalle istituzioni europee, ma non ha portato alla vittoria finale.
Sapevamo che sarebbe stato molto difficile e questo per noi tutti deve costituire uno stimolo continuo.
La candidatura al premio europeo dell’accessibilità è sempre stata un mezzo e non un fine. Un’occasione per impegnarci sui temi dell’accessibilità, non solo in occasione della giornata internazionale del 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno.
Il percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere” ha determinato un salto di qualità dell’accessibilità nelle politiche urbane e spero che diventi il metodo ordinario che l’amministrazione comunale possa seguire anche negli anni futuri.
Abbiamo aperto tutti insieme una strada da percorrere per realizzare tutti i progetti che sono stati selezionati durante il percorso partecipato. Sono convinto che la realizzazione di tutti i progetti selezionati e condivisi con le associazioni, le imprese e le istituzioni possa costituire una solida base per una nuova candidatura nei prossimi anni.
Dentro l’Access City Award Network potremo beneficiare delle migliori esperienze delle città europee.
Voglio ringraziare il Disability Manager, Egidio Sosio, Mauro Bigi, Noemí Elena Julián Villar, Chiara Sponza, Simona Beolchi, la Fondazione Innovazione Urbana, Francesca Bruni, Tommaso Nistri dell’Area economia e lavoro, Francesca Martinese, Paola Papini, l’ufficio Comune di Bologna - Relazioni Internazionali, la Consulta handicap, le associazioni, le imprese e tutti i partecipanti al percorso partecipato di “Bologna oltre le Barriere”.
E’ stato per me un privilegio ed un onore accompagnarvi lungo questo percorso.
Continuiamo ad impegnarci tutti insieme lungo la strada dell’accessibilità, dell’inclusione e dell’uguaglianza
1 Dicembre 2020
GloBologna: l’Albania sotto le Due Torri
Venerdì 13 dicembre, nella splendida cornice della Cappella Farnese del Comune di Bologna, cullati dalle melodie balcaniche, dai venti del vicino Est e dalle analisi di tanti illustri ospiti, abbiamo concluso la seconda avvincente serie di Globologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.
Con le amiche e gli amici albanesi, abbiamo scoperto e rinsaldato il profondo legame che unisce le nostre terre e le nostre comunità.
GloBologna è (e continuerà ad essere) interpretazione dello spirito della Città e della Regione che fa della accoglienza, dell'integrazione e dell'educazione alla cittadinanza globale il proprio tratto culturale tipico e distintivo.
Il progetto di Globologna nasce dalla collaborazione con l'associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia-Romagna.
GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.
Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.
Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette alle istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.
In questo ultimo appuntamento di Globologna per il 2019 abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la storica, giovane e dinamica comunità albanese di Bologna.
L'incontro è stato preceduto da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del recente terremoto e tutti gli interventi, compreso il saluto del Sindaco di Tirana Erion Velaj, hanno sottolineato l'importanza della cooperazione tra Bologna, l'Emilia-Romagna e l'Albania per raccogliere la sfida della ricostruzione post-sisma. In particolare, la Regione Emilia-Romagna per bocca dell'Assessore Patrizio Bianchi ha annunciato uno stanziamento importante per la ricostruzione di una scuola per bambini.
L'istituto Gramsci di Bologna ha presentato un progetto europeo che coinvolge, tra gli altri partners, il Comune di Tirana sul tema dell'identità europea ed i muri, mentre le associazioni albanesi presenti nel nostro territorio hanno rendicontato le loro attività per promuovere la conoscenza della cultura albanese e favorire l'integrazione nel nostro territorio.
GloBologna tornerà nel 2020 con nuovi appuntamenti: un'azione coerente con gli impegni previsti nel Global Compact per le migrazioni legali, regolari e sicure (che l'Italia non ha ancora ratificato!) e con le linee guida del progetto europeo di CiakMigrACTION in cui si chiede alle amministrazioni pubbliche di favorire il protagonismo della diaspora e non parlare dei migranti, ma far parlare i migranti attraverso il racconto delle loro storie.
13 Dicembre 2019
Il Giro d’Italia della CSR: I volti della Sostenibilità
Il 16 giugno, ha fatto tappa a Bologna il “Giro d'Italia della CSR”, il viaggio alla scoperta di esperienze virtuose e modelli di #svilupposostenibile.
La Tappa bolognese è ormai entrata a far parte della tradizione del salone CSR, grazie all’impegno degli organizzatori, di Impronta Etica, di SCS Consulting e di tanti stakeholder del nostro territorio.
Il titolo del Salone di quest’anno è “I volti della Sostenibilità”: dare un volto alla sostenibilità significa raccontare come il nostro ecosistema ha affrontato la pandemia.
Il focus della tappa bolognese è sulla filiera agroalimentare.
Il tema della sostenibilità richiede un approccio olistico che tenga insieme la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
La pandemia da #Covid19 che stiamo affrontando ci impone una seria riflessione sulle nuove direzioni di marcia da intraprende e la consapevolezza di dover procedere con maggiore celerità verso gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
Per fare ciò bisogna superare alcune contraddizioni: se riteniamo la filiera agroalimentare un settore strategico, come possiamo non investire sulla sicurezza e sulla regolarità di chi vi lavora, nonché sull’innovazione sociale di chi vi opera con attività d’impresa?
Senza sicurezza e senza diritti, non c’è sostenibilità.
La ripartenza delle attività non significa ripresa dell’economia: sappiamo che ci aspetterà un inverno difficile perché superata l’urgenza sanitaria, rimane ora da affrontare l’emergenza economica e sociale.
Per questo oltre ad iniezioni di liquidità c’è bisogno di un’iniezione di fiducia.
Eventi come questi servono a raccogliere testimonianze positive e creare reti nella consapevolezza che la cooperazione tra imprese, cittadini ed istituzioni ci restituisce il senso di una sfida collettiva.
Riguarda la giornata al link della pagina Facebook di CSR:
16 Giugno 2020
Al via il nuovo percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere”
Il mondo della disabilità è stato colpevolmente dimenticato durante la fase più acuta della pandemia.
Il Comune di Bologna ha cercato di fare tutto il possibile per venire incontro ad alcune delle esigenze primarie delle persone con disabilità, come la consegna dei generi alimentari a domicilio attraverso #Unionefalaspesa, la distribuzione delle mascherine attraverso la Consulta Handicap e le associazioni, l’impegno per consentire l’attivazione dei servizi educativi a domicilio, solo per citare alcuni esempi.
Avevamo inoltre promesso che non avremmo rinunciato alla candidatura al premio europeo delle città #accessibili ed abbiamo mantenuto la promessa, rimodulando le priorità durante la fase 1 e le modalità di partecipazione degli incontri nella fase 2.
A giugno ci saranno 4 appuntamenti tematici (ogni mercoledì di giugno alle ore 18) dove interverranno amministratori, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, esperti, per confrontarsi sui temi dell’accessibilità e 4 laboratori digitali (ogni martedì di giugno sempre alle ore 18) per presentare progetti che possono migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano che entreranno a far parte del dossier della candidatura.
Ad oggi sono pervenuti moltissimi progetti, molti dei quali di grande interesse che speriamo possano far parte del dossier di candidatura.
Si parte mercoledì 3 giugno con il primo tema su “lavoro e imprenditorialità”: ci confronteremo su temi come lo #Smartworking per i lavoratori con disabilità, l’utilizzo dei dispositivi di #sicurezza, l’adattamento dei luoghi di lavoro alla misure del distanziamento fisico, il miglioramento degli inserimenti nel mondo del lavoro, gli accomodamenti ragionevoli, il #diversitymanagement nell’impresa, la formazione professionale, la riapertura dei centri diurni, gli accompagnamenti individualizzati per il rientro dei lavoratori disabili dopo le chiusure delle attività a causa dell’emergenza Covid19.
Questi sono solo alcuni dei temi che verrano trattati con esperti ed eccellenze come OPIMM - ONLUS, Fondazione ASPHI Onlus, auticon ed altri importanti ospiti.
Le tappe successive riguarderanno i temi dell’ “Ambiente costruito e spazi pubblici”, “Servizi” (sanitari, welfare, turistici, culturali, sportivi, educativi), “Mobilità e infrastrutture”, secondo le priorità definite dalla Commissione europea per la partecipazione al premio.
Tutti gli appuntamenti saranno accessibili con servizio di interpretariato Lis e sottotitolatura fornita dal Fiadda.
L’invito è a tutti di partecipare attraverso la diretta streaming dal sito della Fondazione Innovazione Urbana per cogliere l’opportunità di affrontare tutti insieme la sfida dell’accessibilità come tema di giustizia sociale della nostra comunità territoriale.
1 Giugno 2020
Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città
Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.
Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.
Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.
Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.
Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.
Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.
14 Dicembre 2020
Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020
CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE)
Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.
Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.
Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".
Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".
Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".
https://www.insiemeperillavoro.it/
30 Dicembre 2020
nuove deleghe per un rinnovato impegno!
Oltre all'Europa ed alle Relazioni Internazionali, sono stato nominato nuovo responsabile Energia&Ambiente e Comunicazione Politica & Web del PD di Bologna.
Ringrazio il Segretario Raffaele Donini per la fiducia; mi impegnerò sin da subito per avviare una fase di confronto e ascolto delle voci ambientaliste allo scopo di integrare la tutela ambientale e la politica energetica in tutte le altre politiche (economia, mobilità, lavoro, etc.), con un'attenzione particolare rivolta al nostro territorio e lo sguardo proteso verso la dimensione nazionale ed europea.
Per chiunque voglia darmi una mano, basta segnalarmi la propria disponibilità e verrà ricontattata/o al più presto.
19 Gennaio 2013
GloBologna: la Russia sotto le Due Torri
Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.
Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.
GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.
Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.
Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.
Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione
In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.
Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.
Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.
Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.
Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.
Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.
Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.
3 Dicembre 2019
Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.
Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.
Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri.
Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.
L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".
Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.
Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.
La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.
Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.
12 Dicembre 2020
CIG e prospettive del mondo del lavoro
Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.
I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.
Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.
Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.
Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.
E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.
E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.
Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.
30 Dicembre 2020
Stop Donald!
Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.
Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.
Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.
Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.
6 Gennaio 2021
Il Giro d’Italia della CSR: I volti della Sostenibilità
Il 16 giugno, ha fatto tappa a Bologna il “Giro d'Italia della CSR”, il viaggio alla scoperta di esperienze virtuose e modelli di #svilupposostenibile.
La Tappa bolognese è ormai entrata a far parte della tradizione del salone CSR, grazie all’impegno degli organizzatori, di Impronta Etica, di SCS Consulting e di tanti stakeholder del nostro territorio.
Il titolo del Salone di quest’anno è “I volti della Sostenibilità”: dare un volto alla sostenibilità significa raccontare come il nostro ecosistema ha affrontato la pandemia.
Il focus della tappa bolognese è sulla filiera agroalimentare.
Il tema della sostenibilità richiede un approccio olistico che tenga insieme la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
La pandemia da #Covid19 che stiamo affrontando ci impone una seria riflessione sulle nuove direzioni di marcia da intraprende e la consapevolezza di dover procedere con maggiore celerità verso gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
Per fare ciò bisogna superare alcune contraddizioni: se riteniamo la filiera agroalimentare un settore strategico, come possiamo non investire sulla sicurezza e sulla regolarità di chi vi lavora, nonché sull’innovazione sociale di chi vi opera con attività d’impresa?
Senza sicurezza e senza diritti, non c’è sostenibilità.
La ripartenza delle attività non significa ripresa dell’economia: sappiamo che ci aspetterà un inverno difficile perché superata l’urgenza sanitaria, rimane ora da affrontare l’emergenza economica e sociale.
Per questo oltre ad iniezioni di liquidità c’è bisogno di un’iniezione di fiducia.
Eventi come questi servono a raccogliere testimonianze positive e creare reti nella consapevolezza che la cooperazione tra imprese, cittadini ed istituzioni ci restituisce il senso di una sfida collettiva.
Riguarda la giornata al link della pagina Facebook di CSR:
16 Giugno 2020
Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020
CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE)
Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.
Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.
Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".
Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".
Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".
https://www.insiemeperillavoro.it/
30 Dicembre 2020
Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!
La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.
Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.
Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.
Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.
Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.
Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.
Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.
Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.
E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.
Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.
Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.
Avanti, insieme!
10 Ottobre 2020
Ripartenza Solidale
La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.
Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.
Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.
Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.
Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.
14 Luglio 2020
Adottiamo Casa Gialla
Casa Gialla è un sogno che parte da lontano.
Il progetto di AGEOP RICERCA nasce nel 2008.
L’idea era quella di offrire ai bambini bisognosi di cure oncologiche un'accoglienza integrata che superasse il concetto di alloggio o di camere di cura.
Costruire una grande casa che potesse offrire servizi e assistenza continuativi per i bambini e dare alle famiglie una vera e profonda accoglienza.
Oggi Casa Gialla ha bisogno del nostro aiuto.
CENTINAIA DI STORIE DI BAMBINE E BAMBINI PASSANO DA QUI. E QUI DEVONO TROVARE FUTURO.
Siamo tutti chiamati ad un impegno comune: difendere casa gialla, preservare le storie di vita che hanno attraversato quelle mure.
I disegni del fine settimana del 17 e 18 ottobre in Piazza Maggiore, disegnano una casa più grande, un luogo di cura ed accoglienza che rivela la natura e l’identità più profonda della nostra comunità: quello della solidarietà e dell’amore per gli altri.
Impegniamoci tutti ad adottare Casa Gialla e darle un nuovo futuro!
P.S. Se tra nel fine settimana non siete riusciti a passare da Piazza Maggiore per fare una donazione, acquistando uno dei disegni presenti, avete un’altra possibilità.
Vi invito a comprare il prossimo calendario di Ageop, il cui ricavato sarà dedicato al sostegno di Casa Gialla: dentro ci troverete anche un disegno fatto da me, Laura e...Vittoria. Un’autentica opera prima :)
Disegniamo per Casa Gialla.
20 Ottobre 2020
GloBologna: la Russia sotto le Due Torri
Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.
Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.
GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.
Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.
Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.
Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione
In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.
Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.
Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.
Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.
Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.
Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.
Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.
3 Dicembre 2019
La realtà aumentata e la realtà virtuale nella scuola digitale
Il Comune di Bologna insieme ad EON Reality (azienda californiana leader mondiale nei sistemi di AR e VR), Istituto Aldini Valeriani, Fondazioni Aldini Valeriani, Fondazione Corazza hanno lanciato il primo ecosistema digitale in Italia per garantire la continuità dei percorsi formativi nella scuola attraverso l'utilizzo delle tecnologie immersive 3D, con un focus specifico su assistenza da remoto e formazione a distanza.
Il progetto pilota avrà durata biennale e coinvolgerà progressivamente tutto l'Istituto Aldini Valeriani per innovare la didattica della scuola digitale, attraverso l'utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale per favorire l’interattività ed il potenziamento della memoria muscolare.
Oltre alla parte relativa alla formazione degli insegnanti ed alla didattica digitale, il progetto si propone di promuovere la continuità dei processi produttivi (business continuity) delle imprese attraverso l'utilizzo della tecnologica immersiva per l'ottimizzazione dei processi produttivi da remoto, in osservanza di regole di distanziamento fisico, e per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per sapere come funziona puoi rivedere la presentazione del progetto:
[embed]https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=soyI6RF1L5E[/embed]
Rassegna Stampa.
7 Aprile 2020
Servizi di inclusione scolastica per i disabili: nessuno resti indietro.
Buone notizie!
Dal 3 giugno ripartono gli incontri con Fondazione Innovazione Urbana ed i cittadini, di Bologna oltre le barriere, per progettare e realizzare il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città Accessibile.
In questi mesi le attività ed i servizi verso il mondo della disabilità e il miglioramento della accessibilità sono andati avanti.
Nella mattinata del 13 maggio, è stato firmato un accordo con i sindacati per l’erogazione del servizio di inclusione scolastica per le alunne e gli alunni con disabilità grave.
Il protocollo firmato oggi ha un duplice obiettivo:
da un lato, garantire il supporto ai ragazzi che non possono usufruire della didattica digitale e ai loro familiari che in questi mesi hanno dovuto sostenere situazioni molto difficili;
dall’altro, minimizzare il rischio di diffusione del contagio per gli operatori, gli utenti ed i familiari.
Gli interventi di inclusione scolastica potranno svolgersi in presenza, presso le abitazioni, ma anche all’esterno, in luoghi idonei all’accoglienza, come parchi e aree verdi, rispettando le regole previste ed evitando assembramenti.
L’accordo è stato raggiunto in sede di Città Metropolitana all’interno dei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’auspicio è che queste indicazioni possano essere utili parametri di riferimento, anche per gli altri territori dell’area metropolitana e che presto si possa arrivare alla definizione di un piano territoriale regionale.
Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di (ri-)partenza per i prossimi traguardi (centri diurni, campi estivi, etc), evitando che l’isolamento prolungato ed il distanziamento fisico possano determinare il rischio di un declino funzionale per le condizioni di salute dei minori con disabilità.
Da qui è possibile scaricare il comunicato ed il testo del protocollo 👉https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServePG.php/P/2926810010101/0/L/0?fbclid=IwAR2YPhYD-CMXM6h8wm1a6m0PKAIbwPjnQCX8uxD36juK8eQ15APemgPOgP4
13 Maggio 2020
Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.
Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.
Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri.
Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.
L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".
Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.
Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.
La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.
Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.
12 Dicembre 2020
CIG e prospettive del mondo del lavoro
Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.
I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.
Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.
Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.
Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.
E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.
E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.
Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.
30 Dicembre 2020
Primarie tematiche: Quale piano energetico per Bologna?
17 Settembre 2012
CIAKMIGRACTION: Come percepiamo il fenomeno migratorio?
Giovedì 10 ottobre abbiamo presentato il sondaggio CIAKMIGRACTION condotto dall’Istituto Ipsos Italia sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia insieme al Presidente di IPSOS Pagnoncelli, al presidente WeWorld Onlus Gvc Onlus Marco Chiesara, insieme ad amministratori locali di Palermo e Crema e tanti giornalisti ed esperti del tema.
Nonostante la speculazione politica degli impresari della paura che martellano ogni giorno l’opinione pubblica, l’immigrazione NON è la principalepreoccupazione degli italiani. Al primo posto c’è il lavoro e la situazione economica. Un dato che non mi meraviglia e non mi sorprende. C’è una grande differenza tra la percezione e la realtà. Questa è acuita da chi ha responsabilità politiche e da chi ricopre ruoli pubblici che da anni continua a parlare di invasione ed emergenza degne del “Deserto dei tartari”.
Riepilogo un solo dato emerso dallo studio: gli stranieri residenti in Italia sono il 9% della popolazione (a Bologna sono il 15.3%). La percezione degli italiani è che siano il 31% della popolazione complessiva.
Per ridurre la distanza tra la realtà e la percezione non bastano i numeri. La rappresentazione reale dei fatti è una condizione necessaria, ma non sufficiente.
Ci vuole una narrazione positiva che contrasti la narrazione negativa. Perché le emozioni positive possono essere più forti di quelle negative. Bisogna saperle raccontare. Bisogna saperle trovare. Bisogna saperle valorizzare.
E’ responsabilità non solo dei media e dei mezzi di informazione. Ma anche della politica che in questi anni ha inquinato il dibattito pubblico con messaggi sbagliati trasversali agli schieramenti politici. Come misurare l’efficacia delle politiche migratorie sulla base del numero degli sbarchi.
Come pensare che la cooperazione allo sviluppo serva a ridurre le migrazioni. Come parlare di migrazione come fenomeno oggettivo, privo di soggettività e di storie personali, senza il necessario protagonismo della diaspora.
La percezione di insicurezza non si combatte in nome di politiche securitarie che servono a farci vivere in un clima di paura e di controllo che ci priva della nostra libertà.
La percezione di insicurezza e la grande solitudine della nostra società si contrasta con azioni concrete delle amministrazioni sul lavoro, la casa, la scuola, l’integrazione, le riduzioni delle diseguaglianze e con una visione politica capace costruire sui territori un nuovo senso di appartenenza che significa “avere gli altri dentro di sè”.
18 Ottobre 2019
Progetto Rampe nella Zona T
Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.
La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.
Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.
Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.
Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.
Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.
Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:
12 Dicembre 2020
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
La realtà aumentata e la realtà virtuale nella scuola digitale
Il Comune di Bologna insieme ad EON Reality (azienda californiana leader mondiale nei sistemi di AR e VR), Istituto Aldini Valeriani, Fondazioni Aldini Valeriani, Fondazione Corazza hanno lanciato il primo ecosistema digitale in Italia per garantire la continuità dei percorsi formativi nella scuola attraverso l'utilizzo delle tecnologie immersive 3D, con un focus specifico su assistenza da remoto e formazione a distanza.
Il progetto pilota avrà durata biennale e coinvolgerà progressivamente tutto l'Istituto Aldini Valeriani per innovare la didattica della scuola digitale, attraverso l'utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale per favorire l’interattività ed il potenziamento della memoria muscolare.
Oltre alla parte relativa alla formazione degli insegnanti ed alla didattica digitale, il progetto si propone di promuovere la continuità dei processi produttivi (business continuity) delle imprese attraverso l'utilizzo della tecnologica immersiva per l'ottimizzazione dei processi produttivi da remoto, in osservanza di regole di distanziamento fisico, e per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per sapere come funziona puoi rivedere la presentazione del progetto:
[embed]https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=soyI6RF1L5E[/embed]
Rassegna Stampa.
7 Aprile 2020
CIG e prospettive del mondo del lavoro
Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.
I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.
Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.
Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.
Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.
E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.
E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.
Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.
30 Dicembre 2020
Bologna Città Antirazzista
Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.
Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.
14 Luglio 2020
I primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.
Il 20 maggio 2020, è il "giorno" dello Statuto dei Lavoratori e quest'anno compie 50 anni.
Nell’udienza conoscitiva del Comune di Bologna ne abbiamo ricordato il valore, il dovere di attuarlo, il bisogno di attualizzarlo.
Con lo Statuto dei lavoratori la Costituzione entrò nei luoghi di lavoro.
L’archetipo era il lavoro in fabbrica, secondo il modello del contratto di lavoro subordinato.
Il problema è che negli ultimi anni abbiamo assistito alla “fuga dalla subordinazione” con l’ampliamento di zone grigie tra lavoro autonomo e lavoro subordinato.
Oggi avremmo bisogno di diritti fondamentali che riguardano tutti i lavoratori.
Avremmo bisogno di una nuova legge sulla rappresentanza sindacale. Avremmo bisogno in un nuovo catalogo di diritti per ridurre le diseguaglianze e investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Due esempi concreti che avevamo scritto nella Carta di Bologna: il diritto alla connessione ed il diritto di disconnessione.
Diritto di connessione perché il lavoro non può variare a seconda del territorio in cui ci si trova o a seconda delle proprie condizioni economiche e sociali.
Diritto alla disconnessione perché lavorare in remoto non significa essere permanentemente disponibile al lavoro.
Il progresso tecnologico può essere una grande occasione di miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti o l’alibi per una forte regressione verso il caporalato digitale per i più deboli.
Spero che il 50mo anniversario dello “Statuto dei lavoratori” non sia per la politica un’occasione per sfoggiare la retorica celebrativa, ma sia l’occasione per aprire una seria discussione pubblica, prima ancora che legislativa, sulla cultura del lavoro digitale nel nostro Paese: si può promuovere la crescita dell’economia digitale senza far arretrare i diritti e le tutele dei lavoratori?
Cultura, lavoro, impresa: da questo trinomio passa un pezzo di futuro del nostro Paese.
20 Maggio 2020
Confcooperative Bologna: Costruttori di Bene Comune