Regolarizzazione dei lavoratori: una scelta di civiltà!
La regolarizzazione dei braccianti non è una scelta di sicurezza alimentare.
E’ una scelta di civiltà!
Qual è l’alternativa che abbiamo? L’alternativa è mantenere quello che abbiamo adesso: lavoro nero, caporalato (tradizionale e “digitale”), sfruttamento.
Non vale solo per i braccianti nell’agricoltura, ma vale per le colf ed i badanti nei servizi alla persona, vale per gli operatori della logistica e così via.
E’ giusto che il Parlamento ed i partiti politici discutano di tutto questo perché sono scelte politiche e valoriali che riguardano la nostra comunità.
Credo solo che sia ipocrita collegare il rifiuto della sanatoria a una presunta difesa degli interessi dei lavoratori italiani.
Usciamo da questa eterna guerra tra poveri!
Si abbia il coraggio di dire dei sì o dei no; si prenda posizione, ma non si usi il pretesto della cittadinanza nazionale come “alibi” per giustificare la propria scelta.
Perché l’esercito degli irregolari migranti abbassa le condizioni di qualità di lavoro per TUTTI (italiani inclusi).
Abbiamo la possibilità di scegliere la via della legalità e della regolarità contrattuale: non sprechiamola.
Abbandoniamo per sempre la strada del lavoro nero!
Non si tratta di favorire chi vive nell’illegalità;
si tratta di promuovere la regolarità contrattuale, la sicurezza sul lavoro, la convenienza fiscale offrendo, per esempio, la possibilità alle famiglie di detrarre il costo del lavoro domestico dalla dichiarazione dei redditi.
Non dobbiamo tornare alla normalità di prima perché la normalità di prima era parte del problema.
Proviamo a costruire una società del lavoro più giusta.
Non sprechiamo questa possibilità.
14 Maggio 2020