Europa: Nessuno ne esce da solo!
La sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020, rischia di creare nuove incertezze sulla politica economica e monetaria dell’Unione europea.
In estrema sintesi, la Corte costituzionale tedesca ha posto condizioni alla Bundesbank per ulteriori partecipazioni al QE, invitando il consiglio direttivo della BCE ad adottare una nuova decisione che dimostri come il QE sia conforme al principio di proporzionalita’.
É’ una storia lunga che va avanti dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca, del 30 giugno 2009, sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca. Una nuova puntata di un braccio di ferro che va avanti ormai da anni, in cui la Corte costituzionale tedesca ha assunto il ruolo di freno d’emergenza sul processo di integrazione europea.
Bene ha fatto la Commissione europea e Paolo Gentiloni a ricordare che la BCE è un’istituzione indipendente e che la sua indipendenza deve essere alla base della politica monetaria europea.
Però il tema posto dai giudici tedeschi, per quanto discutibile nei tempi e nei modi, pone un tema ormai ineludibile.
La BCE non può risolvere tutto con la politica monetaria.
Nè l’Eurogruppo, nè il Consiglio europeo possono essere i luoghi della decisione politica sull’economia e la finanza degli Stati membri.
Ci vuole una politica comune europea sulla fiscalità, sull’economia, sull’occupazione, sul welfare, con un governo europeo democraticamente eletto dai cittadini europei.
La pandemia dovrebbe insegnarci che nessuno ne esce da solo. Vale per i Comuni, vale per le Regioni, vale per gli Stati.
12 Maggio 2020