Programmare la Fase 2: tavolo metropolitano sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Lunedì 7 Marzo è stato avviato il “Tavolo metropolitano per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Un “progetto pilota” al livello nazionale che parte dall’area metropolitana di Bologna per tre motivi:
1) un lavoro di squadra tra livelli istituzionali (locale, regionale, nazionale), tra parti sociali, che riconosce la concertazione e la relazioni con i corpi intermedi come strategico per la programmazione della fase di allentamento delle restrizioni;
2) la necessaria interconnessione tra diversi settori produttivi e diverse competenze (sanitarie e non), capaci di coniugare la semplificazione dell’iter per la prosecuzione delle attività produttive con la massima garanzia per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
3) la consapevolezza che, accanto alla funzione operativa di “messa a terra” nei diversi settori produttivi dell’Accordo del Governo dello scorso 14 marzo, è necessario dare una prospettiva culturale al tema della sicurezza nelle aziende, programmando per bene la fase della ricostruzione e facendo tutto il possibile per evitare che l’emergenza sanitaria scivoli sul piano di un’emergenza economica e sociale.
Gli obiettivi del tavolo sono due: uno operativo, di “messa a terra” dell’Accordo del Governo con le parti sociali del 14 Marzo al livello territoriale e settoriale. Un’attività di monitoraggio e ricognizione delle misure adottate per rispettare le disposizioni previste nell’accordo sulla sicurezza. Portare l’Accordo dentro le aziende.
Uno più culturale. Far diventare la sicurezza nei luoghi di lavoro che è sempre stata un’emergenza strutturale del nostro sistema Paese come una condizione per la ripartenza. Programmare per bene la fase 2 sarà decisivo per evitare che l’emergenza sanitaria sfoci in un’emergenza economica e sociale. Non può essere la semplice catalogazione dei codici Ateco il criterio per programmare la riapertura delle attività produttive, ma deve essere la garanzia che la continuità delle attività produttive possa avvenire nella garanzia di adeguati livelli di protezione per l’ambiente e la salute nei luoghi di lavoro.
I tavoli territoriali, coordinati da un Tavolo nazionale, con la presenza delle parte sociali, dei livelli istituzionali competenti (istituzionali locali, INAIL, ASL, Ispettorato del Lavoro) possono svolgere una funzione di “validazione” per semplificare ed accelerare la fase della ripresa, nel rispetto dei piani operativi di continuità.
Le esperienza dei Paesi che hanno affrontato la fase dell’allentamento delle restrizioni prima dell’Italia (Singapore, Corea del Sud, Hong King, Cina) possono costituire utili parametri di riferimento per comprendere come i test seriologici, il distanziamento fisico, il tracking, la tecnologia può consentire una gestione del rischio, senza che l’apertura delle attività produttive possa determinare un rimbalzo del contagio.
RASSEGNA STAMPA LOCALE
7 Aprile 2020