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GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi

C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia. 

Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:

NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!

E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.

Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa  Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.

Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.

Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio: 

“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.

Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.

Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.

Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.

Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.

#pinkisgood #staffettapink

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

(altro…)

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Antonio Parenti!

Nella mattinata del 12 giugno, abbiamo ricevuto insieme al Sindaco di Bologna,Virginio Merola e all'assessore Matteo Lepore, la visita ufficiale del nuovo Capo Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti.

Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.

Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

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4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19

Quelli che stiamo vivendo sono momenti fuori dall’ordinarietà. Per tutti. Per i cittadini. Per gli Stati. Per l’Unione europea.
 
L’Unione europea sta attraversando un paradosso politico: più si avvicina ai bisogni degli Stati, più si allontana dai cuori dei cittadini. 
 
 
 
É’ un fatto che le istituzioni europee abbiano messo più risorse a disposizioni degli stati membri negli ultimi due mesi, di quante non ne abbiamo stanziato negli ultimi dieci anni.
 
 
Un programma poderoso che ha mobilitato 2.500 miliardi di euro. Basti citare il programma da 750 miliardi di euro della BCE per immettere liquidità nel sistema economico e finanziario, il programma SURE che per la prima volta nella storia dell’UE ha stanziato 100 miliardi di euro per la tutela occupazionale, il Mes di cui si è parlato tanto (forse troppo, spesso a sproposito), per arrivare al piano Next Generation EU ed al Recovery fund approvati nei giorni scorsi.
 
Senza contare la sospensione della disciplina degli aiuti di Stato e dei vincoli di spesa pubblica stabiliti dal Patto di stabilità.
 
Una libertà di azione ed una mole di risorse mai visti prima.
 
Ció nonostante, il sentimento di fiducia dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni UE registri, secondo gli indici dell’Eurobarometro, i minimi storici. 
 
Perché? Come mai? 
 
A mio avviso i motivi principali sono tre. 
 
Il primo: se agli annunci non seguono i fatti, tutte queste risorse suonano come fantamiliardi che valgono più o meno come i soldi del Monopoli.
Non dimentichiamoci che sotto la brace dell’emergenza sanitaria covano forti le tensioni dell’emergenza sociale che rischiano di sfociare in un autunno caldo, se non ci sarà la ripresa economica o se verranno meno gli strumenti a sostegno del reddito ed a tutela del lavoro.
 
Il secondo: il timing dei negoziati.
Se nella fase più acuta della pandemia dove il livello di tensione è più alto, si parte con un negoziato in salita con gli Stati membri arroccati a difesa dell’interesse nazionale e l’Unione europea che non riesce celermente ad attivare azioni di solidarietà tra gli Stati membri ed i cittadini europei, finisce poi che il ricordo dei cittadini si cristallizza nello stallo iniziale.
Non rimane nella mente il ricordo positivo dell’accordo finale raggiunto che serve a tutelare l’interesse generale dell’UE. Il timing del negoziato in questi casi vale quanto, se non più, del risultato finale. 
 
Il terzo: la mancanza di leadership politica. Solo una leadership politica forte e conosciuta in tutta Europa può ristabilire la verità storica sulle decisioni prese e sulle modalità con le quali l’accordo è stato raggiunto.
 
Com’è noto, l’attenzione dei cittadini si concentra sui governi nazionali e non si accende per i dibattiti delle istituzioni europee.
Purtroppo la pandemia del coronavirus è stata in questo senso un’occasione persa per colmane il deficit di consenso popolare: manca una leadership politica forte e popolare al livello europeo.
 
 
Per sopperire a questa situazione è importante che le istituzioni europee si concentrino molto a comunicare bene come utilizzare le singole misure adottate e come coglierne pienamente i benefici, piuttosto che aggiungere ulteriori tasselli del puzzle. 
 
Per il prossimo futuro è importante che gli Stati non vengano lasciati soli, nell’utilizzo degli strumenti messi in campo dall’UE. Per non minare l’efficacia dell’azione europea e per non acuire le diseguaglianze tra i vari Stati membri. 
 
A titolo di esempio, prendiamo il Recovery fund. “Recovery” può significare due cose distinte: rimborso o riconversione. Utilizzo delle risorse a titolo di indennizzo a pioggia del danno da covid19 oppure investimenti mirati per la ripresa economica.
 
Detto in altri termini: può essere un modo per lo Stato di intervenire nell’economia attraverso una miriade di azioni che di fatto, se non ci fosse la pandemia, sarebbero degli aiuto di stato oppure può essere la base di un’iniezione di misure strategiche per rilanciare la politica industriale nel senso della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
 
Un vero e proprio turning point per l’economia europea.
 
Su tutto questo pesa l’ombra lanciata della sentenza della corte costituzionale tedesca come ipoteca sulle future decisioni della BCE: proprio mentre sta per partire il semestre tedesco di guida della presidenza europea.
 
Sono decisamente tempi straordinari per l’Unione europea. La partita è aperta.
 
E sarà decisiva per il rebound. Speriamo del consenso e non del contagio.

 

 

 

3 Giugno 2020

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?

Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.

Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.

La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.

Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.

Il nuovo legame tra lavoro e territori

Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.

Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.

È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.  

Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.

Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra impreselavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.

Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale

Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.

La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.

Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.

È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.

Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:

https://www.informazionesenzafiltro.it/caporalato-digitale-il-comune-di-bologna-non-abbassa-la-guardia/

 

 

 

 

 

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Stop Donald!

Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.

Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.

Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.

Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.

6 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La sostenibilità si pratica e non si predica

Indici Opponibili - Agenzia Video Bologna exe

Tutti parlano di tutela ambientale, ma pochi sanno che una delle cause di emissione di CO2 è la gestione dei dati, considerando che un server produce ogni anno da 1 a 5 tonnellate di CO2 e che 3 e-mail generano la stessa CO2 prodotta percorrendo 1km in auto. Nel prossimo futuro, l'analisi predittiva dei mega-trend ci dice che ci sarà un grande sviluppo dell'economia legata ai Big Data; ciò significa che il servizio di hosting dei server diventerà sempre più importante ai fini della tutela ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici.

Per questo è importante dare sempre il buon esempio. A partire dal servizio di hosting del mio sito che da oggi è totalmente "green" perché viene alimentato con energia solare e si avvale della tecnologia certificata del green data center. Una piccola ma significativa innovazione a km zero, visto che sia Executive Service Exe.it che Indici Opponibili sono due realtà imprenditoriali che operano nell'area metropolitana bolognese.

Fatti, non parole.    

24 Maggio 2016

di Francesco Malferrari

Europa: Nessuno ne esce da solo!

La sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020, rischia di creare nuove incertezze sulla politica economica e monetaria dell’Unione europea.

In estrema sintesi, la Corte costituzionale tedesca ha posto condizioni alla Bundesbank per ulteriori partecipazioni al QE, invitando il consiglio direttivo della BCE ad adottare una nuova decisione che dimostri come il QE sia conforme al principio di proporzionalita'.

É’ una storia lunga che va avanti dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca, del 30 giugno 2009, sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca. Una nuova puntata di un braccio di ferro che va avanti ormai da anni, in cui la Corte costituzionale tedesca ha assunto il ruolo di freno d’emergenza sul processo di integrazione europea.

Bene ha fatto la Commissione europea e Paolo Gentiloni a ricordare che la BCE è un’istituzione indipendente e che la sua indipendenza deve essere alla base della politica monetaria europea.

Però il tema posto dai giudici tedeschi, per quanto discutibile nei tempi e nei modi, pone un tema ormai ineludibile.

La BCE non può risolvere tutto con la politica monetaria.

Nè l’Eurogruppo, nè il Consiglio europeo possono essere i luoghi della decisione politica sull’economia e la finanza degli Stati membri.

Ci vuole una politica comune europea sulla fiscalità, sull’economia, sull’occupazione, sul welfare, con un governo europeo democraticamente eletto dai cittadini europei.

La pandemia dovrebbe insegnarci che nessuno ne esce da solo. Vale per i Comuni, vale per le Regioni, vale per gli Stati.

12 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.

Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.

Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.

Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.

La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.

La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.

Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.

La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.

La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.

 

 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

L’opinione non è un reato. Liberiamo ZAKY #FREEPATRICKZAKY


Dal REDATTORE SOCIALE DEL 19/2/2020

Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato"
di Ambra Notari


BOLOGNA – “La prima cosa è continuare a fare rumore, non solo come Comune o università, ma come città. Sappiamo che il faro mediatico intorno a questa vicenda mette pressione sulle autorità egiziane”. Marco Lombardo, assessore comunale alle Attività produttive con deleghe, tra le altre, alle relazioni europee e internazionali e alla cooperazione internazionale, interviene così sulla vicenda di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato nel suo Paese d’origine lo scorso 7 febbraio. “Non stiamo parlando di una persona che minaccia lo stato egiziano, perché non possiamo considerare l’opinione un reato. Uno studente che studia i diritti umani non è una minaccia. Zaky è uno studente venuto qui, nella
nostra città, per frequentare il master Gemma Studi di genere e delle donne, un corso che approfondisce anche il tema delle discriminazioni, scelta che non può rappresentare una minaccia per lo stato egiziano, ed è per questo che chiediamo la sua immediata liberazione. Da qui a sabato, quando ci sarà la prossima udienza, dobbiamo fare sentire la nostra voce con tutti i mezzi possibili, locali come città e nazionali come governo”.
Lo scorso lunedì, in occasione della grande manifestazione che ha coinvolto oltre 5 mila persone e che ha visto slare, in prima la, anche il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il sindaco Virginio Merola ha scandito, dal palco: “Ho pensato di dare la cittadinanza onoraria a Zaky, ma sarebbe un di più. Perché lui è già cittadino di Bologna. Gliela daremo quando tornerà, per festeggiare e per non dare pretesti a chi vuole fare il dittatore”, e ha aggiunto: “Al governo italiano e ai governi europei dico di far tesoro delle parole del presidente del Parlamento Ue. Non è possibile passare sopra la libertà personale solo per vendere qualche nave o armamento”. “Dare la cittadinanza a Zaky?, interviene Lombardo. Il rispetto dei diritti umani prescinde dalla cittadinanza. Ricordo sempre che l’art. 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea dice che la dignità dell’uomo è inviolabile, non la dignità del cittadino europeo o del cittadino italiano. Detto questo, è molto importante il messaggio lanciato dal sindaco: sì, sarà bello dargli la cittadinanza quando sarà tornato libero e sarà di nuovo qui con noi”. Quanto alla pressione politica, aggiunge: “Prima è necessario passare dai canali diplomatici anche se, va detto, questa vicenda dimostra quanto sia debole, oggi, la diplomazia: stiamo parlando di liberare uno studente, non stiamo parlando di un atto ostile di guerra. La diplomazia internazionale dimostra in questi casi la propria debolezza, perché dovremmo essere già riusciti a ottenere quello che chiediamo. Condiamo che la Farnesina e il ministro degli esteri riescano a ottenere la liberazione di Zaky attraverso tutti i canali diplomatici. Poi certo, ci può essere anche una politica di condizionalità: se non viene data garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali, si interrompono le relazioni economiche – opzione che dovrebbe valutare non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea – anche sino ad arrivare all’atto più estremo, il ritiro dell’ambasciatore. Ma questa scelta la si può valutare solo dopo che tutte le altre strade sono state percorse e non hanno dato risultati”.
Come detto, alla manifestazione erano presenti le istituzioni e gli studenti, il gonfalone della città e gli striscioni dei collettivi, mescolanza più unica che rara. “Questo tipo di manifestazioni dimostra che c’è un senso di appartenenza che prescinde sia dalla cittadinanza, sia dalla residenza. Questo” – e qui l’assessore cita la Canzone dell’appartenenza di Gaber – “signica avere gli altri dentro di sé. Cittadini e studenti sono scesi in piazza perché sentono che Zaky fa parte della nostra comunità, ed è straordinario, perché vuole dire avere abbracciato pienamente lo spirito di questa città che prevede, nella parola libertas del gonfalone, un elemento identitario e fondante”.
In città continuano le iniziative per chiedere la liberazione di Patrick Zaky: venerdì 21 marzo, tra le 11 e le 13, le lezioni dell’Alma Mater si fermeranno. L’appuntamento è in Piazza Verdi, cuore della vita universitaria bolognese, per un presidio di solidarietà. Sabato, invece, in occasione della partita Bologna – Udinese, la società Bologna Fc ha chiesto ai suoi sostenitori di fare il tifo anche per il giovane ricercatore. Corsi, striscione, magliette: per ora è lasciata massima libertà, ma si sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di realizzare qualcosa di più organizzato. Zaky è appassionato di calcio: nel corso della prima udienza al Cairo, prima di essere condotto
A parlare è Marco Lombardo, assessore del Comune di Bologna con deleghe anche alle relazioni europee e internazionali: “Italia e Unione Europea devono adoperare tutti gli strumenti diplomatici ed eventualmente pensare a una politica di condizionalità”. Venerdì nuovo presidio di solidarietà, sabato allo stadio il tifo sarà per la liberazione del giovane ricercatore
https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 1/2

19/2/2020 Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato" - Redattore Sociale
via, era riuscito a gridare: “Forza Bologna”. Un messaggio colto al volo dalla società rossoblù: “Zaky, ti aspettiamo allo stadio”, ha detto nei giorni scorsi l’ad Claudio Fenucci.
© Copyright Redattore Sociale

ARTICOLO COMPLETO https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 2/2

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

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3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

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3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

I-cuber. Puntata sulla green economy

Continua il nostro viaggio nell’innovazione in Emilia-Romagna.

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Questa volta siamo andati alla scoperta delle realtà del territorio che si occupano di ‘green economy’ e di economia circolare.

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Sapevate che internet consuma quanto l’intera aviazione civile mondiale e che 3 e-mail generano la stessa Co2 prodotta percorrendo 1 km di auto? Sapevate che la prima causa di consumo di emissioni inquinanti nelle aree urbane non è il traffico, ma il riscaldamento negli edifici pubblici e privati? Che la Carte dei Comuni a spreco zero è stata firmata a Sasso Marconi? image Che non esiste solo lo spreco alimentare, ma anche lo spreco dei fiori nella grande distribuzione? Che esistono programmi europei, finanziamenti e 'business angels' per sostenere l’imprenditorialità innovativa nell’economia verde? Scoprire alcune delle soluzioni più innovative già attive nel nostro territorio nella nuova puntata di I-cuber. image Raccontiamo un modo di essere tradizionalmente innovativi. image Con Saverio Cuoghi, Palma Costi, Leonardo Setti, Viola Cavalca, Gianni Capra, Sandro Serenari, Stefano Mazzetti, Luca Degli Esposti, Gianluca Mazzini, Sandra Lotti, Buona visione di ‪#‎Icuber‬ su LepidaTV!   http://youtu.be/xHfZyBVfbRc?list=PL7q2PExZqZnH6cKisnnHo5YypZ9E-tlal

27 Aprile 2016

di Marco Lombardo

La (mancanza di) solidarietà, l’ Unione europea ed il resto del mondo

L'emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le nostre fragilità.

Tra queste, la più eclatante è l'incapacità dell'Unione europea di trovare una risposta comune alle azioni di contenimento del contagio da #coronavirus, sia per affrontare insieme l'emergenza sanitaria, economica, occupazionale, sociale. 

Ci sono slanci positivi (azione Rescue per la protezione di mascherine, il bando straordinario dell'innovazione, la decisione di sospendere il vincolo del Patto di Stabilità), ma sono progetti, azioni, misure che mancano di una strategia politica.

La riunione del Consiglio europeo ha dimostrato la paralisi dell'interesse generale dell'Unione europea, tenuto in ostaggio dagli egoismi degli interessi nazionali. La decisione di rimettere all'Eurogruppo l'elaborazione di proposte comuni segnala l'estremo tentativo di avviare un tavolo di mediazione e prendere due settimane di tempo per uscire dallo stallo.

Tutto questo mentre si muove velocemente un fiume carsico di solidarietà dal basso tra i cittadini europei che ci ricorda come la solidarietà tra i popoli europei sia molto più salda e coesa rispetto alla solidarietà tra gli Stati membri.

Tutto questo mentre riceviamo attestati di vicinanza e solidarietà da tante realtà (soprattutto dall'est asiatico, dalla Cina in primis, ma non solo) con cui abbiamo intessuto nel corso degli anni, come Comune di Bologna, una rete di relazioni di prossimità, dai progetti comuni alle cooperazioni internazionali, dai gemellaggi ai patti di cooperazione territoriale. 

(Nella foto la donazione di 20.000 mascherine chirurgiche monouso donate dall'Associazione cinesi dell'Emilia-Romagna)

Tutto questo deve portarci a riflettere su due cose. 

La prima: nella vita ciò che si semina, si raccoglie nel tempo.

(Nella foto, il Sindaco di Bologna ed il Sindaco di Tirana piantano un albero a Tirana nella primavera del 2018, in segno di amicizia tra le nostre comunità)

La seconda: la solidarietà non è un tema di risorse. E' un tema di predisposizione d'animo.

Come dimostra l'arrivo dei medici cinesi, cubani o albanesi.

(Nella foto, la delegazione di medici albanesi arrivata in Italia per fronteggiare l'emergenza Covid19)

Grazie perchè questa lezione serve soprattutto all'Europa di domani.

Come ha ricordato nei giorni scorsi l'ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors:

"La mancanza di solidarietà mette l'Unione europea in pericolo di vita" 

30 Marzo 2020

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!

 

 

La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.

Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.

Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.

Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.

Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.

Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.

Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.

Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.

E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.

Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.

Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.

Avanti, insieme!

 

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

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3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Gojoseon, Bologna celebra la Repubblica di Corea.

Il 3 ottobre nel 2333 a.C. è la data della leggendaria formazione del primo Stato coreano di Gojoseon, che stabilisce tradizionalmente la fondazione della Nazione coreana.

In questa giornata, ci siamo uniti quindi idealmente agli amici del Consolato Generale Della Repubblica Di Corea, che ha giurisdizione anche sulla città di Bologna, in quella che per loro rappresenta la Festa Nazionale della Fondazione della Corea, e facciamo i nostri auguri a tutta la comunità coreana presente a Bologna.

Auguri Corea! International is Bologna!

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Tecnopolo “Rita Levi Montalcini” sulle malattie neurodegenerative

Martedì 12 gennaio ho partecipato all’evento della “Fondazione Iret” per l’inaugurazione dell’ampliamento della sede di Ozzano del Tecnopolo, insieme al Magnifico Rettore Francesco Ubertini, all’assessore regionale Patrizio Bianchi ed al Sindaco di Ozzano, Luca Lelli.

Un esempio di partenariato pubblico-privato che amplia la Rete dell’Alta Tecnologia, aumenta la competitività del nostro sistema territoriale ed incrementa il potenziale della Regione Emilia-Romana come luogo di eccellenza del “benessere cognitivo”.


Nel mio intervento ho cercato di esprimere la profonda gratitudine della nostra comunità per l’impegno quotidiano di Luciana Giardino e Laura Calzà della Fondazione Iret, allieve del premio Nobel, Rita Levi Montalcini, a cui il Tecnopolo è dedicato.

Forza del rigore, potere dell’intuizione e audacia della speranza: questi sono gli elementi fondativi delle attività di ricerca che si svolgeranno nel Tecnopolo, nei cui nuovi laboratori lavoreranno 15 ricercatori ed equipe di ricerca scientifica per cercare di dare risposta alle speranze di milioni di persone in tutto il mondo che sono interessati da malattie degenerative.

16 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

“L’unione fa la spesa”..oltre la pandemia!

Il 12 giugno, abbiamo ricevuto le chiavi dei mezzi di trasporto che verranno utilizzati per garantire la prosecuzione dell’iniziativa l’ #UnionefalaSpesa in favore di persone con fragilità e #disabilità.

 

Grazie alle donazioni di BPER BancaBanca di Bologna, Unipol Sai ragilie Bologna Fc 1909, grazie all’impegno di PMG Italia ed Auser Bologna che coordina il prezioso contributo di tutti i volontari  e che permetterà a questo semplice, ma importante servizio di continuare a sostenere e supportare i più fragili.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle percorso "Bologna Oltre le Barriere - Access City Awards 2021" che la nostra generosa e attenta città sta portando avanti con determinazione e consapevolezza, perchè abbiamo bisogno dell'impegno di ognuno di noi, perchè nessuno si salva da solo! 

 
 

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16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Comunità Solare Locale a San Vitale

11 AprileIl progetto delle Comunità Solari Locali, nato da uno spin-off dell’Università di Bologna, fino ad oggi ha coinvolto 7 comuni dell’area metropolitana bolognese (Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Sasso Marconi, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Medicina) e finalmente anche un pezzo di Bologna. Il Quartiere San Vitale ha avviato un percorso per il lancio e la costituzione della Comunità Solare di San Vitale, grazie all'impegno delle istituzioni e dei cittadini attivi nella zona.

16 Aprile 2016

di Michele Rossi

RUN FOR MEM: Bologna Ricorda

Domenica 26 gennaio in occasione delle celebrazioni della Gironata della Memoria, ho avuto l'opportunità di rappresentare la amministrazione comunale di Bologna, in una serie di tappe della "Run for Mem".

Prima alla Certosa per la deposizione di corone al monumento ANEI ed alla lapide dedicata agli zingari.

poi allo Stadio Renato dall'Ara alla Torre di Maratona per la deposizione di una corona in memoria di Arpad Weisz.

Sono solo alcune delle tappe della #Runformem la corsa cittadina che ripercorre alcuni monumenti storici della città, in vista della giornata nazionale della #memoria di domani 27 gennaio. 


Per non dimenticare mai la nostra storia, la nostra memoria, i nostri valori. Uniti nel ricordo e insieme al Comune di Bologna, alla Comunità ebraica di Bologna, alla Uisp Bologna e al BFC1909. 

 

 

27 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

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4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Bologna incontra il Messico

Il 6 ottobre, abbiamo avuto una piacevole visita nella nostra Bologna.

E' stato un piacevole incontro quello con la Console Generale del Messico a Milano, María de los Ángeles Arriola, e il nostro Comune, alla presenza del Console onorario del Messico a Bologna, Paolo Zavoli.

Il Messico per l'Italia è il primo mercato dell'America latina per quanto riguarda le esportazioni, anche da parte di tante aziende bolognesi

E' stata una bella occasione di confronto e di analisi e abbiamo anche parlato di tante collaborazioni possibili, e di come portare a Bologna anche la cultura messicana, organizzando mostre o altri eventi culturali negli spazi del Comune di Bologna.

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

70ma giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.

L'11 ottobre è una data importante e da ricordare, è la giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro e in questo complicato 2020 ricorre il settantesimo anniversario. 

 

 In questa giornatat si è tenuto a Bologna, in collaborazione tra Comune di Bologna, Patronato ANMIL, Nazionale Italiana Cantanti, Imagem un evento per riflettere su questa ferita sociale che lacera il nostro paese.

 

Ogni anno muoiono più di 1000 persone all’anno per incidenti sul luogo di lavoro o in itinere. Sono numeri impressionanti: significa 3 morti ogni giorno.

Dietro questi numeri ci sono storie, madri, padri, figlie, figli. Vite spezzate.

Anche quest’anno, nonostante il fermo produttivo di diversi mesi, le morti sul luogo di lavoro sono aumentate (823) a causa dell’impatto del Covid19 che ha colpito medici, infermieri, personale medico-sanitario che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere.

Sono diminuite solo le morti in itinere (-32%) in virtù di un maggiore utilizzo dello smartworking.

Spesso i media si concentrano sull’aumento dei contagi per le feste o la movida, ma non prestano altrettanta attenzione all’aumento dei contagi che avvengono nei luoghi di lavoro.

Non dobbiamo perdere la capacità di indignarci. Non dobbiamo cedere alla tentazione di considerarle delle tragiche “fatalità”.

Dove c’è lavoro irregolare o precario ci sono più rischi.

Non a caso i settori più colpiti sono quelli della cantieristica, dell’agricoltura, della logistica.

 

Il costo della sicurezza sul lavoro non può essere un elemento della competizione economica.

Davanti a questa strage silenziosa che non fa notizia ci vuole l’impegno da parte di tutti: istituzioni, sindacati, ispettorato del lavoro, scuole ed anche artisti che, come abbiamo fatto oggi, hanno avuto la sensibilità di raccontare il dolore attraverso la sensibilità dell’arte. NoCrash

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Premio europeo Città Accessibili 2021, Bologna Oltre le Barriere ha aperto una nuova strada.

Il premio europeo per l’accessibilità del 2021 è andato alla città di Jönköping (Svezia).

 

La menzione speciale sull’accessibilità dei servizi durante la pandemia è andata alla città di Poznań (Polonia). Menzione speciale anche a Firenze e Komotini (Grecia).

Congratulazione ai vincitori, dai quali c’è sempre tanto da imparare per migliorare e migliorarsi.

La candidatura di Bologna, attraverso il percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”, è stata apprezzata dalle istituzioni europee, ma non ha portato alla vittoria finale.

 

Sapevamo che sarebbe stato molto difficile e questo per noi tutti deve costituire uno stimolo continuo.

La candidatura al premio europeo dell’accessibilità è sempre stata un mezzo e non un fine. Un’occasione per impegnarci sui temi dell’accessibilità, non solo in occasione della giornata internazionale del 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno.

Il percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere” ha determinato un salto di qualità dell’accessibilità nelle politiche urbane e spero che diventi il metodo ordinario che l’amministrazione comunale possa seguire anche negli anni futuri.

Abbiamo aperto tutti insieme una strada da percorrere per realizzare tutti i progetti che sono stati selezionati durante il percorso partecipato. Sono convinto che la realizzazione di tutti i progetti selezionati e condivisi con le associazioni, le imprese e le istituzioni possa costituire una solida base per una nuova candidatura nei prossimi anni.

Dentro l’Access City Award Network potremo beneficiare delle migliori esperienze delle città europee.

Voglio ringraziare il Disability Manager, Egidio Sosio, Mauro Bigi, Noemí Elena Julián Villar, Chiara Sponza, Simona Beolchi, la Fondazione Innovazione Urbana, Francesca Bruni, Tommaso Nistri dell’Area economia e lavoro, Francesca Martinese, Paola Papini, l’ufficio Comune di Bologna - Relazioni Internazionali, la Consulta handicap, le associazioni, le imprese e tutti i partecipanti al percorso partecipato di “Bologna oltre le Barriere”.

E’ stato per me un privilegio ed un onore accompagnarvi lungo questo percorso.

Continuiamo ad impegnarci tutti insieme lungo la strada dell’accessibilità, dell’inclusione e dell’uguaglianza

1 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

GloBologna: l’Albania sotto le Due Torri

Venerdì 13 dicembre, nella splendida cornice della Cappella Farnese del Comune di Bologna, cullati dalle melodie balcaniche, dai venti del vicino Est e dalle analisi di tanti illustri ospiti, abbiamo concluso la seconda avvincente serie di Globologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Con le amiche e gli amici albanesi, abbiamo scoperto e rinsaldato il profondo legame che unisce le nostre terre e le nostre comunità.

GloBologna è (e continuerà ad essere) interpretazione dello spirito della Città e della Regione che fa della accoglienza, dell'integrazione e dell'educazione alla cittadinanza globale il proprio tratto culturale tipico e distintivo.

Il progetto di Globologna nasce dalla collaborazione con l'associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia-Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette alle istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

In questo ultimo appuntamento di Globologna per il 2019 abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la storica, giovane e dinamica comunità albanese di Bologna.

L'incontro è stato preceduto da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del recente terremoto e tutti gli interventi, compreso il saluto del Sindaco di Tirana Erion Velaj, hanno sottolineato l'importanza della cooperazione tra Bologna, l'Emilia-Romagna e l'Albania per raccogliere la sfida della ricostruzione post-sisma. In particolare, la Regione Emilia-Romagna per bocca dell'Assessore Patrizio Bianchi ha annunciato uno stanziamento importante per la ricostruzione di una scuola per bambini.

L'istituto Gramsci di Bologna ha presentato un progetto europeo che coinvolge, tra gli altri partners, il Comune di Tirana sul tema dell'identità europea ed i muri, mentre le associazioni albanesi presenti nel nostro territorio hanno rendicontato le loro attività per promuovere la conoscenza della cultura albanese e favorire l'integrazione nel nostro territorio.

GloBologna tornerà nel 2020 con nuovi appuntamenti: un'azione coerente con gli impegni previsti nel Global Compact per le migrazioni legali, regolari e sicure (che l'Italia non ha ancora ratificato!) e con le linee guida del progetto europeo di CiakMigrACTION in cui si chiede alle amministrazioni pubbliche di favorire il protagonismo della diaspora e non parlare dei migranti, ma far parlare i migranti attraverso il racconto delle loro storie.

13 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Al via il nuovo percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere”

Il mondo della disabilità è stato colpevolmente dimenticato durante la fase più acuta della pandemia.

Il Comune di Bologna ha cercato di fare tutto il possibile per venire incontro ad alcune delle esigenze primarie delle persone con disabilità, come la consegna dei generi alimentari a domicilio attraverso #Unionefalaspesa, la distribuzione delle mascherine attraverso la Consulta Handicap e le associazioni, l’impegno per consentire l’attivazione dei servizi educativi a domicilio, solo per citare alcuni esempi.

 

 

 

Avevamo inoltre promesso che non avremmo rinunciato alla candidatura al premio europeo delle città #accessibili ed abbiamo mantenuto la promessa, rimodulando le priorità durante la fase 1 e le modalità di partecipazione degli incontri nella fase 2.

A giugno ci saranno 4 appuntamenti tematici (ogni mercoledì di giugno alle ore 18) dove interverranno amministratori, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, esperti, per confrontarsi sui temi dell’accessibilità e 4 laboratori digitali (ogni martedì di giugno sempre alle ore 18) per presentare progetti che possono migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano che entreranno a far parte del dossier della candidatura. 

Ad oggi sono pervenuti moltissimi progetti, molti dei quali di grande interesse che speriamo possano far parte del dossier di candidatura.

Si parte mercoledì 3 giugno con il primo tema su “lavoro e imprenditorialità”: ci confronteremo su temi come lo #Smartworking per i lavoratori con disabilità, l’utilizzo dei dispositivi di #sicurezza, l’adattamento dei luoghi di lavoro alla misure del distanziamento fisico, il miglioramento degli inserimenti nel mondo del lavoro, gli accomodamenti ragionevoli, il #diversitymanagement nell’impresa, la formazione professionale, la riapertura dei centri diurni, gli accompagnamenti individualizzati per il rientro dei lavoratori disabili dopo le chiusure delle attività a causa dell’emergenza Covid19.

Questi sono solo alcuni dei temi che verrano trattati con esperti ed eccellenze come OPIMM - ONLUSFondazione ASPHI Onlusauticon ed altri importanti ospiti.

Le tappe successive riguarderanno i temi dell’ “Ambiente costruito e spazi pubblici”, “Servizi” (sanitari, welfare, turistici, culturali, sportivi, educativi), “Mobilità e infrastrutture”, secondo le priorità definite dalla Commissione europea per la partecipazione al premio.

Tutti gli appuntamenti saranno accessibili con servizio di interpretariato Lis e sottotitolatura fornita dal Fiadda.

L’invito è a tutti di partecipare attraverso la diretta streaming dal sito della Fondazione Innovazione Urbana per cogliere l’opportunità di affrontare tutti insieme la sfida dell’accessibilità come tema di giustizia sociale della nostra comunità territoriale.

 

1 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

nuove deleghe per un rinnovato impegno!

Oltre all'Europa ed alle Relazioni Internazionali, sono stato nominato nuovo responsabile Energia&Ambiente e Comunicazione Politica & Web del PD di Bologna.

Ringrazio il Segretario Raffaele Donini per la fiducia; mi impegnerò sin da subito per avviare una fase di  confronto e ascolto delle voci ambientaliste allo scopo di integrare la tutela ambientale e la politica energetica in tutte le altre politiche (economia, mobilità, lavoro, etc.), con un'attenzione particolare rivolta al nostro territorio e lo sguardo proteso verso la dimensione nazionale ed europea.

Per chiunque voglia darmi una mano, basta segnalarmi la propria disponibilità e verrà ricontattata/o al più presto.

 

 

 

19 Gennaio 2013

di Marco Lombardo

GloBologna: la Russia sotto le Due Torri


Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione

In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.

Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.

Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.

Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.

Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.

Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.

Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.

3 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Stop Donald!

Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.

Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.

Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.

Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.

6 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Giro d’Italia della CSR: I volti della Sostenibilità

Il 16 giugno, ha fatto tappa a Bologna il “Giro d'Italia della CSR”, il viaggio alla scoperta di esperienze virtuose e modelli di #svilupposostenibile.

La Tappa bolognese è ormai entrata a far parte della tradizione del salone CSR, grazie all’impegno degli organizzatori, di Impronta Etica, di SCS Consulting e di tanti stakeholder del nostro territorio.

Il titolo del Salone di quest’anno è “I volti della Sostenibilità”: dare un volto alla sostenibilità significa raccontare come il nostro ecosistema ha affrontato la pandemia. 
Il focus della tappa bolognese è sulla filiera agroalimentare.

Il tema della sostenibilità richiede un approccio olistico che tenga insieme la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

La pandemia da #Covid19 che stiamo affrontando ci impone una seria riflessione sulle nuove direzioni di marcia da intraprende e la consapevolezza di dover procedere con maggiore celerità verso gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Per fare ciò bisogna superare alcune contraddizioni: se riteniamo la filiera agroalimentare un settore strategico, come possiamo non investire sulla sicurezza e sulla regolarità di chi vi lavora, nonché sull’innovazione sociale di chi vi opera con attività d’impresa?

Senza sicurezza e senza diritti, non c’è sostenibilità.

La ripartenza delle attività non significa ripresa dell’economia: sappiamo che ci aspetterà un inverno difficile perché superata l’urgenza sanitaria, rimane ora da affrontare l’emergenza economica e sociale. 

Per questo oltre ad iniezioni di liquidità c’è bisogno di un’iniezione di fiducia. 

Eventi come questi servono a raccogliere testimonianze positive e creare reti nella consapevolezza che la cooperazione tra imprese, cittadini ed istituzioni ci restituisce il senso di una sfida collettiva.

Riguarda la giornata al link della pagina Facebook di CSR:

https://www.facebook.com/watch/?v=659598217970506

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!

 

 

La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.

Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.

Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.

Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.

Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.

Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.

Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.

Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.

E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.

Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.

Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.

Avanti, insieme!

 

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Adottiamo Casa Gialla

Casa Gialla è un sogno che parte da lontano.

Il progetto di AGEOP RICERCA nasce nel 2008.

L’idea era quella di offrire ai bambini bisognosi di cure oncologiche un'accoglienza integrata che superasse il concetto di alloggio o di camere di cura.

Costruire una grande casa che potesse offrire servizi e assistenza continuativi per i bambini e dare alle famiglie una vera e profonda accoglienza.

Oggi Casa Gialla ha bisogno del nostro aiuto.

CENTINAIA DI STORIE DI BAMBINE E BAMBINI PASSANO DA QUI. E QUI DEVONO TROVARE FUTURO.

Siamo tutti chiamati ad un impegno comune: difendere casa gialla, preservare le storie di vita che hanno attraversato quelle mure.

I disegni del fine settimana del 17 e 18 ottobre in Piazza Maggiore, disegnano una casa più grande, un luogo di cura ed accoglienza che rivela la natura e l’identità più profonda della nostra comunità: quello della solidarietà e dell’amore per gli altri.

Impegniamoci tutti ad adottare Casa Gialla e darle un nuovo futuro!

P.S. Se tra nel fine settimana non siete riusciti a passare da Piazza Maggiore per fare una donazione, acquistando uno dei disegni presenti, avete un’altra possibilità.

Vi invito a comprare il prossimo calendario di Ageop, il cui ricavato sarà dedicato al sostegno di Casa Gialla: dentro ci troverete anche un disegno fatto da me, Laura e...Vittoria. Un’autentica opera prima :)

Disegniamo per Casa Gialla.

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

GloBologna: la Russia sotto le Due Torri


Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione

In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.

Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.

Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.

Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.

Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.

Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.

Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.

3 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Servizi di inclusione scolastica per i disabili: nessuno resti indietro.

 

Buone notizie!

Dal 3 giugno ripartono gli incontri con Fondazione Innovazione Urbana ed i cittadini, di Bologna oltre le barriere, per progettare e realizzare il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città Accessibile.

In questi mesi le attività ed i servizi verso il mondo della disabilità e il miglioramento della accessibilità sono andati avanti.

Nella mattinata del 13 maggio, è stato firmato un accordo con i sindacati per l’erogazione del servizio di inclusione scolastica per le alunne e gli alunni con disabilità grave.

 

Il protocollo firmato oggi ha un duplice obiettivo:

da un lato, garantire il supporto ai ragazzi che non possono usufruire della didattica digitale e ai loro familiari che in questi mesi hanno dovuto sostenere situazioni molto difficili;

dall’altro, minimizzare il rischio di diffusione del contagio per gli operatori, gli utenti ed i familiari.

Gli interventi di inclusione scolastica potranno svolgersi in presenza, presso le abitazioni, ma anche all’esterno, in luoghi idonei all’accoglienza, come parchi e aree verdi, rispettando le regole previste ed evitando assembramenti.

L’accordo è stato raggiunto in sede di Città Metropolitana all’interno dei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’auspicio è che queste indicazioni possano essere utili parametri di riferimento, anche per gli altri territori dell’area metropolitana e che presto si possa arrivare alla definizione di un piano territoriale regionale.

Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di (ri-)partenza per i prossimi traguardi (centri diurni, campi estivi, etc), evitando che l’isolamento prolungato ed il distanziamento fisico possano determinare il rischio di un declino funzionale per le condizioni di salute dei minori con disabilità.

Da qui è possibile scaricare il comunicato ed il testo del protocollo 👉https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServePG.php/P/2926810010101/0/L/0?fbclid=IwAR2YPhYD-CMXM6h8wm1a6m0PKAIbwPjnQCX8uxD36juK8eQ15APemgPOgP4

 

13 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Primarie tematiche: Quale piano energetico per Bologna?

Il 15 settembre alla Festa dell'Unità di Bologna è stato organizzato uno Spazio Ideativo Partecipativo (OST) sulla transizione energetica, un innovativo percorso di partecipazione attiva dei cittadini. Le proposte emerse nel corso della discussione sono state votate attraverso il sistema di votazione del Circolo online del PD di Bologna. Le primarie tematiche sono state presentate a R. Donini, G.Civati, D. Serracchiani nel corso dell'evento "Diciamoci la verità". http://www.youtube.com/watch?v=GShgm4pGZWI&feature=youtu.be http://www.youtube.com/watch?v=wg5DrEf_WlY&feature=youtu.be [gallery link="file"]

17 Settembre 2012

di Marco Lombardo

CIAKMIGRACTION: Come percepiamo il fenomeno migratorio?

Giovedì 10 ottobre abbiamo presentato il sondaggio CIAKMIGRACTION condotto dall’Istituto Ipsos Italia sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia insieme al Presidente di IPSOS Pagnoncelli, al presidente WeWorld Onlus Gvc Onlus Marco Chiesara, insieme ad amministratori locali di Palermo e Crema e tanti giornalisti ed esperti del tema.
Nonostante la speculazione politica degli impresari della paura che martellano ogni giorno l’opinione pubblica, l’immigrazione NON è la principalepreoccupazione degli italiani. Al primo posto c’è il lavoro e la situazione economica. Un dato che non mi meraviglia e non mi sorprende. C’è una grande differenza tra la percezione e la realtà. Questa è acuita da chi ha responsabilità politiche e da chi ricopre ruoli pubblici che da anni continua a parlare di invasione ed emergenza degne del “Deserto dei tartari”. 
Riepilogo un solo dato emerso dallo studio: gli stranieri residenti in Italia sono il 9% della popolazione (a Bologna sono il 15.3%). La percezione degli italiani è che siano il 31% della popolazione complessiva.

Per ridurre la distanza tra la realtà e la percezione non bastano i numeri. La rappresentazione reale dei fatti è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Ci vuole una narrazione positiva che contrasti la narrazione negativa. Perché le emozioni positive possono essere più forti di quelle negative. Bisogna saperle raccontare. Bisogna saperle trovare. Bisogna saperle valorizzare.

E’ responsabilità non solo dei media e dei mezzi di informazione. Ma anche della politica che in questi anni ha inquinato il dibattito pubblico con messaggi sbagliati trasversali agli schieramenti politici. Come misurare l’efficacia delle politiche migratorie sulla base del numero degli sbarchi.

Come pensare che la cooperazione allo sviluppo serva a ridurre le migrazioni. Come parlare di migrazione come fenomeno oggettivo, privo di soggettività e di storie personali, senza il necessario protagonismo della diaspora.


La percezione di insicurezza non si combatte in nome di politiche securitarie che servono a farci vivere in un clima di paura e di controllo che ci priva della nostra libertà.

La percezione di insicurezza e la grande solitudine della nostra società si contrasta con azioni concrete delle amministrazioni sul lavoro, la casa, la scuola, l’integrazione, le riduzioni delle diseguaglianze e con una visione politica capace costruire sui territori un nuovo senso di appartenenza che significa “avere gli altri dentro di sè”.



18 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La realtà aumentata e la realtà virtuale nella scuola digitale


Il Comune di Bologna insieme ad EON Reality (azienda californiana leader mondiale nei sistemi di AR e VR), Istituto Aldini Valeriani, Fondazioni Aldini Valeriani, Fondazione Corazza hanno lanciato il primo ecosistema digitale in Italia per garantire la continuità dei percorsi formativi nella scuola attraverso l'utilizzo delle tecnologie immersive 3D, con un focus specifico su assistenza da remoto e formazione a distanza. 

Il progetto pilota avrà durata biennale e coinvolgerà progressivamente tutto l'Istituto Aldini Valeriani per innovare la didattica della scuola digitale, attraverso l'utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale per favorire l’interattività ed il potenziamento della memoria muscolare.

Oltre alla parte relativa alla formazione degli insegnanti ed alla didattica digitale, il progetto si propone di promuovere la continuità dei processi produttivi (business continuity) delle imprese attraverso l'utilizzo della tecnologica immersiva per l'ottimizzazione dei processi produttivi da remoto, in osservanza di regole di distanziamento fisico, e per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per sapere come funziona puoi rivedere la presentazione del progetto:

[embed]https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=soyI6RF1L5E[/embed]

Rassegna Stampa. 



 

7 Aprile 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Bologna Città Antirazzista

Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.

Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.

 
Un valore per ricordare ai noi stessi che la dignità umana è inviolabile e che i diritti e le libertà sono un impegno continuo da portare avanti sempre e ovunque, a partire dalle nostre menti e nei nostri cuori.
 
 
Il 10 luglio, in una bellissima serata estiva, è stato bello colorare insieme la città con 6000 Sardine Bologna 6000 Sardine Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, il  Comune di
Bologna - Relazioni Internazionali
 
Foto di #1Cinquantesimo e Mari Sugai

 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

I primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.

Il 20 maggio 2020, è il "giorno" dello Statuto dei Lavoratori e quest'anno compie 50 anni.

Nell’udienza conoscitiva del Comune di Bologna ne abbiamo ricordato il valore, il dovere di attuarlo, il bisogno di attualizzarlo. 

Con lo Statuto dei lavoratori la Costituzione entrò nei luoghi di lavoro. 
L’archetipo era il lavoro in fabbrica, secondo il modello del contratto di lavoro subordinato. 

Il problema è che negli ultimi anni abbiamo assistito alla “fuga dalla subordinazione” con l’ampliamento di zone grigie tra lavoro autonomo e lavoro subordinato.

Oggi avremmo bisogno di diritti fondamentali che riguardano tutti i lavoratori.

Avremmo bisogno di una nuova legge sulla rappresentanza sindacale. Avremmo bisogno in un nuovo catalogo di diritti per ridurre le diseguaglianze e investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Due esempi concreti che avevamo scritto nella Carta di Bologna: il diritto alla connessione ed il diritto di disconnessione.

Diritto di connessione perché il lavoro non può variare a seconda del territorio in cui ci si trova o a seconda delle proprie condizioni economiche e sociali. 

Diritto alla disconnessione perché lavorare in remoto non significa essere permanentemente disponibile al lavoro. 

Il progresso tecnologico può essere una grande occasione di miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti o l’alibi per una forte regressione verso il caporalato digitale per i più deboli.

Spero che il 50mo anniversario dello “Statuto dei lavoratori” non sia per la politica un’occasione per sfoggiare la retorica celebrativa, ma sia l’occasione per aprire una seria discussione pubblica, prima ancora che legislativa, sulla cultura del lavoro digitale nel nostro Paese: si può promuovere la crescita dell’economia digitale senza far arretrare i diritti e le tutele dei lavoratori? 

Cultura, lavoro, impresa: da questo trinomio passa un pezzo di futuro del nostro Paese. 

 

 

 

 

 

20 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Confcooperative Bologna: Costruttori di Bene Comune

 

 

Nel pomeriggio del 13 luglio, al centro congressi FICO Eataly World ho portato i saluti istituzionali del sindaco Virginio Merola e dell’amministrazione comunale all'assemblea congressuale di Confcooperative.

 

Un sincero e profondo ringraziamento al presidente Daniele Passini con il quale abbiamo lavorato in questi anni, in un clima di leale collaborazione e profonda sintonia.

Un grande in bocca al lupo a Daniele Ravaglia, direttore di EmilBanca, da oggi nuovo presidente di Confcooperative Bologna.


 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

EPIC 2017: Bologna City of Knowledge

image1image1image1The world of job is deeply changed. Once upon a time, the education followed his institutional channels founded on the certification of knowledges: school, university, post-graduate courses. That’s the way in wich millions of people get access on the market job. A stable work that last all the life. Nowadays, it doesn’t work in this way anymore. First of all, people changes very often their jobs. Someone, fortunately, for choice. Someone, unfortunately, for need. That generates a need of lifelong learning. We have lots of masters, degrees, updating courses and so on, but digital revolution has also impress an unprecedented acceleration on the market job and on the learning system. From one hand, because job of today will not exist tomorrow. The most reliable scenario predict that in 2050 most of the jobs of today will not exists anymore. That push learners and teachers to escape from classical learning channels, exploring new boundaries. From the other hand, social networks highlighted that personal and civic empowerment is interlinked with trust, socialisation of achievements, research or our personal talent. From here, the urgency to find oh not only a way to dematerialise che certificate of knowledge, but also to share it. To make it circulate. If this background is true, how to certificare the talent? How to certificare not only the form of knowledge, but also the substance, the experience, the ability to make a concrete thing? I strongly believe that open badges can be a great tool of empowerment to free our talent, to certificate and validate soft skills and experience in a lifelong learning approach. While CV is a picture of formal learning that show my past, Open Badge is like a movie that can infer on the future of a job seekers. Open badges provide a wide range of information on skills and qualifications is aimed at pursuing education and training opportunities, supporting career decisions, finding employment opportunities and supporting mobility in the EU labour market. On this background, what can be the role of cities? What role for Bologna? The City of Bologna, for tradition and vocation is an European city. Bologna has been the first seat of the most ancient university. I think that Bologna can became an ecosystem of circular learnings. We have universities, centre of research, foundations, an industrial system that can altogether can crate new interconnections for growing territorial competitiveness. Moreover, we have to reinforce the sense of taking part of a civic community. For example: library are used to exchange books and make reasearch. But why they cannot be used also to exchange knowledge and experiences? Public library can be transformed in civic square, gym of knowledge where you do not use waves like in gym, but ideas. To sum up and to conclude, Bologna has to develop an urban collective knowledge. We want to build a City of Learning. With wich instruments? We have european funds for Urban Innovative Actions that are in the framework of EU urban agenda. We have realised, first in Italy, the idea of pacts of collaboration with citizens for the regeneration of common goods. We are exploring the online vote to let citizens choose which projects for local purposes and needs have to be found. We are just moving our first steps but the road ahead is a promising one. Normative background Proposal for a DECISION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on a common framework for the provision of better services for skills and qualifications (Europass) and repealing Decision No 2241/2004/ECReform of EU cv pass. The revision of Europass decision Currently the EU tools and services for skills and qualifications are promoted and supported at national level through centres or contact points (National Europass Centres, EQF – National Contact Points, Euroguidance Centres) that are financially supported by the EU through the Erasmus+ programme. Each is subject to separate administration and reporting processes. Each centre manages a separate communication programme and has separate branding. While Member States have taken necessary steps to ensure coordination, this is not the case in all Member States. The effect is that often there is no sense of a joined up skills and qualification service at national level and no much stimulus for centres to cooperate strategically and communicate systematically to present more coherent services. Centres are not fully reaching their target audiences and thus EU tools and services are not reaching all intended beneficiaries. This proposal intends to offer greater potential and opportunity for Member States to strategically coordinate services offered at national level The Europass framework will promote inter-operability of electronic tools used to present and exchange information on skills and qualifications , the new Europass framework will provide a European-wide platform through which all individuals can access, within an intuitive and seamless online service This Decision is one of the initiatives of the New Skills Agenda for Europe6 and complements other actions proposed in that context. It is consistent with the European Parliament and Council Recommendation of 23 April 2008 on a European Qualifications Framework for lifelong learning (EQF)7. We have to bear in mind a big limit for the harmonisation of Open Badges through EU law. Article 166 of TFEU provides that the Union shall implement a vocational training policy which shall support and supplement the action of the Member States. Union action shall aim, inter alia, to improve initial and continuing vocational training in order to facilitate vocational integration and reintegration into the labour market and to develop exchanges of information and experience on issues common to the training systems of the Member States. As education and vocational training policies are within Member States' competence, these articles exclude harmonisation of the laws and regulations of the Member States. CONTEXT / BACKGROUND Recognising non-formal and informal learning is increasingly seen as a way of improving lifelong and life-wide learning. More European countries are emphasising the importance of making visible and valuing learning that takes place outside formal education and training institutions, for example at work, in leisure time activities and at home. Yet, despite a number of initiatives and recommendations on the recognition of informal learning (c.f. European guidelines for validating non‑formal and informal learning, CEDEFOP) there is a wide gap between the recognition of formal and informal or non-formal learning. Access to the recognition of informal learning is patchy and the outcome of recognition process is too often treated with suspicion. The Mozilla Open Badges, an initiative launched by the Mozilla Foundation in September 2011, provides a response to the needs for the recognition (formal and informal) of learning (formal and informal). Open Badges are portable and verifiable, allowing learners to showcase work, document skill sets and competencies, and create a robust portrait of their abilities wherever they were acquired: whether in school, in the community, on the job or online. Millions of badges have already been delivered and the initiative has received the support from leading organisations in the field of education, business, policy and citizenship. OBJECTIVES The aims and objectives of Badge Europe, BEU (pronounced “Be You”) are to exploit the benefits of Open Badges to: - To create the conditions for a Europe-wide and world-wide recognition of learning achievements; - To open and facilitate the systematic access to the recognition of non-formal and informal learning; - To place formal and informal recognition of learning on a par; - To create new employment and learning opportunities for all; and - To bring a European contribution to the leadership of the world-wide Open Badge movement. ACTIVITIES BEU will be developing a network of organisations and practitioners to: - Promote the use of Open Badges for the recognition of learning; - Develop Open Badge initiatives at institutional/local/city/regional/national levels (e.g. Cities of Learning, developing the example of Chicago Summer of Learning - http://explorechi.org); - Promote Open Badges at policy levels; - Develop innovative practices in learning and employment; and - Make recommendations and implement improvements to the Open Badge Infrastructure, technologies and services. Those activities will be carried out directly, with the support of Open Workshops (6) and of a MOOC. (Massive Open Online Course ) OUTCOMES The main outcomes of the project are: - Developing a trustworthy infrastructure to increase job market fluidity and a seamless environment for the recognition of individual skills to full qualifications; - A European Open Badge Network led by a steering committee composed of associate partners to contribute to the outcomes of the project and prepare its self-sustainability; - A dynamic Inventory of Open Badge Initiatives and resources; - A series of guidelines, green, white and discussion papers on Open Badges for Individuals, Open Badges for Organisations, Open Badges in Territories, Open Badges and Quality management and Open Badges and Policies; - Guidelines for bridging ECTS/ECVET/Europass documents with Open Badges; - Recommendations for the improvement of Open Badge Infrastructure, technologies and services; - A Research Report on Open Badge Implementations; - A Community Portal, bimonthly Newsletter and regular webcasts; and - A series of Open Workshops and a MOOC; EXPECTED IMPACT - Empower individuals to make their competencies and talents visible; - Empower teachers with the means to challenge traditional assessment models; - Provide early school leavers with the possibility to have their competencies recognised and further developed in a setting more appropriate to their goals, styles and desires (self-study, home schooling, school of second chance, apprenticeship, etc.); - Recognise the competencies acquired at work into a currency that is valuable on the job market; - Increase transparency and establish trusted communication between employers, jobseekers and education providers; - Increase the confidence of adults to participate in lifelong learning by providing a simple and straightforward mechanism to have one’s current competencies recognised, as a foundation for further learning. LONG TERM BENEFITS The long term benefits are a more inclusive learning provision, a more open employment market and an increased trust in the data relative to individual achievements (CVs, diploma transcripts, etc.) PARTICIPANTS Beuth-Hochschule fuer Technik Berlin (Germany) Coordinator Cambridge Professional Development (UK) ADPIOS (France) EDEN (UK/Europe) Discendum Oy (Finland) Dienst Uitvoering Onderwijs (The Netherlands) Radom Institute (Poland) Digitalme (UK) ARTES (Italy

26 Ottobre 2017

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La solidarietà non si ferma

Restiamo a casa, ma ricordiamoci che la solidarietà non si ferma. 

E' davvero impressionante la passione e l'impegno delle associazioni del terzo settore di darsi da fare per gli altri. Per chi come me si trova a continuare a lavorare per fronteggiare l'emergenza, è davvero un grande motivo di orgoglio poter essere il rappresentante istituzionale di una comunità così aperta e solidale, come quella bolognese.  

Fermarsi e restare a casa non significa infatti spegnere il motore della solidarietà, della creatività, dell'impegno e della passione.

Ci si può sentire vicini e meno soli, anche rimanendo a distanza.

A volte l'amministrazione comunale non può convogliare tutta l'energia che proviene dal Terzo settore perchè dobbiamo chiedere a tutti di rispettare i limiti e le restrizioni, soprattutto durante la prima fase dell'emergenza. Nella fase 2, quando verranno meno le restrizioni e ci dovremo occupare della ricostruzione del tessuto economico e sociale del Paese, sarà fondamentale il contributo del Terzo settore ed è per questo che già da adesso bisogna saper programmare ed essere preparati al domani.

Durante la "Fase 1" del contenimento del contagio Covid19, tutti coloro che vogliono dare una mano possono farlo se rientrano nelle convenzioni con le associazioni del terzo settore che svolgono progetti sociali di pubblica utilità portati avanti dal Comune. Per citare alcuni esempi: 

-Piano MAIS: Piano Monitoraggio Anziani in Solitudine, previsto dal Comune di Bologna, riguarda 2.500 anziani che abitano da soli a Bologna e che ricevono assistenza telefonica, secondo le procedure che venivano attivate dai servizi sociali in estate per fronteggiare le ondate di calore.  http://www.comune.bologna.it/news/coronavirus-spesa-servizi-anziani

 

-"Unione fa la spesa" per consegnare a casa la spesa a persone anziane del Piano Mais, persone disabili e immunodepressi. Una "cassa prioritaria" che consente la consegna della spesa a domicilio per i beneficiari del progetto. La spesa viene effettuata dai volontari (coordinati dall 'Auser) nei punti della grande distribuzione che sono convenzionati, secondo un flusso di richiesta di spesa che proviene dai beneficiari che vengono attivati dai servizi sociali territoriali del Comune di Bologna. 

Per aderire come volontario puoi scrivere un'email a: presidenza@auserbologna.it

-Assistenza psicologica: per aiutare ad affrontare la solitudine e l'isolamento delle persone anziane e delle categorie più fragili, ivi compresi i familiari di persone disabili, è importante garantire un sostegno psicologico da parte di operatori professionali qualificati. In tal senso, sono in atto diverse iniziative, anche grazie alla disponibilità delle rete di psicologi e psichiatri che operano nel territorio bolognese. Fare sentire la vicinanza ed il sostegno a chi è solo o è in difficoltà, è un aiuto molto prezioso in questo momento. Per info: https://www.ausl.bologna.it/news/current/auslnews.2020-03-25.2407000234

(Video del Bologna Football Club, "Bologna, che sorpresa!")

-Raccolta alimentare: Empori solidali "Case Zanardi" insieme alle Cucine Popolari per la raccolta alimentare a persone fragili che non possono acquistare la spesa al mercato o nei supermercati. Puoi aiutarle attraverso una donazione su :https://www.ideaginger.it/progetti/solidali-a-bologna-con-gli-empori-e-le-cucine-popolari.html 

In tema di colletta alimentare c'è l'iniziativa promossa da Don't Panic - Organizziamoci per aiutare la distribuzione dei beni di prima necessità per nuclei familiari in condizioni di fragilità. 

C'è l'attività della Caritas Bologna che distribuisce pasti per i senza dimora, in collaborazione con Piazza Grande e YaBasta!

C’è l’Antoniano che ha aumentato il servizio di mensa e distribuzione pasti, previsto nel piano freddo, che è stato prolungato dal Comune oltre la stagione invernale.

Ognuno contribuisce per quel che può, ed anche i cittadini allestiscono banchetti di solidarietà, seguendo il modello delle vie di Napoli: “chi può metta, chi non può prenda”.

-Bologna oltre le Barriere: non rinunciamo all'idea di candidare la città di Bologna al premio europeo delle città accessibili, ma abbiamo rimodulato le priorità. Per saperne di più: https://www.facebook.com/marcolombardoilmotivoebologna/posts/2472282772875613

http://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/45-uncategorised/2232-bologna-oltre-le-barriere-le-comunicazioni-di-emergenza-coronavirus?fbclid=IwAR018ZYjG-xuJ1HlXalngQTCmAANEKIfXj0Q65irDYiv5F-ysZG14MYYUNc

Ci sono poi associazioni che continuano a fare servizi di assistenza domiciliare a pazienti che seguono da casa le cure e le terapie.

AGEOP, AIL, ANT, Piccoli Grandi Cuori: a tutte loro, il Comune di Bologna ha provveduto e continuerà a provvedere, per quanto possibile, alla distribuzione di mascherine protettive e sostegno alle campagne di raccolta fondi.

Perchè l'assistenza domiciliare non si ferma.

La ricerca scientifica non si ferma.

Quindi neanche la solidarietà si deve fermare.

Dobbiamo fermare i banchetti per la raccolta fondi delle uova di Pasqua, ma non la possibilità di acquistarle online e di dare il nostro contributo di solidarietà.

[video width="400" height="220" mp4="https://www.marcolombardo.eu/wp-content/uploads/2020/03/AIL-BolognaVideo.mp4"][/video]

https://www.ailbologna.it/?fbclid=IwAR3OfkMtQ-zBoZmC6CMQ7qiHxaSBT0tbPrH12hpnyqQZ-7r-RE-24Og42PU

Il nostro impegno comune deve essere quello di uscirne con una società più forte e più giusta. La riduzione delle diseguaglianze deve essere al centro non solo della nostra azione politico-amministrativa, ma del nostro pensiero. Non dovremo pensare di "ritornare alla normalità perchè la normalità era il problema". Dobbiamo pensare, anche durante l'emergenza a farci carico dei più fragili, perchè non bisogna lasciare indietro nessuno: chi era già più indietro rischia di essere quello più duramente colpito dall'emergenza. Un'iniziativa molto importante in questi giorni organizzata dal Forum Diversità Diseguaglianze di Fabrizio Barca ha raccolto diverse voci, tra cui la mia, su questo argomento: qui potete riascoltare tutto:

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/25marzo2020/?fbclid=IwAR1Kmet5eRJ9cpKU_nq7c1N1Mjmzb1AS6ICBpMO3bqzulPhxIyGXmwZHa04

Come dice Elio, uno dei protagonisti dell' "Atlante dell'invisibile" scritto da Alessandro Barbaglia:

si tratta di fermarsi e ripensare a come trasformare i confini in nuovi orizzonti

#nessunorestindietro

 

1 Aprile 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Joyeux anniversaire Alliance Française Bologna

Il 5 ottobre del 1989 il Presidente della Repubblica Francese, François Mitterand, in visita ufficiale a Bologna per il Bicentenario della Rivoluzione Francese e nell'ambito delle celebrazioni per il IX centenario dell'Università di Bologna, ricevette nell'Aula Magna di Santa Lucia la laurea honoris causa in Giurisprudenza dalle mani del rettore Fabio Alberto Roversi Monaco. In quell'occasione, accompagnato dal sindaco Renzo Imbeni, inaugurò la nuova sede dell'Alliance Française in Via De’ Marchi, 4.

A distanza di 30 anni, l' Alliance française continua nella sua attività di promozione della lingua e cultura francese e dei paesi francofoni, proponendosi come un luogo di dibattito e condivisione e facilitando lo scambio interculturale.


Il 10 ottobre c'eravamo anche noi: sono intervenuto alla cerimonia di festeggiamento, confermando la relazione di amicizia e collaborazione tra Comune di Bologna Rete Civica Iperbole e la storica associazione.

Nel mio intervento ho ricordato quanto sia importante ristabilire l’amicizia tra la Francia e l’Italia per il rilancio del processo di integrazione europea.

L’ultimo anno è stato molto difficile per la relazione diplomatica tra l’Italia e la Francia, culminato con il ritiro dell’ambasciatore francese. Un evento, a volte dimenticato, che ha segnato il momento peggiore delle relazioni politiche e diplomatiche tra i nostri Paesi dal 1940 sino ad oggi. Ciò nonostante il rapporto di amicizia tra i nostri popoli e tra la nostra città e la Francia è sempre stato solido, come dimostrano le iniziative culturali e quelle che riguardano il rapporto di gemellaggio tra il Comune di Bologna ed il Comune di Tolosa. Il nostro impegno sarà sempre quello di valorizzare le comuni radici culturali e valoriali e, anche attraverso il prezioso supporto dell’AF, ci impegneremo ad invitare a Bologna l’ambasciatore francese all’interno della prossima edizione di incontri sulla cittadinanza europea “L’Europa viene da te”.

Buon compleanno AF! 🇫🇷🇫🇷



10 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Accordo di programma sul Tecnopolo


Il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna hanno sottoscritto l'accordo di programma per l'attuazione del Tecnopolo di Bologna, la struttura che sorgerà nei locali dell'ex Manifattura Tabacchi e che ospiterà le sedi, tra gli altri, di Art-Er ed Enea.

Nell'accordo di programma i due enti, condividendo premesse, finalità e modalità di realizzazione dell'intervento, hanno assunto reciproci obblighi in vista della messa in opera definitiva.

In particolare, il Comune di Bologna ha ceduto alla Regione alcune aree funzionali alla realizzazione dei lavori. Tra gli impegni della Regione Emilia-Romagna si sottolinea la cessione al Comune del primo piano di un edificio (cosiddetto "F1"), all'interno del quale il Comune si impegna a realizzare, anche in partnership con altri soggetti, interventi per favorire lo sviluppo imprenditoriale e il consolidamento di nuove competenze, soprattutto nel campo della gestione e dell’analisi dei big data.

Viene così posto un ulteriore tassello per la realizzazione del grande Tecnopolo di Bologna, che sarà in grado di ospitare laboratori di ricerca, ma anche attività produttive. Si rafforza in questo modo anche il ruolo delle imprese del mondo del digitale, che hanno visto in questi anni un importante sviluppo.

 

21 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Antonio Parenti!

Nella mattinata del 12 giugno, abbiamo ricevuto insieme al Sindaco di Bologna,Virginio Merola e all'assessore Matteo Lepore, la visita ufficiale del nuovo Capo Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti.

Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.

Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Regolarizzazione dei lavoratori: una scelta di civiltà!

La regolarizzazione dei braccianti non è una scelta di sicurezza alimentare.

E’ una scelta di civiltà!

Qual è l’alternativa che abbiamo? L’alternativa è mantenere quello che abbiamo adesso: lavoro nero, caporalato (tradizionale e “digitale”), sfruttamento.

Non vale solo per i braccianti nell’agricoltura, ma vale per le colf ed i badanti nei servizi alla persona, vale per gli operatori della logistica e così via.

E’ giusto che il Parlamento ed i partiti politici discutano di tutto questo perché sono scelte politiche e valoriali che riguardano la nostra comunità.

Credo solo che sia ipocrita collegare il rifiuto della sanatoria a una presunta difesa degli interessi dei lavoratori italiani.

Usciamo da questa eterna guerra tra poveri!

Si abbia il coraggio di dire dei sì o dei no; si prenda posizione, ma non si usi il pretesto della cittadinanza nazionale come “alibi” per giustificare la propria scelta.

Perché l’esercito degli irregolari migranti abbassa le condizioni di qualità di lavoro per TUTTI (italiani inclusi).

Abbiamo la possibilità di scegliere la via della legalità e della regolarità contrattuale: non sprechiamola.

Abbandoniamo per sempre la strada del lavoro nero!

Non si tratta di favorire chi vive nell’illegalità;

si tratta di promuovere la regolarità contrattuale, la sicurezza sul lavoro, la convenienza fiscale offrendo, per esempio, la possibilità alle famiglie di detrarre il costo del lavoro domestico dalla dichiarazione dei redditi.

Non dobbiamo tornare alla normalità di prima perché la normalità di prima era parte del problema.

Proviamo a costruire una società del lavoro più giusta.

Non sprechiamo questa possibilità.

(altro…)

14 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

La Summer School di IdemLab (17-18 luglio)

Il 17-18 luglio si svolgerà la Summer School di IdemLab nello splendido contesto di Ca' la Ghironda (Zola Predosa, a pochi minuti da Bologna). Quando nel Maggio del 2015 sono stato nominato Direttore della Fondazione IdemLab, l'evoluzione di 'Democratica' fondata da Walter Veltroni, mi sono preso l'impegno di lavorare insieme al Presidente della Fondazione, Salvatore Vassallo, per organizzare a Bologna un momento di confronto e riflessione con alcuni dei protagonisti della politica italiana. La Summer School è pensata come un (e-)laboratorio del pensiero riformista. Sarà il tema delle riforme il filo conduttore delle due giornate di incontri. Le riforme concluse, quelle appena iniziate, quelle ancora da fare. Riforme nelle pubbliche amministrazioni (cfr. spending review), nelle politiche nazionali (cfr. istituzioni, lavoro, economia, scuola, europa, diritti, sicurezza), nel Partito (cfr. primarie, partecipazione, forma-partito). Tanti e qualificati i relatori che interverranno: Lia Quartapelle, Ruth Hanau Santini, Alessandro Petretto, Enrico Morando, Patrizio Bianchi, Lia Montalti, Federico Testa, Francesco Sperandini, Salvatore Vassallo, Stefano Ceccanti, Francesco Clementi, Tomaso Giupponi, Filippo Taddei, Luigi Marattin, Davide Faraone, Francesca Puglisi, Lucia Serena Rossi, Roberto Gualtieri, Nathalie Tocci, Giorgio Tonini, Stefano Bonaccini, Marco Valbruzzi, Mattia Diletti. Leggi qui il programma completo. L'ingresso è aperto a tutti, salvo esaurimento dei posti disponibili. [caption id="attachment_2138" align="alignleft" width="773"]www.idemlab.org www.idemlab.org[/caption]                   Ora aspettiamo solo voi!

10 Luglio 2015

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Come si partecipa alla candidatura di BOLOGNA al premio europeo delle città accessibile?


Il mio primo atto dopo aver ricevuto la delega dal Sindaco all’Accessibilità è stato quello di lanciare la call per la candidatura al premio europeo delle città accessibili.

Il 15 Dicembre all’Arena del Sole, in una straordinaria serata di emozione e partecipazione, avevo avuto modo di illustrare il senso della candidatura. (riguarda qui la serata)

Ora è possibile rispondere alla chiamata all’impegno civico e sociale con una manifestazione di interesse per contribuire al percorso partecipato.

Non una candidatura del Comune, ma una candidatura della città.

Ci sarà bisogno del contributo di tutti!

Mai nessuna Città europea, fino ad ora, aveva inteso presentare una candidatura collettiva con approccio olistico, integrato e trasversale a tutti i settori della politica urbana. 

Un programma coraggioso, ma allo stesso tempo umile, perché parte dalla consapevolezza che ci sono ancora tanti ostacoli da rimuovere, sia in termini di barriere fisiche e architettoniche che in termini di barriere interiori dei nostri pregiudizi che non consentono alle persone disabili di costruire il loro progetto di vita autonomo ed indipendente.

Tutti possono dare il loro contributo: singoli cittadini, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, università, scuole, istituti bancari, fondazioni ed istituzioni.

Ci sono diversi modi per partecipare e diversi incontri tematici.

Come si può contribuire?
👉 raccontando il progetto sull'accessibilità, realizzato negli ultimi 5 anni

👉 partecipando ai laboratori: primo appuntamento mercoledì 18 marzo alle 17.30

👉 presentando un nuovo progetto in uno dei tavoli tematici

👉finanziando un progetto che emergerà dai tavoli tematici 

👉organizzando iniziative e attività sul tema dell'accessibilità che utilizzino il logo #BolognaèAccessibilità

Per partecipare alla candidatura clicca qui 

#AccessCityAward2021

Foto della conferenza stampa 

Rassegna stampa


Video e interviste

Servizio TG Bologna in diretta

Servizio TG di ÈTV

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

9 Maggio 2019 Festa dell’Europa

Il mio discorso per la Festa dell'Europa.

Il video del mio discorso lo trovi qui:

https://youtu.be/0vLjqpChlCA

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10157241629382959/

" Il 9 maggio è il giorno dell’Europa, in memoria del discorso di Schuman del 9 maggio 1950. Non una giornata di celebrazione, ma un’occasione preziosa per ragionare sullo stato di salute del processo di integrazione europea, con particolare riguardo al ruolo delle Città.Prima di parlare di Europa, permettetemi anche un breve ricordo ad un altro accadimento che ha attraversato la storia del nostro Paese. Il 9 maggio di più di quarant’anni fa veniva ritrovato Il corpo di Aldo Moro.Fare i conti con questa vicenda dolorosa della nostra storia, significa ricordare che la democrazia, tanto al livello italiano quanto al livello europeo, non può dirsi mai conquistata una volta per tutte. La democrazia vince quando non rinuncia a se stessa, ai principi di civiltà che la sostengono, alla libertà, al rispetto dei diritti. Cercare la verità è sempre un obiettivo primario della democrazia. E la verità è inseparabile dalla libertà. Con questa doverosa promessa vorrei tornare al tema dell’Europa che come tutti voi sapete mi sta molto a cuore, non solo per la delega che mi onoro di ricoprire nella giunta di questa città, ma perché è un ideale al quale ho interamente dedicato la mia vita professionale e politica. La parola Europa deriva dal greco e significa “avere uno sguardo ampio sulle cose”. Oggi avremmo bisogno di riscoprire le radici profonde del processo di integrazione europea perchè abbiamo estremamente bisogno di avere uno sguardo ampio sulle cose, senza seguire la dittatura dell’emergenza o le scadenze elettorali. Il nostro compito oggi deve essere quello di trasformare il rituale della celebrazione dell’Europa, su cui sinceramente oggi c’è poco di cui festeggiare, in un’occasione per ricoprire il senso di appartenenza alla cittadinanza europei. Perché troppo spesso ci dimentichiamo di riconoscere l’identità di cittadini europei che abbiamo dentro di noi. Riscoprire la storia di questa appartenenza comune significa ripercorrere le sue cadute ed i suoi successi. Perché non si può difendere ciò che non si conosce. Il processo di integrazione europea non può essere visto come il risultato ultimo di forze contrapposte, ma come un perenne divenire, un elastico teso tra gli egoismi degli interessi degli Stati nazionali e l’utopia scientifica del federalismo europeo. L’Unione europea è una storia di successo, ma non è una favola. Noi abbiamo il dovere di fare un discorso di verità quando parliamo di Europa.Sentiamo spesso dire che l’Europa è un luogo di euro-burocrati, ma ci dimentichiamo di dire la verità, ovvero che i funzionari della Commissione sono meno dei funzionari di grandi città europee come Milano o Barcellona.Sentiamo spesso dire che l’Europa ci ha imposto le regole, ma ci dimentichiamo di dire la verità, ovvero che non può esistere una norma giuridicamente vincolante senza che il nostro Paese abbia espresso il proprio consenso. Attraverso i 73 parlamentari europei eletti dall’Italia che siederanno tra Bruxelles e Strasburgo. Attraverso i Ministri del nostro Governo che siedono al consiglio dei ministri dell’Unione europea. Attraverso la Commissione europea in cui siede sempre un rappresentate italiano che oggi ha il ruolo di vicepresidente.Sentiamo dire che le istituzioni europee comprimono i diritti e le libertà dei cittadini, ma ci dimentichiamo di dire la verità, ovvero che l’ordinamento giuridico europeo è l’unico tra gli ordinamento internazionale a prevedere un organismo giurisdizionale forte ed indipendente come la corte di giustizia che ha il potete di giudicare e condannare gli Stati membri per difendere i diritti e le libertà dei cittadini europei. Non si tratta di contrapporre il sovranismo nazionale al sovranismo europeo. Si tratta di capire come esercitare la sovranità nazionale nel contesto europeo. Potrei a tal proposito citare il discorso del presidente della BCE, Mario Draghi, durante il ricevimento della laurea honoris causa all’universita di Bologna. Mi consentirete sul punto di citare un altro grande europeista, un sindaco di questa città, che avrebbe meritato di diventare presidente del parlamento europeo: Renzo Imbeni il quale aveva dichiarato nel discorso di Lisbona ai giovani che “gli Stati non sono ancora del tutto consapevoli di come il vero esercizio della sovranità nazionale avvenga oggi al livello europeo”. In Europa esistono solo due categorie di Stati: quelli piccoli e quelli che non sanno di essere piccoli. Questo lo ha ricordato qualche settimana fa proprio in questo palazzo, l’ambasciatore tedesco. Credo che sia giusto che le forze politiche davanti alle prossime elezioni europee si confrontino su diverse visioni dell’Europa: tra destra e sinistra. Tra progressisti e conservatori. La dialettica del processo decisionale non deve essere più quella tecnica tra piccoli e grandi Stati, tra l’Europa del Nord e l’Europa del Sud, ma tra diverse famiglie politiche europee. Nella comune consapevolezza che quando parliamo di politica europea stiamo parlando di politica interna e non di politica estera, considerando che oltre il 70% della normativa nazionale non è altro che trasposizione di obblighi che il nostro Stato ha già assunto in sede europea.Per amore della verità usciamo da questa doppia falsità: da un lato, chi dipinge l’europa come matrigna nei confronti dei cittadini nazionali e, dall’'altro, chi difende un europeismo di maniera come se l’Europa fosse un pilota automatico che produce solo cose positive. L’Europa non può essere solo quella dei mercati, dell’austerità,  delle regole, della moneta unica. Non può essere quella che sacrifica il principio della solidarietà tra gli Stati e dei popoli. Personalmente rimango convinto che sia necessario adottare un nuovo pilastro sociale europea per contrastare il dumping sociale e la concorrenza sleale attraverso regole comuni in materia di lavoro e fiscalità.Per questo mi permetterete di dedicare questa giornata per l’Europa a tutti quei lavoratori che soffrono per la mancanza di regole comuni al livello europeo sulla salvaguardia di standard minimi di tutela. A tutti questi giovani ricercatori ed ai tantissimi giovani che oggi stanno svolgendo un problema Erasmus di studi negli Stati membri dell’Ue. Anche per loro dobbiamo superare il principio del voto all’unanimità con la regola della maggioranza. Anche per loro dobbiamo far prevalere il metodo comunitario su quello intergovernativo. Dobbiamo costruire un’altra Europa rispetto a quella attuale: quella dei cittadini, delle libertà, dei diritti e dei doveri. Prendiamoci un impegno ed una responsabilità comune: dividiamoci tra schieramenti politici com’è giusto e sano che sia in una democrazia come la nostra, ma nella campagna elettorale europea parliamo di politiche europee, di temi europei, di scelte decisive che faranno i nostri parlamentari europei in tema di ambiente, lavoro, immigrazione, ma non parliamo di politiche nazionali come continuano ostinatamente a fare tutti. Parliamo di Europa e di politiche europee. Solo così riusciremo a far capire agli italiani perché è importante andare a votare il 26 maggio.Su questo come veniva ricordato dai precedenti interventi, le città devono avere un ruolo da protagoniste perché i cittadini europei non vivono negli Stati ma nelle città. La città di Bologna è una città europea per tradizione e vocazione. Basti pensare che l’Erasmus ben prima fosse istituito negli anni ‘80 il programma di mobilità degli studenti, è nato proprio qui a Bologna, come dimostrano gli stemmi degli studenti europei che già secoli fa venivano a studiare nella nostra università. Basti pensare che due Sindaci di Bologna, Guido Fanti e Renzo Imbeni sono stati vicepresidente del Parlamento europeo. Basti pensare che un cittadino bolognese come Romano Prodi è stato presidente della Commissione europea. Basti pensare che il primo giudice italiano donna della Corte di Giustizia, sia una cittadina bolognese come la professoressa Rossi. Senza dimenticarci di Annalisa Boni che prima è intervenuta ed è la presidente di Eurocities, la rete delle città europee. Il Comune di Bologna è tra le amministrazioni più performanti al livello europeo per il reperimento di fondi europei che attualmente, considerando anche i fondi del Pon Metro, ammontano a quasi il 10% dell’intero bilancio comunale. L’anno scorso il Sindaco Virginio Merola annunciò in occasione di questa giornata che avremmo lanciato il primo corso di educazione civica europea, gratuito e diffuso nei quartieri e nelle periferie della città. Oggi possiamo dire che quella promessa è stata mantenuta ed abbiamo coinvolto centinaia di persone, soprattutto giovani, nel primo corso di educazione civica europeo promosso da un Comune italiano, con la fierezza e l’orgoglio di essere stati i primi e, consentitemi di dirlo, con un po’ di rammarico e preoccupazione al pensiero di essere stati gli unici tra le grandi città italiane. Il nostro impegno per l’anno prossimo è quello di prevedere una nuova edizione che coinvolga le scuole, i quartieri, le associazioni dei cittadini e le unioni dei comuni dell’area metropolitana. Perché di educazione civica europea, di conoscenza dello statuto dei diritti e dei doveri della cittadinanza europea, c’è bisogno di parlarne sempre e non solo in prossimità delle elezioni europee. Siamo convinti che Eurocities e la Rappresentanza della Commissione europea saranno anche per le prossime edizioni nostri alleati in un processo culturale ed educativo. Non c’è futuro per l’Europa se non si radicherà il senso dell’appartenenza dei cittadini all’Unione europea.Inutile e dannoso continuare a parlare alla testa dei governanti se ci si dimentica di parlare ai cuori dei cittadini europei.Del resto, nella visione dei nostri Padri fondatori, l’Europa era nata per unire popoli e non solo Stati.“L’appartenenza non è un insieme casuale di persone. Non è il consenso a un’apparente aggregazione. L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé” Così cantava una canzone di Giorgio Gaber. Il mio augurio a tutti voi, qualsiasi sia il vostro orientamento politico, è quello di scoprire il fascino dell’appartenenza al cittadino europeo che è dentro a ciascuno di noi. Il fascino dell’appartenenza ad un destino comune di pace e di libertà che è nato, nelle intenzioni dei padri fondatori, per unire non solo Stati, ma popoli e cittadini. Buona festa dell’Europa!

12 Maggio 2019

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Radio Città del Capo: da 32 anni una voce libera di Bologna

RISPOSTA AL QUESTION TIME (Venerdì 10 gennaio)


La vicenda di Radio Città del Capo ha evidentemente interessato tutti noi; e non potrebbe essere diversamente, visto che la stessa Radio Città del Capo dà voce alle nostre attività consiliari, come quelle che facciamo in questo momento in sede di Question Time o durante le altre sedute del Consiglio comunale. 
È una vicenda complessa: io e l'assessore Lepore abbiamo subito manifestato la solidarietà nei confronti dei lavoratori. Oltre alla doverosa solidarietà, in qualità di assessore al lavoro del Comune di Bologna ho chiesto sin da subito l’apertura di un tavolo di confronto. Voglio precisare, ma del resto era già scritto chiaramente così nel post sui social che avevo pubblicato all’indomani della notizia, che si tratta di un tavolo di confronto politico in Comune non di un tavolo di salvaguardia occupazionale che semmai sarebbe stato convocato in Città metropolitana. Questa sottolineatura è importante perché un tavolo di salvaguardia si può tecnicamente aprire solo di fronte alla notifica di lettere di licenziamento. Non è questa la situazione di Radio Città del Capo; non è questa la situazione nella quale noi siamo oggi. E allora qualcuno potrebbe chiedere: "Perché un tavolo di confronto?" Beh, per molte delle cose che voi già nei vostri interventi avete detto: perché, a mio avviso, non è all'altezza della storia di Radio Città del Capo che la discussione fra editore e redazione avvenga a colpi di comunicati stampa o di diffide. E un tavolo di confronto serve, a mio avviso, per cercare di contemperare diritti ed esigenze che in questo momento appaiono confliggenti. 
Da un lato c'è la libertà editoriale, il diritto di costruire un progetto di Media Literacy che preveda la diffusione nelle scuole di programmi legati ai 17 gol dell’agenda Onu e il diritto di identificare la fonte da parte dell'ascoltatore rispetto alla produzione dei contenuti, distinguendo tra produzioni interne e esterne, anche in riferimento all'eventuale responsabilità delle informazioni che vengono messe in onda e diffuse. Dall'altro lato c'è l'autonomia, anzi, l'indipendenza della redazione, la tutela della professionalità dei giornalisti, il pluralismo e la correttezza delle informazioni che sono princìpi e valori fondamentali da proteggere e tutelare. È per questo che abbiamo chiesto questo tavolo di confronto che ci sarà il 17 gennaio, qui in Comune e a cui parteciperanno il presidente di Netlit Renato Truce, il direttore Riccardo Tagliati, il fiduciario della redazione Giovanni Stinco, io e Stefano Mazzetti, in rappresentanza della Regione. 
Nella comunicazione intercorsa con il presidente Truce, che ho personalmente chiamato, ho avuto rassicurazioni sul fatto che non ci sono impatti occupazionali, non c'è la volontà di sospendere, nè di interrompere, l'informazione locale durante questo periodo che, come voi potete capire e comprendere, è particolarmente delicato essendoci una campagna elettorale in corso, per cui la trasmissione "Oltre le mura" condotta da Giovanni Stinco andrà regolarmente in onda fino al 31 gennaio.

Però ho potuto verificare che rimangono evidenti le distanze tra la linea editoriale, come dicevo prima, e la richiesta di autonomia da parte della redazione. E allora mi permetto di formulare alcuni auspici che cercherò di ribadire venerdì al tavolo di confronto: il primo è che le società cooperative che fanno parte della compagine societaria riflettano sul loro spirito cooperativo e sul valore di Radio Città del Capo per la comunità bolognese, in incontri che ci saranno plausibilmente prima del nostro confronto. Il secondo punto è che il confronto istituzionale con le parti per noi è necessario perché Radio Città del Capo non è solo un soggetto privato, ma l’espressione di  un interesse pubblico e diffuso rappresentato da 32 anni di storia. Radio Città del Capo è una radio che è un patrimonio comune della città di Bologna e della comunità civica; lo dimostra la mobilitazione di affetto che ne è seguita all’indomani delle notizie di contrasto tra l’editore e la redazione, con  tanti esponenti pubblici, ma anche di tanti semplici radioascoltatori, e consentitemi anche qui di ricordare una presa di posizione dei lavoratori di Radio Città Fujiko, che hanno voluto manifestare la loro solidarietà. In terzo luogo, è evidente che il tema, più complessivamente, non riguarda solo Radio Città del Capo, ma tutte le emittenti radiofoniche perchè oggi è estremamente complesso mantenere vive e libere le radio in un settore in cui ci sono difficoltà economiche, legate al tipo di servizio, alla concorrenza, alla transizioni tecnologiche e tutta una serie di altri fattori che in questa sede non è possibile approfondire. E allora lo sforzo comune dovrebbe essere quello di provare a dare una prospettiva di futuro alla riflessione, nella consapevolezza che Radio Città del Capo non è semplicemente di proprietà dell'editore di oggi o dell'editore di domani o di una compagine societaria, ma che appartiene innanzitutto a tutti i radioascoltatori e nessuno, a partire ovviamente dall'Amministratore comunale, vuole la sospensione o, come è stato citato dal consigliere Martelloni, la "morte di Radio Cittò del Capo", ma bisogna interrogarsi sul futuro e sua prospettiva delle radio in generale e di Radio Città del Capo nello specifico. Da questo punto di vista, come riuscire a contemperare questi confliggenti diritti è una sfida che, a nostro avviso, in questo contesto, meritava un tavolo di confronto politico nel quale saremo liberi di dirci e affrontare questi ed altri aspetti.
Non mi sfuggono i comunicati che sono stati emessi da Open Group, da una parte, e da Mandragola, dall'altra, in qualche modo segnalando anche, tra le sfumature delle dichiarazioni, le diverse posizioni e gli interessi in campo. Io spero, anzi auspico, che si trovi una soluzione condivisa che tuteli la professionalità dei lavoratori della radio, l'autonomia della redazione e la libertà della linea editoriale, in un contesto che sia all'altezza della storia dei 32 anni di Radio Città del Capo. D'altra parte il principio della libertà editoriale e della costruzione di un progetto di Media Literacy è nelle facoltà dell'editore che investe delle risorse economiche e che chiede garanzia rispetto alla fonte di produzione dell'informazione e alla distinzione tra fonti esterne e fonti interne. Come far sì che questa tutela possa essere salvaguardata, senza una modalità di accentramento che limiti il pluralismo delle fonti e la libertà dei giornalisti è un tema da affrontare. Fosse stato un tema che rimaneva nella dialettica interna della azienda non avrebbe meritato il coinvolgimento del Comune, ma per come si è manifestata la discussione, a nostro avviso, merita un tavolo di confronto che veda direttamente il coinvolgimento dell'Amministrazione, proprio a tutela di quell'interesse pubblico e diffuso che in primo luogo vede la radio appartenere alla storia di questa città e all'orgoglio anche di chi la ascolta da 32 anni".

 

 

13 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19

Quelli che stiamo vivendo sono momenti fuori dall’ordinarietà. Per tutti. Per i cittadini. Per gli Stati. Per l’Unione europea.
 
L’Unione europea sta attraversando un paradosso politico: più si avvicina ai bisogni degli Stati, più si allontana dai cuori dei cittadini. 
 
 
 
É’ un fatto che le istituzioni europee abbiano messo più risorse a disposizioni degli stati membri negli ultimi due mesi, di quante non ne abbiamo stanziato negli ultimi dieci anni.
 
 
Un programma poderoso che ha mobilitato 2.500 miliardi di euro. Basti citare il programma da 750 miliardi di euro della BCE per immettere liquidità nel sistema economico e finanziario, il programma SURE che per la prima volta nella storia dell’UE ha stanziato 100 miliardi di euro per la tutela occupazionale, il Mes di cui si è parlato tanto (forse troppo, spesso a sproposito), per arrivare al piano Next Generation EU ed al Recovery fund approvati nei giorni scorsi.
 
Senza contare la sospensione della disciplina degli aiuti di Stato e dei vincoli di spesa pubblica stabiliti dal Patto di stabilità.
 
Una libertà di azione ed una mole di risorse mai visti prima.
 
Ció nonostante, il sentimento di fiducia dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni UE registri, secondo gli indici dell’Eurobarometro, i minimi storici. 
 
Perché? Come mai? 
 
A mio avviso i motivi principali sono tre. 
 
Il primo: se agli annunci non seguono i fatti, tutte queste risorse suonano come fantamiliardi che valgono più o meno come i soldi del Monopoli.
Non dimentichiamoci che sotto la brace dell’emergenza sanitaria covano forti le tensioni dell’emergenza sociale che rischiano di sfociare in un autunno caldo, se non ci sarà la ripresa economica o se verranno meno gli strumenti a sostegno del reddito ed a tutela del lavoro.
 
Il secondo: il timing dei negoziati.
Se nella fase più acuta della pandemia dove il livello di tensione è più alto, si parte con un negoziato in salita con gli Stati membri arroccati a difesa dell’interesse nazionale e l’Unione europea che non riesce celermente ad attivare azioni di solidarietà tra gli Stati membri ed i cittadini europei, finisce poi che il ricordo dei cittadini si cristallizza nello stallo iniziale.
Non rimane nella mente il ricordo positivo dell’accordo finale raggiunto che serve a tutelare l’interesse generale dell’UE. Il timing del negoziato in questi casi vale quanto, se non più, del risultato finale. 
 
Il terzo: la mancanza di leadership politica. Solo una leadership politica forte e conosciuta in tutta Europa può ristabilire la verità storica sulle decisioni prese e sulle modalità con le quali l’accordo è stato raggiunto.
 
Com’è noto, l’attenzione dei cittadini si concentra sui governi nazionali e non si accende per i dibattiti delle istituzioni europee.
Purtroppo la pandemia del coronavirus è stata in questo senso un’occasione persa per colmane il deficit di consenso popolare: manca una leadership politica forte e popolare al livello europeo.
 
 
Per sopperire a questa situazione è importante che le istituzioni europee si concentrino molto a comunicare bene come utilizzare le singole misure adottate e come coglierne pienamente i benefici, piuttosto che aggiungere ulteriori tasselli del puzzle. 
 
Per il prossimo futuro è importante che gli Stati non vengano lasciati soli, nell’utilizzo degli strumenti messi in campo dall’UE. Per non minare l’efficacia dell’azione europea e per non acuire le diseguaglianze tra i vari Stati membri. 
 
A titolo di esempio, prendiamo il Recovery fund. “Recovery” può significare due cose distinte: rimborso o riconversione. Utilizzo delle risorse a titolo di indennizzo a pioggia del danno da covid19 oppure investimenti mirati per la ripresa economica.
 
Detto in altri termini: può essere un modo per lo Stato di intervenire nell’economia attraverso una miriade di azioni che di fatto, se non ci fosse la pandemia, sarebbero degli aiuto di stato oppure può essere la base di un’iniezione di misure strategiche per rilanciare la politica industriale nel senso della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
 
Un vero e proprio turning point per l’economia europea.
 
Su tutto questo pesa l’ombra lanciata della sentenza della corte costituzionale tedesca come ipoteca sulle future decisioni della BCE: proprio mentre sta per partire il semestre tedesco di guida della presidenza europea.
 
Sono decisamente tempi straordinari per l’Unione europea. La partita è aperta.
 
E sarà decisiva per il rebound. Speriamo del consenso e non del contagio.

 

 

 

3 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Servizi di inclusione scolastica per i disabili: nessuno resti indietro.

 

Buone notizie!

Dal 3 giugno ripartono gli incontri con Fondazione Innovazione Urbana ed i cittadini, di Bologna oltre le barriere, per progettare e realizzare il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città Accessibile.

In questi mesi le attività ed i servizi verso il mondo della disabilità e il miglioramento della accessibilità sono andati avanti.

Nella mattinata del 13 maggio, è stato firmato un accordo con i sindacati per l’erogazione del servizio di inclusione scolastica per le alunne e gli alunni con disabilità grave.

 

Il protocollo firmato oggi ha un duplice obiettivo:

da un lato, garantire il supporto ai ragazzi che non possono usufruire della didattica digitale e ai loro familiari che in questi mesi hanno dovuto sostenere situazioni molto difficili;

dall’altro, minimizzare il rischio di diffusione del contagio per gli operatori, gli utenti ed i familiari.

Gli interventi di inclusione scolastica potranno svolgersi in presenza, presso le abitazioni, ma anche all’esterno, in luoghi idonei all’accoglienza, come parchi e aree verdi, rispettando le regole previste ed evitando assembramenti.

L’accordo è stato raggiunto in sede di Città Metropolitana all’interno dei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’auspicio è che queste indicazioni possano essere utili parametri di riferimento, anche per gli altri territori dell’area metropolitana e che presto si possa arrivare alla definizione di un piano territoriale regionale.

Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di (ri-)partenza per i prossimi traguardi (centri diurni, campi estivi, etc), evitando che l’isolamento prolungato ed il distanziamento fisico possano determinare il rischio di un declino funzionale per le condizioni di salute dei minori con disabilità.

Da qui è possibile scaricare il comunicato ed il testo del protocollo 👉https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServePG.php/P/2926810010101/0/L/0?fbclid=IwAR2YPhYD-CMXM6h8wm1a6m0PKAIbwPjnQCX8uxD36juK8eQ15APemgPOgP4

 

13 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Bologna Città Antirazzista

Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.

Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.

 
Un valore per ricordare ai noi stessi che la dignità umana è inviolabile e che i diritti e le libertà sono un impegno continuo da portare avanti sempre e ovunque, a partire dalle nostre menti e nei nostri cuori.
 
 
Il 10 luglio, in una bellissima serata estiva, è stato bello colorare insieme la città con 6000 Sardine Bologna 6000 Sardine Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, il  Comune di
Bologna - Relazioni Internazionali
 
Foto di #1Cinquantesimo e Mari Sugai

 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Bologna oltre le barriere

Access City Award, Bologna si candida al premio europeo delle città accessibili.


Con una lettera su Repubblica (leggi qui) avevo lanciato la sfida alla città per una candidatura collettiva al premio europeo che riconosce le città che si sono impegnate di più sul tema dell'accessibilità. 

La risposta alla sfida da parte delle organizzazioni sindacali, delle associazioni del terzo settore, della Curia e dell'alleanza delle cooperative italiane meritava una serata speciale di lancio della candidatura. 

Il 15 Dicembre al Teatro Arena del Sole c'è stato il tutto esaurito.

Oltre 700 persone hanno ascoltato più di due ore tra interventi, musica, spettacoli teatrali. 


Impossibile ricostruire le emozioni della serata. 

Per questo preferisco che a parlare siano i video degli interventi e le immagini. Per cogliere il senso più profondo di una sfida collettiva che prima ancora di essere politico-amministrativa è una sfida culturale.

Introduzione della serata: (Marco Lombardo e Chiara Romersa)

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Intervento di Alessandro Bergonzoni

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Intervento di Don Matteo Zuppi

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Diana Manea legge la storia di Ed Roberts

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Intervento di Jacopo Melio

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I numeri della disabilità e la sfida della longevità (Ufficio Statistico del Comune di Bologna) 

Il percorso partecipato (Fondazione Innovazione Urbana) 

Il Piano di Inclusione Universale per Bologna -

Tavola rotonda con Egidio Sosio, Giovanni Ginocchini e Gianluigi Bovini

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Impresa e disabilità: Intervento di Alberto Balestrazzi (CEO di Auticon)

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Sport e disabilità: "Bologna For Community" con PMG Italia e Bologna Football Club

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  Intervento di Emanuele Lambertini

[embed]https://youtu.be/Tt3VzQy6fLA[/embed]

Giacomo Mazzariol: "Mio fratello rincorre i dinosauri"

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Teatro e disabilità: Anzelon e l'eco di Mistero Buffo di Dario Fo (Camelot)

[embed]https://youtu.be/8Z3pWgqbyHI[/embed]

Sartorie Leggere

https://youtu.be/eB3g-lES-Zs

Arte e Salute: Marat-Sade

[embed]https://youtu.be/-ZPAgGiBIIo[/embed]

Ora siamo partiti. Una sfida comune. Una sfida collettiva. Il 2020 sarà un intero anno dedicato all'accessibilità del nostro spazio urbano, secondo un approccio integrato e trasversale, seguendo il cronoprogramma presentato dalla Fondazione per l'Innovazione urbana.

Con barriere da rimuovere, pregiudizi da superare e rampe da costruire per imparare a volare.

Ora, non ci resta che....vincere. Tutti insieme! 

6 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Le iniquità del Part-Time Ciclico-Verticale

Quando mi chiamano l’Assessore dei rider, non mi offendo. Sono felice che il mio impegno politico sia associato alla difesa dei lavoratori invisibili. A volte, però vorrei che si riuscisse a cogliere come i rider sono solo la punta dell’iceberg di un sistema più complesso e profondo di iniquità. Non parlo solo dei lavoratori della gig economy. Parlo delle tante diseguaglianze nel mercato del lavoro: per esempio, parlo dei part-time-ciclico-verticali. Questa mattina abbiamo affrontato in commissione consiliare, il caso delle lavoratrici della ristorazione CAMST. Sono 45 lavoratrici che ho incontrato già in diverse occasioni insieme all’azienda ed ai sindacati: nella loro stessa situazione si trova oltre un milione di lavoratori e lavoratrici in Italia. Qual è il problema? I contratti part-time-ciclico-verticali non si basano su un monte orario giornaliero, ma annuale. Quando c’è un picco di attività questa tipologia contrattuale può essere utile; quando invece c’è un blocco delle attività, questo tipo di contratti è molto pericoloso. Genera problemi sia sul lato previdenziale (l’anzianità contributiva viene riconosciuta solo per i periodi effettivi di lavoro), sia sul lato di tutela del reddito (prendono poco più di 100€ al mese!). Come si può vivere con qualche migliaio di euro all’anno di reddito, a fronte di una chiusura delle attività? Dal punto di vista emergenziale, la Regione ER può utilizzare le risorse del Fondo sociale europeo, come fatto da altre regioni come Liguria e Lazio, per istituire un fondo di solidarietà per sostenere il reddito delle lavoratrici dei part-time ciclico verticali legati alla filiera dell’internazionalizzazione, tra cui le attività di ristorazione legate alla Fiera, ma questo riguarda anche altre figure, tra cui gli allestitori (che presto riprenderò più in dettaglio in un prossimo post). Dal punto di vista strutturale, ci sono almeno 3 azioni rapide da mettere in campo dal Governo: 1) intervenire al più presto al livello normativo per una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, che tenga conto anche di questa tipologia di contratti; 2) eliminare l’incompatibilità tra queste tipologie di lavoro e la richiesta di utilizzare il Reddito di emergenza (REM) 3) colmare la lacuna normativa sul lato previdenziale, seguendo le indicazioni delle disposizioni antidiscriminatorie previste dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte per non lasciare indietro nessuno.

11 Novembre 2020

di Marco Lombardo

Avere un contratto è sempre meglio che non averlo… FALSO!

Il cattivo esempio del contratto dei Rider UGL-Assodelivery,

Il contratto firmato da Assodelivery e UGL è elusivo della normativa nazionale, non per la rappresentatività o meno di UGL, ma perché si inserisce nello spazio temporale di un anno (colpevolmente!) lasciato dalla normativa nazionale, al solo scopo di derogare all’articolo 47-quater sul compenso minimo.

In parole semplici, se non ci fosse stato il contratto, da far firmare ai lavoratori entro il 3 novembre (guarda caso la stessa data di entrata in vigore della disposizione prevista dalla normativa nazionale!), sarebbero entrati in vigore i minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali già in vigore (logistica, commercio, ristorazione) e non si sarebbe potuto parametrare il compenso sulla base delle consegne effettuate perché questo significa tornare al cottimo.

E’ elusivo delle tutele normative perchè un contratto ad hoc dovrebbe migliorare le condizioni minime stabilite dalla legge, ma non costituire una variatio in pejus.

La retribuzione del compenso minimo dei riders agganciata al numero delle consegne da effettuare è un evidente arretramento rispetto agli standard minimi previsti dalla normativa nazionale.

Tutto il resto previsto nel contratto tra Assodelivery e UGL non è altro che un copia-incolla della normativa nazionale e delle disposizioni della #cartadibologna che già dal 31 maggio 2018 regolano la materia con le parti firmatarie. Quindi non sono concessioni o favori, ma sono diritti che già oggi la normativa nazionale ed europea e la giurisprudenza riconoscono ai lavoratori.

In tema di sicurezza semmai ci sarebbe da fare un passo in più: con le nuove regole del DPCM, è facile prevedere nelle fasce serali un maggiore ricorso alla consegna a domicilio. Facciamo in modo che tutte le consegne avvengano con le modalità del #ContactlessDelivery, per la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori.

Come ripeto da un po’ di tempo, la furbizia è la prostituzione dell’intelligenza.

Vanno condannate senza se e senza ma le azioni che danneggiano le sedi sindacali e quelle aziendali, ma bisogna rivendicare con forza la tutela dei diritti dei lavoratori.

Sveliamo l’inganno del contratto di Assodelivery e UGL sui #riders, informiamo i lavoratori della gig-economy su quali sono i loro diritti e mobilitiamoci tutti insieme il 30 ottobre perchè da questa partita passa un pezzo importante della promozione della cultura del lavoro digitale nel nostro paese.

Guarda qui il mio intervento ad Omnibus su La7, insieme a Riccardo Stagliano', Tommaso Falchi, ospiti di Frediano Finucci.

https://www.la7.it/omnibus/video/contratto-dei-rider-ugl-assodelivery-lopinione-di-marco-lombardo-pd-25-10-2020-346482?fbclid=IwAR0hgpO20_NQhQIEBep-plDczY9_OrD_g9YSVuxgrq4N2fdZbraYcEnJsX0

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Global Compact in Comune

Bologna e la Lampedusa promuovono il "Global Compact in Comune". I Sindaci Merola e Martello: altre città seguano questo esempio. Possibile che in Italia sia diventato un tabù parlare di Global Compact? Possibile che dopo anni di negoziato internazionale il nostro Paese abbia deciso di non sottoscrivere e di non aderire all'accordo ONU (peraltro non vincolante) per la migrazione regolare e sicura con il contrasto all'immigrazione irregolare ed il traffico di essere umani? Ed ancora. Possibile che il voto del Parlamento italiano sia avvenuto con la maggioranza dell forze di Governo (Lega e M5S) che si sono astenute dal voto in Aula? In Italia tutto questo è stato possibile. Per questo abbiamo organizzato il 22 Marzo a Bologna un convegno internazionale di studi, promosso in collaborazione con la Rete Italiana di Dialogo Euromediterraneo (RIDE-APS) e con l'Università di Bologna per coinvolgere le istituzioni (tra cui l'Ambasciatore del Marocco, l'Ambasciatore della Tunisia), esperti della comunità accademica e scientifica, associazioni ed ONG Ad esito del Convegno, le amministrazioni di Bologna e Lampedusa avevano annunciato la volontà comune di aderire ai principi del Global Compact per la migrazione regolare, ordinata e sicura. Le giunte comunali hanno approvato un atto di indirizzo che impegna a promuovere iniziative in grado di favorire il rispetto dei diritti fondamentali delle persone, in un contesto capace di supportare i principi di accoglienza ed integrazione. L'atto di indirizzo si ispira alle direttive contenute nel documento promosso dalle Nazioni Unite, sottoscritto lo scorso 10 Dicembre a Marrakech da 164 Paesi. Il ruolo strategico degli enti locali nel governo regolare dei flussi migratori è riconosciuto dalla Dichiarazione dei Sindaci di Marrakech, avvenuta il 9 Dicembre, contestualmente alla sottoscrizione del Global Compact. Il Global Compact per la migrazione regolare, ordinata e sicura parte dal presupposto che "la migrazione fa parte dell'esperienza umana" e che il suo impatto può essere migliorato se si renderanno più efficaci le politiche sull'immigrazione, sull'accoglienza diffusa e sull'integrazione. Più in particolare, il Global Compact indica 23 azioni da seguire per consentire, da un lato, il governo dei flussi migratori in modo regolare e sicuro, tutelando i diritti fondamentali delle persone e, dall'altro, il contrasto alle organizzazioni internazionale che sfruttano l'immigrazione irregolare e favoriscono la tratta di essere umani. Il Comune di Bologna e di Lampedusa vogliono dimostrare che una via nuova è possibile e può nascere dal basso per imprimere una nuova direzione alle politiche locali sulla migrazione e per riportare al centro del dibattito pubblico italiano ed europeo il tema dell'adesione al Global Compact. Altri Comuni italiani possono seguire questa strada ed aderire al nostro appello promuovendo l'adozione dello stesso atto nei consigli comunali o nelle giunte dei Comuni italiani. ADERISCI ANCHE TU AL GLOBAL COMPACT IN COMUNE! GIUNTA Orientamento_Adesione_Migration Compact rev 17 aprile 2019

26 Aprile 2019

di Marco Lombardo

Adottiamo Casa Gialla

Casa Gialla è un sogno che parte da lontano.

Il progetto di AGEOP RICERCA nasce nel 2008.

L’idea era quella di offrire ai bambini bisognosi di cure oncologiche un'accoglienza integrata che superasse il concetto di alloggio o di camere di cura.

Costruire una grande casa che potesse offrire servizi e assistenza continuativi per i bambini e dare alle famiglie una vera e profonda accoglienza.

Oggi Casa Gialla ha bisogno del nostro aiuto.

CENTINAIA DI STORIE DI BAMBINE E BAMBINI PASSANO DA QUI. E QUI DEVONO TROVARE FUTURO.

Siamo tutti chiamati ad un impegno comune: difendere casa gialla, preservare le storie di vita che hanno attraversato quelle mure.

I disegni del fine settimana del 17 e 18 ottobre in Piazza Maggiore, disegnano una casa più grande, un luogo di cura ed accoglienza che rivela la natura e l’identità più profonda della nostra comunità: quello della solidarietà e dell’amore per gli altri.

Impegniamoci tutti ad adottare Casa Gialla e darle un nuovo futuro!

P.S. Se tra nel fine settimana non siete riusciti a passare da Piazza Maggiore per fare una donazione, acquistando uno dei disegni presenti, avete un’altra possibilità.

Vi invito a comprare il prossimo calendario di Ageop, il cui ricavato sarà dedicato al sostegno di Casa Gialla: dentro ci troverete anche un disegno fatto da me, Laura e...Vittoria. Un’autentica opera prima :)

Disegniamo per Casa Gialla.

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Nuovo Bando per le imprese

Dopo il Bando Roveri che l'anno scorso ha visto uno stanziamento di 1 milione di euro per il finanziamento di 14 progetti di rigenerazione industriale nell'area delle Roveri, continua l'impegno della Giunta e del Comune di Bologna a favore delle micro e piccole imprese.

Quest'anno abbiamo scelto di intervenire in altre tre zone industriali della Città: Borgo Panigale, Pilastro, Corticella


A partire da Gennaio 2020 promuoveremo una serie di incontri nei quartieri per dialogare con gli imprenditori e le associazioni di categoria, al fine di facilitare la presentazione di domande su progetti che possano creare innovazioni di processo e di prodotto sul nostro territorio.

Che tipo di sostegno economico mette in campo il Comune? 1.361.000 euro verranno messi a disposizione delle imprese per co-finanziare l'intervento produttivo; le risorse pubbliche, fino ad un massimo di 200.000 euro, sono assegnate per metà a fondo perduto e per metà a prestito con tasso agevolato (0,5% annuo).

Che tipo di intervento si può finanziare? Sono finanziabili interventi che producono un miglioramento nell'innovazione del prodotto o del processo produttivo, interventi di riqualificazione energetica degli stabilimenti produttivi, investimenti in digitalizzazione ed utilizzo dei big data, misure che rafforzano la sostenibilità ambientale del processo produttivo o la sicurezza sul luogo di lavoro.

Le domande di partecipazione al bando possono essere presentate solo online dal 4 febbraio 2020 fino a giovedì 30 aprile 2020.

Per maggiori informazione vai su:  http://comunicatistampa.comune.bologna.it/2019/sostegno-agli-investimenti-delle-piccole-imprese-di-borgo-panigale-reno-corticella-e-pilastro-approvato-il-bando-che-concede-agevolazioni-per-un-milione-e-361-000-euro

30 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Le iniquità del Part-Time Ciclico-Verticale

Quando mi chiamano l’Assessore dei rider, non mi offendo. Sono felice che il mio impegno politico sia associato alla difesa dei lavoratori invisibili. A volte, però vorrei che si riuscisse a cogliere come i rider sono solo la punta dell’iceberg di un sistema più complesso e profondo di iniquità. Non parlo solo dei lavoratori della gig economy. Parlo delle tante diseguaglianze nel mercato del lavoro: per esempio, parlo dei part-time-ciclico-verticali. Questa mattina abbiamo affrontato in commissione consiliare, il caso delle lavoratrici della ristorazione CAMST. Sono 45 lavoratrici che ho incontrato già in diverse occasioni insieme all’azienda ed ai sindacati: nella loro stessa situazione si trova oltre un milione di lavoratori e lavoratrici in Italia. Qual è il problema? I contratti part-time-ciclico-verticali non si basano su un monte orario giornaliero, ma annuale. Quando c’è un picco di attività questa tipologia contrattuale può essere utile; quando invece c’è un blocco delle attività, questo tipo di contratti è molto pericoloso. Genera problemi sia sul lato previdenziale (l’anzianità contributiva viene riconosciuta solo per i periodi effettivi di lavoro), sia sul lato di tutela del reddito (prendono poco più di 100€ al mese!). Come si può vivere con qualche migliaio di euro all’anno di reddito, a fronte di una chiusura delle attività? Dal punto di vista emergenziale, la Regione ER può utilizzare le risorse del Fondo sociale europeo, come fatto da altre regioni come Liguria e Lazio, per istituire un fondo di solidarietà per sostenere il reddito delle lavoratrici dei part-time ciclico verticali legati alla filiera dell’internazionalizzazione, tra cui le attività di ristorazione legate alla Fiera, ma questo riguarda anche altre figure, tra cui gli allestitori (che presto riprenderò più in dettaglio in un prossimo post). Dal punto di vista strutturale, ci sono almeno 3 azioni rapide da mettere in campo dal Governo: 1) intervenire al più presto al livello normativo per una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, che tenga conto anche di questa tipologia di contratti; 2) eliminare l’incompatibilità tra queste tipologie di lavoro e la richiesta di utilizzare il Reddito di emergenza (REM) 3) colmare la lacuna normativa sul lato previdenziale, seguendo le indicazioni delle disposizioni antidiscriminatorie previste dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte per non lasciare indietro nessuno.

11 Novembre 2020

di Marco Lombardo

Europa: Nessuno ne esce da solo!

La sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020, rischia di creare nuove incertezze sulla politica economica e monetaria dell’Unione europea.

In estrema sintesi, la Corte costituzionale tedesca ha posto condizioni alla Bundesbank per ulteriori partecipazioni al QE, invitando il consiglio direttivo della BCE ad adottare una nuova decisione che dimostri come il QE sia conforme al principio di proporzionalita'.

É’ una storia lunga che va avanti dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca, del 30 giugno 2009, sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca. Una nuova puntata di un braccio di ferro che va avanti ormai da anni, in cui la Corte costituzionale tedesca ha assunto il ruolo di freno d’emergenza sul processo di integrazione europea.

Bene ha fatto la Commissione europea e Paolo Gentiloni a ricordare che la BCE è un’istituzione indipendente e che la sua indipendenza deve essere alla base della politica monetaria europea.

Però il tema posto dai giudici tedeschi, per quanto discutibile nei tempi e nei modi, pone un tema ormai ineludibile.

La BCE non può risolvere tutto con la politica monetaria.

Nè l’Eurogruppo, nè il Consiglio europeo possono essere i luoghi della decisione politica sull’economia e la finanza degli Stati membri.

Ci vuole una politica comune europea sulla fiscalità, sull’economia, sull’occupazione, sul welfare, con un governo europeo democraticamente eletto dai cittadini europei.

La pandemia dovrebbe insegnarci che nessuno ne esce da solo. Vale per i Comuni, vale per le Regioni, vale per gli Stati.

12 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Facciamo “IL PUNTO” sulla sicurezza con Cesare Damiano.

 

Non capita tutti i giorni di essere intervistato da un ex Ministro del Lavoro, come l’on. Cesare Damiano e il 12 maggio è stato certamente un giorno particolare.

Più che un’intervista, un dialogo intorno al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro ed un modo per raccontare l’esperienza del tavolo metropolitano di Bologna sulla sicurezza, come punto di osservazione privilegiato su quello che succede nella realtà.

 

Tra la verticalizzazione del processo decisionale e le fughe in avanti di un certo regionalismo, credo che il contributo del territorio al dibattito nazionale sulla cd. fase2 meriti di essere ascoltato un pó di più.

Grazie a Cesare Damiano per l’opportunità e...buon ascolto!

https://www.youtube.com/watch?v=ue9mUqncW5Y

 

 

13 Maggio 2020

di Marco Lombardo

5 Luglio 2020, Giornata del Ringraziamento del Terzo settore

Domenica 5 luglio, il Parco della Montagnola ospiterà la Giornata del Ringraziamento del Terzo Settore.

Un modo semplice ma concreto per sostenere le associazioni ed il mondo del volontariato che potranno prenotare ed allestire un banchetto, fino ad esaurimento dei posti disponibili, per comunicare le loro azioni e promuovere la raccolta fondi a sostegno delle loro attività benefiche.

All’interno del Parco della Montagnola verrà allestito uno speak-up-corner dove si alterneranno, nel corso della giornata, diversi interventi per ascoltare le testimonianze ed il racconto di quanto hanno fatto le associazioni bolognesi durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria e confrontarsi sulle difficoltà che il mondo del terzo settore sta incontrando per la ripresa delle attività associative.

#GiornatadelRingraziamento #TerzoSettore #Solidarietà

 
 

26 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Stop Donald!

Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.

Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.

Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.

Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.

6 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

3 Dicembre, Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione preziosa per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla disabilità e su tutti gli ostacoli e le barriere (architettoniche e non) che ancora esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini.

 

Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse.
Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno.

Per questo vogliamo annunciare proprio oggi, l’evento di lancio della candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Per dedicare tutto il 2020 ai percorsi partecipativi e costruire un metodo di lavoro sull’accessibilità e sull’inclusione dello spazio urbano che possa diventare un patrimonio comune dell’amministrazione.

Una sfida collettiva da raccogliere e vincere tutti insieme. Siete tutti invitati a partecipare e condividere l’invito!

Vi aspettiamo il 15 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Arena del Sole.

 

8 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Gli Invisibili, sono quelli che non vogliamo vedere. Al fianco degli assistenti di volo di Ryanair

Il 23 ottobre ho partecipato, in modalità online, in conformità alle normative anti-covid, al presidio dei piloti e degli assistenti di volo della Ryanair per manifestare la mia solidarietà alle ragioni della protesta dei lavoratori.

Lo ripeto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo.

Gli invisibili non sono quelli che non si vedono. Sono quelli che non vogliamo vedere.

Non solo sono i rider o i lavoratori della gig-economy. Gli invisibili sono anche queste/i giovani  assistenti di volo che fanno turni di lavoro molto pesanti ed hanno un grande tasso di turnover.

Troppo spesso in Italia quando si parla di condizioni di lavoro nel settore del trasporto aereo si pensa solo ad Alitalia. Tuttavia, ci si dimentica del fatto che Ryanair costituisce il principale vettore del trasporto aereo in Europa.

Le condizioni di lavoro degli operatori di Ryanair, in particolare per quanto riguarda gli assistenti di volo, sono particolarmente gravose e con basse tutele.

Basse tutele significa alti rischi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in violazione delle linee guida EASA per il contrasto al covid.

Bassi salari significa dumping contrattuale nei confronti delle altre compagnie aeree, con livelli retributivi inferiori ai minimi previsti dai contratti collettivi nazionali di categoria.

La Città di Bologna sta portando avanti coraggiose politiche a tutela del lavoro, richiedendo tanto negli appalti pubblici quanto nel settore privato che non sia il minor costo del lavoro a costituire la base della concorrenza tra le imprese: ne consegue che sia dovere dell’amministrazione comunale prendere posizione in difesa dei diritti dei lavoratori che operano nel nostro contesto urbano.

Ad una grande società europea come Ryanair che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, soprattutto per le giovani generazioni, si chiede di avere a cuore la sostenibilità sociale dei propri dipendenti e collaboratori, almeno quanto si ha cuore la sostenibilità ambientale.

Soprattutto quando si beneficia di risorse pubbliche, la condizione minima che si chiede è quella di rispettare la legalità e la legislazione in materia di lavoro e diritti sindacali.

Rimaniamo disponibili in qualsiasi momento ad avviare un confronto con la società Ryanair e le organizzazioni sindacali dei lavoratori per cercare di trovare tutti insieme una soluzione condivisa.

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?

Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.

Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.

La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.

Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.

Il nuovo legame tra lavoro e territori

Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.

Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.

È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.  

Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.

Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra impreselavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.

Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale

Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.

La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.

Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.

È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.

Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:

https://www.informazionesenzafiltro.it/caporalato-digitale-il-comune-di-bologna-non-abbassa-la-guardia/

 

 

 

 

 

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Una nuova coscienza europea, a partire dalle città.

https://www.makingeuropeagain.eu/una-nuova-coscienza-europea-a-partire-dalle-citta-intervista-a-marco-lombardo/

8 Giugno 2018

di Marco Lombardo

La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi

C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia. 

Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:

NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!

E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.

Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa  Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.

Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.

Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio: 

“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.

Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.

Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.

Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.

Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.

#pinkisgood #staffettapink

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Patto tra le Città, per l’immaginazione civica e la cura condivisa dei beni comuni.


Centinaia di persone tra Sindaci, amministratori, funzionari, ricercatori, professionisti e attivisti da tutta Italia hanno partecipato all’assemblea generativa ed ai tavoli di lavoro tematici sui Patti di collaborazione, i dati come beni comuni ed i bilanci partecipativi.

Nel suo intervento conclusivo Matteo Lepore ha proposto di creare una rete di città per scambiare le buone pratiche su tutto il territorio nazionale perché essere collegati ai bisogni delle persone ed ai bisogni dei territori rafforza le istituzioni e restituisce il senso della radicalità delle nostre proposte e della nostra azione amministrativa e politica.

Nel mio intervento ho voluto sottolineare un dato che dovrebbe aiutare a farci riflettere:
x7 è l’effetto moltiplicatore di ogni euro speso (rectius: investito) nel #terzosettore

Il dibattito pubblico nazionale spesso non aiuta a farci capire quale può essere il valore materiale dell’impatto dei progetti prodotti sulla comunità e quanto ci sia bisogno di liberare le energie, la passione e le competenze della #cittadinanzaattiva, dell’#associazionismo e del #volontariato.

Un investimento che produce anche un valore immateriale preziosissimo che è il bene relazionale: lo stare insieme, il non sentirsi soli, l’appartenenza ad una comunità civica sono i più grandi presidi che abbiamo per contrastare la solitudine, l’esclusione ed il senso di insicurezza.

Un ringraziamento speciale a Fondazione Innovazione Urbana e Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà per l’organizzazione delle giornate di lavoro.

8 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Gli Invisibili, sono quelli che non vogliamo vedere. Al fianco degli assistenti di volo di Ryanair

Il 23 ottobre ho partecipato, in modalità online, in conformità alle normative anti-covid, al presidio dei piloti e degli assistenti di volo della Ryanair per manifestare la mia solidarietà alle ragioni della protesta dei lavoratori.

Lo ripeto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo.

Gli invisibili non sono quelli che non si vedono. Sono quelli che non vogliamo vedere.

Non solo sono i rider o i lavoratori della gig-economy. Gli invisibili sono anche queste/i giovani  assistenti di volo che fanno turni di lavoro molto pesanti ed hanno un grande tasso di turnover.

Troppo spesso in Italia quando si parla di condizioni di lavoro nel settore del trasporto aereo si pensa solo ad Alitalia. Tuttavia, ci si dimentica del fatto che Ryanair costituisce il principale vettore del trasporto aereo in Europa.

Le condizioni di lavoro degli operatori di Ryanair, in particolare per quanto riguarda gli assistenti di volo, sono particolarmente gravose e con basse tutele.

Basse tutele significa alti rischi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in violazione delle linee guida EASA per il contrasto al covid.

Bassi salari significa dumping contrattuale nei confronti delle altre compagnie aeree, con livelli retributivi inferiori ai minimi previsti dai contratti collettivi nazionali di categoria.

La Città di Bologna sta portando avanti coraggiose politiche a tutela del lavoro, richiedendo tanto negli appalti pubblici quanto nel settore privato che non sia il minor costo del lavoro a costituire la base della concorrenza tra le imprese: ne consegue che sia dovere dell’amministrazione comunale prendere posizione in difesa dei diritti dei lavoratori che operano nel nostro contesto urbano.

Ad una grande società europea come Ryanair che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, soprattutto per le giovani generazioni, si chiede di avere a cuore la sostenibilità sociale dei propri dipendenti e collaboratori, almeno quanto si ha cuore la sostenibilità ambientale.

Soprattutto quando si beneficia di risorse pubbliche, la condizione minima che si chiede è quella di rispettare la legalità e la legislazione in materia di lavoro e diritti sindacali.

Rimaniamo disponibili in qualsiasi momento ad avviare un confronto con la società Ryanair e le organizzazioni sindacali dei lavoratori per cercare di trovare tutti insieme una soluzione condivisa.

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

La (mancanza di) solidarietà, l’ Unione europea ed il resto del mondo

L'emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le nostre fragilità.

Tra queste, la più eclatante è l'incapacità dell'Unione europea di trovare una risposta comune alle azioni di contenimento del contagio da #coronavirus, sia per affrontare insieme l'emergenza sanitaria, economica, occupazionale, sociale. 

Ci sono slanci positivi (azione Rescue per la protezione di mascherine, il bando straordinario dell'innovazione, la decisione di sospendere il vincolo del Patto di Stabilità), ma sono progetti, azioni, misure che mancano di una strategia politica.

La riunione del Consiglio europeo ha dimostrato la paralisi dell'interesse generale dell'Unione europea, tenuto in ostaggio dagli egoismi degli interessi nazionali. La decisione di rimettere all'Eurogruppo l'elaborazione di proposte comuni segnala l'estremo tentativo di avviare un tavolo di mediazione e prendere due settimane di tempo per uscire dallo stallo.

Tutto questo mentre si muove velocemente un fiume carsico di solidarietà dal basso tra i cittadini europei che ci ricorda come la solidarietà tra i popoli europei sia molto più salda e coesa rispetto alla solidarietà tra gli Stati membri.

Tutto questo mentre riceviamo attestati di vicinanza e solidarietà da tante realtà (soprattutto dall'est asiatico, dalla Cina in primis, ma non solo) con cui abbiamo intessuto nel corso degli anni, come Comune di Bologna, una rete di relazioni di prossimità, dai progetti comuni alle cooperazioni internazionali, dai gemellaggi ai patti di cooperazione territoriale. 

(Nella foto la donazione di 20.000 mascherine chirurgiche monouso donate dall'Associazione cinesi dell'Emilia-Romagna)

Tutto questo deve portarci a riflettere su due cose. 

La prima: nella vita ciò che si semina, si raccoglie nel tempo.

(Nella foto, il Sindaco di Bologna ed il Sindaco di Tirana piantano un albero a Tirana nella primavera del 2018, in segno di amicizia tra le nostre comunità)

La seconda: la solidarietà non è un tema di risorse. E' un tema di predisposizione d'animo.

Come dimostra l'arrivo dei medici cinesi, cubani o albanesi.

(Nella foto, la delegazione di medici albanesi arrivata in Italia per fronteggiare l'emergenza Covid19)

Grazie perchè questa lezione serve soprattutto all'Europa di domani.

Come ha ricordato nei giorni scorsi l'ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors:

"La mancanza di solidarietà mette l'Unione europea in pericolo di vita" 

30 Marzo 2020

di Marco Lombardo

Buona partenza

Le verifiche ed i controlli nei luoghi di lavoro stanno dimostrando che le misure di sicurezza adottate dalle aziende del nostro territorio, in accordo con le organizzazioni sindacali, stanno funzionando.

Come ricordato dall’Ispettorato territoriale del Lavoro nell’udienza conoscitiva di questa mattina sono state 277 le verifiche in corso da parte delle autorità funzionali: al momento, non ci sono state irregolarità o violazioni delle norme di sicurezza prescritte nei protocolli.

Ricordiamo che si possono fare segnalazioni alle autorità preposte ai controlli: l’obiettivo non è quello di sanzionare le aziende, ma garantire che tutti i luoghi di lavoro offrano le più avanzate tutele sulla sicurezza.

La sinergia tra la scrittura delle check-list nel tavolo metropolitano sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e le attività di ispezione e controllo sono fondamentali per garantire la ripartenza dell’economia.

Non possiamo permetterci di procedere a singhiozzo con aperture e chiusure.

La sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare un bene comune di tutti.

Continuiamo ad essere responsabili e non abbassiamo la guardia perché i prossimi giorni saranno decisivi, anche pensando a quanti non sono ancora tornati a lavorare, perché possano riaprire il prima possibile.

 

12 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

Continua a leggere il resto della recensione che ho scritto su SenzaFiltro:
 
 
 

 

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

L’ufficio postale di San Ruffillo non chiuderà


In data 18 ottobre una delegazione di Poste italiane ha incontrato il Sindaco Virginio Merola, me e l’assessore Matteo Lepore.
“Nel corso della riunione ed in considerazione delle attività di riqualificazione ed alla comune volontà di rigenerare il quartiere, i rappresentati di Poste italiane hanno confermato che NON E’ PREVISTA ALCUNA INIZIATIVA DI CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE DI VIA TOSCANA 140”

Con queste parole, di cui ho dato lettura durante la terza commissione in un’udienza conoscitiva richiesta dai consiglieri comunali per conoscere la situazione dell’ufficio postale di San Ruffillo, si è conclusa la vicenda che ha riguardato l’ipotesi di chiusura dell’ufficio postale e che aveva visto una forte mobilitazione dei cittadini del Comitato “I Love San Ruffillo” che avevano raccolto oltre 1500 firme in una petizione per chiudere all’amministrazione comunale di intervenire per evitare la chiusura dell’ufficio postale.
Avevo avuto modo di incontrare i rappresentati della petizione, assicurando loro che avremmo fatto tutto quanto il possibile per chiedere a Poste italiane di rivedere la decisione in considerazione delle attività di rigenerazione urbana e dei percorsi partecipativi attivati nella zona di San Ruffillo.

In un incontro, peraltro molto cordiale, con i rappresentati di Poste italiane, siamo riusciti ad arrivare a questa decisione, in un quadro di riorganizzazione complessivo degli uffici postali nelle aree urbane, anche a seguito del potenziamento dei servizi di e-commerce di Poste Italiane, e della rimodulazione della distribuzione degli uffici tra aree urbane ed aree periurbane.
Abbiamo segnalato il valore degli uffici postali non solo come luoghi di erogazione di un servizio, ma anche come presidi di socialità, utili soprattutto nelle zone periferiche con una popolazione anziana. 

Continueremo a tenere monitorata la situazione non solo rispetto a questo ufficio, ma anche rispetto ad altri uffici postali del territorio cittadino e metropolitano. 
La concertazione con le amministrazioni locali è un passaggio fondamentale per Poste italiane perchè l’efficienza del servizio, lo sviluppo tecnologico, la riduzione dei costi, nel quadro della concorrenza tra servizi di carattere economico, possa andare di pari passo con il riconoscimento di un legame territoriale e di un valore sociale la tutela del carattere universalistico del servizio postale.

25 Novembre 2019

di Marco Lombardo

Avere un contratto è sempre meglio che non averlo… FALSO!

Il cattivo esempio del contratto dei Rider UGL-Assodelivery,

Il contratto firmato da Assodelivery e UGL è elusivo della normativa nazionale, non per la rappresentatività o meno di UGL, ma perché si inserisce nello spazio temporale di un anno (colpevolmente!) lasciato dalla normativa nazionale, al solo scopo di derogare all’articolo 47-quater sul compenso minimo.

In parole semplici, se non ci fosse stato il contratto, da far firmare ai lavoratori entro il 3 novembre (guarda caso la stessa data di entrata in vigore della disposizione prevista dalla normativa nazionale!), sarebbero entrati in vigore i minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali già in vigore (logistica, commercio, ristorazione) e non si sarebbe potuto parametrare il compenso sulla base delle consegne effettuate perché questo significa tornare al cottimo.

E’ elusivo delle tutele normative perchè un contratto ad hoc dovrebbe migliorare le condizioni minime stabilite dalla legge, ma non costituire una variatio in pejus.

La retribuzione del compenso minimo dei riders agganciata al numero delle consegne da effettuare è un evidente arretramento rispetto agli standard minimi previsti dalla normativa nazionale.

Tutto il resto previsto nel contratto tra Assodelivery e UGL non è altro che un copia-incolla della normativa nazionale e delle disposizioni della #cartadibologna che già dal 31 maggio 2018 regolano la materia con le parti firmatarie. Quindi non sono concessioni o favori, ma sono diritti che già oggi la normativa nazionale ed europea e la giurisprudenza riconoscono ai lavoratori.

In tema di sicurezza semmai ci sarebbe da fare un passo in più: con le nuove regole del DPCM, è facile prevedere nelle fasce serali un maggiore ricorso alla consegna a domicilio. Facciamo in modo che tutte le consegne avvengano con le modalità del #ContactlessDelivery, per la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori.

Come ripeto da un po’ di tempo, la furbizia è la prostituzione dell’intelligenza.

Vanno condannate senza se e senza ma le azioni che danneggiano le sedi sindacali e quelle aziendali, ma bisogna rivendicare con forza la tutela dei diritti dei lavoratori.

Sveliamo l’inganno del contratto di Assodelivery e UGL sui #riders, informiamo i lavoratori della gig-economy su quali sono i loro diritti e mobilitiamoci tutti insieme il 30 ottobre perchè da questa partita passa un pezzo importante della promozione della cultura del lavoro digitale nel nostro paese.

Guarda qui il mio intervento ad Omnibus su La7, insieme a Riccardo Stagliano', Tommaso Falchi, ospiti di Frediano Finucci.

https://www.la7.it/omnibus/video/contratto-dei-rider-ugl-assodelivery-lopinione-di-marco-lombardo-pd-25-10-2020-346482?fbclid=IwAR0hgpO20_NQhQIEBep-plDczY9_OrD_g9YSVuxgrq4N2fdZbraYcEnJsX0

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.

Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.

Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.

Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.

La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.

La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.

Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.

La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.

La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.

 

 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

EPIC 2017: Bologna City of Knowledge

image1image1image1The world of job is deeply changed. Once upon a time, the education followed his institutional channels founded on the certification of knowledges: school, university, post-graduate courses. That’s the way in wich millions of people get access on the market job. A stable work that last all the life. Nowadays, it doesn’t work in this way anymore. First of all, people changes very often their jobs. Someone, fortunately, for choice. Someone, unfortunately, for need. That generates a need of lifelong learning. We have lots of masters, degrees, updating courses and so on, but digital revolution has also impress an unprecedented acceleration on the market job and on the learning system. From one hand, because job of today will not exist tomorrow. The most reliable scenario predict that in 2050 most of the jobs of today will not exists anymore. That push learners and teachers to escape from classical learning channels, exploring new boundaries. From the other hand, social networks highlighted that personal and civic empowerment is interlinked with trust, socialisation of achievements, research or our personal talent. From here, the urgency to find oh not only a way to dematerialise che certificate of knowledge, but also to share it. To make it circulate. If this background is true, how to certificare the talent? How to certificare not only the form of knowledge, but also the substance, the experience, the ability to make a concrete thing? I strongly believe that open badges can be a great tool of empowerment to free our talent, to certificate and validate soft skills and experience in a lifelong learning approach. While CV is a picture of formal learning that show my past, Open Badge is like a movie that can infer on the future of a job seekers. Open badges provide a wide range of information on skills and qualifications is aimed at pursuing education and training opportunities, supporting career decisions, finding employment opportunities and supporting mobility in the EU labour market. On this background, what can be the role of cities? What role for Bologna? The City of Bologna, for tradition and vocation is an European city. Bologna has been the first seat of the most ancient university. I think that Bologna can became an ecosystem of circular learnings. We have universities, centre of research, foundations, an industrial system that can altogether can crate new interconnections for growing territorial competitiveness. Moreover, we have to reinforce the sense of taking part of a civic community. For example: library are used to exchange books and make reasearch. But why they cannot be used also to exchange knowledge and experiences? Public library can be transformed in civic square, gym of knowledge where you do not use waves like in gym, but ideas. To sum up and to conclude, Bologna has to develop an urban collective knowledge. We want to build a City of Learning. With wich instruments? We have european funds for Urban Innovative Actions that are in the framework of EU urban agenda. We have realised, first in Italy, the idea of pacts of collaboration with citizens for the regeneration of common goods. We are exploring the online vote to let citizens choose which projects for local purposes and needs have to be found. We are just moving our first steps but the road ahead is a promising one. Normative background Proposal for a DECISION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on a common framework for the provision of better services for skills and qualifications (Europass) and repealing Decision No 2241/2004/ECReform of EU cv pass. The revision of Europass decision Currently the EU tools and services for skills and qualifications are promoted and supported at national level through centres or contact points (National Europass Centres, EQF – National Contact Points, Euroguidance Centres) that are financially supported by the EU through the Erasmus+ programme. Each is subject to separate administration and reporting processes. Each centre manages a separate communication programme and has separate branding. While Member States have taken necessary steps to ensure coordination, this is not the case in all Member States. The effect is that often there is no sense of a joined up skills and qualification service at national level and no much stimulus for centres to cooperate strategically and communicate systematically to present more coherent services. Centres are not fully reaching their target audiences and thus EU tools and services are not reaching all intended beneficiaries. This proposal intends to offer greater potential and opportunity for Member States to strategically coordinate services offered at national level The Europass framework will promote inter-operability of electronic tools used to present and exchange information on skills and qualifications , the new Europass framework will provide a European-wide platform through which all individuals can access, within an intuitive and seamless online service This Decision is one of the initiatives of the New Skills Agenda for Europe6 and complements other actions proposed in that context. It is consistent with the European Parliament and Council Recommendation of 23 April 2008 on a European Qualifications Framework for lifelong learning (EQF)7. We have to bear in mind a big limit for the harmonisation of Open Badges through EU law. Article 166 of TFEU provides that the Union shall implement a vocational training policy which shall support and supplement the action of the Member States. Union action shall aim, inter alia, to improve initial and continuing vocational training in order to facilitate vocational integration and reintegration into the labour market and to develop exchanges of information and experience on issues common to the training systems of the Member States. As education and vocational training policies are within Member States' competence, these articles exclude harmonisation of the laws and regulations of the Member States. CONTEXT / BACKGROUND Recognising non-formal and informal learning is increasingly seen as a way of improving lifelong and life-wide learning. More European countries are emphasising the importance of making visible and valuing learning that takes place outside formal education and training institutions, for example at work, in leisure time activities and at home. Yet, despite a number of initiatives and recommendations on the recognition of informal learning (c.f. European guidelines for validating non‑formal and informal learning, CEDEFOP) there is a wide gap between the recognition of formal and informal or non-formal learning. Access to the recognition of informal learning is patchy and the outcome of recognition process is too often treated with suspicion. The Mozilla Open Badges, an initiative launched by the Mozilla Foundation in September 2011, provides a response to the needs for the recognition (formal and informal) of learning (formal and informal). Open Badges are portable and verifiable, allowing learners to showcase work, document skill sets and competencies, and create a robust portrait of their abilities wherever they were acquired: whether in school, in the community, on the job or online. Millions of badges have already been delivered and the initiative has received the support from leading organisations in the field of education, business, policy and citizenship. OBJECTIVES The aims and objectives of Badge Europe, BEU (pronounced “Be You”) are to exploit the benefits of Open Badges to: - To create the conditions for a Europe-wide and world-wide recognition of learning achievements; - To open and facilitate the systematic access to the recognition of non-formal and informal learning; - To place formal and informal recognition of learning on a par; - To create new employment and learning opportunities for all; and - To bring a European contribution to the leadership of the world-wide Open Badge movement. ACTIVITIES BEU will be developing a network of organisations and practitioners to: - Promote the use of Open Badges for the recognition of learning; - Develop Open Badge initiatives at institutional/local/city/regional/national levels (e.g. Cities of Learning, developing the example of Chicago Summer of Learning - http://explorechi.org); - Promote Open Badges at policy levels; - Develop innovative practices in learning and employment; and - Make recommendations and implement improvements to the Open Badge Infrastructure, technologies and services. Those activities will be carried out directly, with the support of Open Workshops (6) and of a MOOC. (Massive Open Online Course ) OUTCOMES The main outcomes of the project are: - Developing a trustworthy infrastructure to increase job market fluidity and a seamless environment for the recognition of individual skills to full qualifications; - A European Open Badge Network led by a steering committee composed of associate partners to contribute to the outcomes of the project and prepare its self-sustainability; - A dynamic Inventory of Open Badge Initiatives and resources; - A series of guidelines, green, white and discussion papers on Open Badges for Individuals, Open Badges for Organisations, Open Badges in Territories, Open Badges and Quality management and Open Badges and Policies; - Guidelines for bridging ECTS/ECVET/Europass documents with Open Badges; - Recommendations for the improvement of Open Badge Infrastructure, technologies and services; - A Research Report on Open Badge Implementations; - A Community Portal, bimonthly Newsletter and regular webcasts; and - A series of Open Workshops and a MOOC; EXPECTED IMPACT - Empower individuals to make their competencies and talents visible; - Empower teachers with the means to challenge traditional assessment models; - Provide early school leavers with the possibility to have their competencies recognised and further developed in a setting more appropriate to their goals, styles and desires (self-study, home schooling, school of second chance, apprenticeship, etc.); - Recognise the competencies acquired at work into a currency that is valuable on the job market; - Increase transparency and establish trusted communication between employers, jobseekers and education providers; - Increase the confidence of adults to participate in lifelong learning by providing a simple and straightforward mechanism to have one’s current competencies recognised, as a foundation for further learning. LONG TERM BENEFITS The long term benefits are a more inclusive learning provision, a more open employment market and an increased trust in the data relative to individual achievements (CVs, diploma transcripts, etc.) PARTICIPANTS Beuth-Hochschule fuer Technik Berlin (Germany) Coordinator Cambridge Professional Development (UK) ADPIOS (France) EDEN (UK/Europe) Discendum Oy (Finland) Dienst Uitvoering Onderwijs (The Netherlands) Radom Institute (Poland) Digitalme (UK) ARTES (Italy

26 Ottobre 2017

di Marco Lombardo

Gojoseon, Bologna celebra la Repubblica di Corea.

Il 3 ottobre nel 2333 a.C. è la data della leggendaria formazione del primo Stato coreano di Gojoseon, che stabilisce tradizionalmente la fondazione della Nazione coreana.

In questa giornata, ci siamo uniti quindi idealmente agli amici del Consolato Generale Della Repubblica Di Corea, che ha giurisdizione anche sulla città di Bologna, in quella che per loro rappresenta la Festa Nazionale della Fondazione della Corea, e facciamo i nostri auguri a tutta la comunità coreana presente a Bologna.

Auguri Corea! International is Bologna!

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Gig Economy, non solo Riders

Giovedì 5 dicembre ho partecipato volentieri all’incontro sulla metamorfosi del lavoro con alcune piattaforme della gig-economy come Jobby e Winelivery.

Il nuovo decreto del Governo costituisce un importante passo in avanti rispetto al decreto precedente, anche riprendendo il modello della #CartadiBologna, ma non risolve il problema.                                 

Perché è un tema che non si può risolvere per decreto o per via legislativa, ma con una nuova cultura del lavoro digitale nel nostro Paese.

Per questo l’azione dell’amministrazione comunale di Bologna continuerà ad andare avanti. La nuova normativa lascia un anno di tempo alle piattaforme della gig economy per fare accordi territoriali di secondo livello con le organizzazioni sindacali.

Il mio invito alle piattaforme che operano a Bologna e' quello di utilizzare questo tempo, in maniera proficua.

Non dobbiamo consentire che venga utilizzato questo anno di tempo per arretrare le condizioni lavorative, per poi provare magari ad adeguarsi alla normativa in un momento successivo.

L’incidente delle scorse settimane al driver di #Deliveroo o le proteste dei riders di #JustEat dimostrano che non si può aspettare.
Riders ma non solo.


I riders ed il sistema di food delivery rappresentano solo il 10% dei lavoratori della gig economy nelle nostre aree urbane.

Per questo ieri sera ho chiesto a piattaforme che credono nel rispetto delle condizioni dei lavoratori, come Jobby o Winelivery, di impegnarsi subito a firmare la #CartadiBologna per arrivare al più presto ad un accordo territoriale metropolitano con le organizzazioni sindacali.
Perché sappiamo che alcune piattaforme oltre all’algoritmo ci mettono il valore e non solo il profitto.


Laddove invece entro lo spazio temporale della nuova norma dovessimo avere ancora piattaforme della gig economy che non rispettano la Carta, i diritti dei lavoratori e le relazioni sindacali, credo che di queste piattaforme a Bologna potremmo farne anche a meno.

Non è una questione economica.

É una questione culturale.

8 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

L’opinione non è un reato. Liberiamo ZAKY #FREEPATRICKZAKY


Dal REDATTORE SOCIALE DEL 19/2/2020

Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato"
di Ambra Notari


BOLOGNA – “La prima cosa è continuare a fare rumore, non solo come Comune o università, ma come città. Sappiamo che il faro mediatico intorno a questa vicenda mette pressione sulle autorità egiziane”. Marco Lombardo, assessore comunale alle Attività produttive con deleghe, tra le altre, alle relazioni europee e internazionali e alla cooperazione internazionale, interviene così sulla vicenda di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato nel suo Paese d’origine lo scorso 7 febbraio. “Non stiamo parlando di una persona che minaccia lo stato egiziano, perché non possiamo considerare l’opinione un reato. Uno studente che studia i diritti umani non è una minaccia. Zaky è uno studente venuto qui, nella
nostra città, per frequentare il master Gemma Studi di genere e delle donne, un corso che approfondisce anche il tema delle discriminazioni, scelta che non può rappresentare una minaccia per lo stato egiziano, ed è per questo che chiediamo la sua immediata liberazione. Da qui a sabato, quando ci sarà la prossima udienza, dobbiamo fare sentire la nostra voce con tutti i mezzi possibili, locali come città e nazionali come governo”.
Lo scorso lunedì, in occasione della grande manifestazione che ha coinvolto oltre 5 mila persone e che ha visto slare, in prima la, anche il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il sindaco Virginio Merola ha scandito, dal palco: “Ho pensato di dare la cittadinanza onoraria a Zaky, ma sarebbe un di più. Perché lui è già cittadino di Bologna. Gliela daremo quando tornerà, per festeggiare e per non dare pretesti a chi vuole fare il dittatore”, e ha aggiunto: “Al governo italiano e ai governi europei dico di far tesoro delle parole del presidente del Parlamento Ue. Non è possibile passare sopra la libertà personale solo per vendere qualche nave o armamento”. “Dare la cittadinanza a Zaky?, interviene Lombardo. Il rispetto dei diritti umani prescinde dalla cittadinanza. Ricordo sempre che l’art. 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea dice che la dignità dell’uomo è inviolabile, non la dignità del cittadino europeo o del cittadino italiano. Detto questo, è molto importante il messaggio lanciato dal sindaco: sì, sarà bello dargli la cittadinanza quando sarà tornato libero e sarà di nuovo qui con noi”. Quanto alla pressione politica, aggiunge: “Prima è necessario passare dai canali diplomatici anche se, va detto, questa vicenda dimostra quanto sia debole, oggi, la diplomazia: stiamo parlando di liberare uno studente, non stiamo parlando di un atto ostile di guerra. La diplomazia internazionale dimostra in questi casi la propria debolezza, perché dovremmo essere già riusciti a ottenere quello che chiediamo. Condiamo che la Farnesina e il ministro degli esteri riescano a ottenere la liberazione di Zaky attraverso tutti i canali diplomatici. Poi certo, ci può essere anche una politica di condizionalità: se non viene data garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali, si interrompono le relazioni economiche – opzione che dovrebbe valutare non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea – anche sino ad arrivare all’atto più estremo, il ritiro dell’ambasciatore. Ma questa scelta la si può valutare solo dopo che tutte le altre strade sono state percorse e non hanno dato risultati”.
Come detto, alla manifestazione erano presenti le istituzioni e gli studenti, il gonfalone della città e gli striscioni dei collettivi, mescolanza più unica che rara. “Questo tipo di manifestazioni dimostra che c’è un senso di appartenenza che prescinde sia dalla cittadinanza, sia dalla residenza. Questo” – e qui l’assessore cita la Canzone dell’appartenenza di Gaber – “signica avere gli altri dentro di sé. Cittadini e studenti sono scesi in piazza perché sentono che Zaky fa parte della nostra comunità, ed è straordinario, perché vuole dire avere abbracciato pienamente lo spirito di questa città che prevede, nella parola libertas del gonfalone, un elemento identitario e fondante”.
In città continuano le iniziative per chiedere la liberazione di Patrick Zaky: venerdì 21 marzo, tra le 11 e le 13, le lezioni dell’Alma Mater si fermeranno. L’appuntamento è in Piazza Verdi, cuore della vita universitaria bolognese, per un presidio di solidarietà. Sabato, invece, in occasione della partita Bologna – Udinese, la società Bologna Fc ha chiesto ai suoi sostenitori di fare il tifo anche per il giovane ricercatore. Corsi, striscione, magliette: per ora è lasciata massima libertà, ma si sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di realizzare qualcosa di più organizzato. Zaky è appassionato di calcio: nel corso della prima udienza al Cairo, prima di essere condotto
A parlare è Marco Lombardo, assessore del Comune di Bologna con deleghe anche alle relazioni europee e internazionali: “Italia e Unione Europea devono adoperare tutti gli strumenti diplomatici ed eventualmente pensare a una politica di condizionalità”. Venerdì nuovo presidio di solidarietà, sabato allo stadio il tifo sarà per la liberazione del giovane ricercatore
https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 1/2

19/2/2020 Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato" - Redattore Sociale
via, era riuscito a gridare: “Forza Bologna”. Un messaggio colto al volo dalla società rossoblù: “Zaky, ti aspettiamo allo stadio”, ha detto nei giorni scorsi l’ad Claudio Fenucci.
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ARTICOLO COMPLETO https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 2/2

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

Buon Primo Maggio

Buon #primomaggio a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori!

Questa foto è dell’anno scorso. Ero sul palco con il Sindaco Merola, il presidente Bonaccini ed i segretari nazionali di CGIL CISL e UIL. Migliaia di persone e di bandiere in Piazza Maggiore per la manifestazione nazionale del primo Maggio che dopo 20 anni tornava a Bologna.

Se non ci fosse stata la pandemia oggi sarebbe stato il giorno per guardare con soddisfazione ai risultati straordinari raggiunti (tasso di disoccupazione sceso al 3,3%, tasso di occupazione femminile salito al 68,2%) che consolidano il primato di Bologna sui temi del lavoro. Sarebbe stata l’occasione per riflettere sull’importanza di non fermarsi ai numeri, ma di andare oltre, per rivendicare i #diritti ancora negati a tanti lavoratori e le #diseguaglianze che ancora esistono e che rischiano di acuirsi nel mondo del lavoro. 

Poi la pandemia ha cambiato tutto. 

Oggi il mondo del lavoro ed il mondo delle imprese sono avvolti dell’incertezza verso il futuro. Molti lavoratori non hanno mai smesso di lavorare, pur in condizioni difficili. Molti aspettano di tornare a lavorare con la paura di poter essere contagiati dal virus. Molti hanno già perso il posto di lavoro o hanno paura di perderlo. A tutti loro va il nostro pensiero ed il nostro impegno: le istituzioni e la politica devono essere al loro fianco per ripartire insieme, in sicurezza, come stiamo facendo nei lavori del tavolo metropolitano. 
Oggi più che mai quella piazza dei 1 Maggio si popola delle nostre #speranze e delle nostre paure, nella consapevolezza che potremo uscirne solo #insieme
Rispettiamo il distanziamento fisico, ma rimaniamo uniti e solidali.

Buon 1 maggio!

Video della CGIL di Bologna con il mio augurio per questo strano, ma sempre importantissimo Primo Maggio:

https://www.facebook.com/803938919670040/posts/3118141414916434/?sfnsn=scwspwa&extid=wYAErcxh1aeDo0H7&d=w&vh=e

 

1 Maggio 2020

di Marco Lombardo

“L’unione fa la spesa”..oltre la pandemia!

Il 12 giugno, abbiamo ricevuto le chiavi dei mezzi di trasporto che verranno utilizzati per garantire la prosecuzione dell’iniziativa l’ #UnionefalaSpesa in favore di persone con fragilità e #disabilità.

 

Grazie alle donazioni di BPER BancaBanca di Bologna, Unipol Sai ragilie Bologna Fc 1909, grazie all’impegno di PMG Italia ed Auser Bologna che coordina il prezioso contributo di tutti i volontari  e che permetterà a questo semplice, ma importante servizio di continuare a sostenere e supportare i più fragili.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle percorso "Bologna Oltre le Barriere - Access City Awards 2021" che la nostra generosa e attenta città sta portando avanti con determinazione e consapevolezza, perchè abbiamo bisogno dell'impegno di ognuno di noi, perchè nessuno si salva da solo! 

 
 

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16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Casa AIL si rinnova

Il 18 ottobre sono stati inaugurati i nuovi spazi Casa Ail, il luogo dove, da oltre 15 anni, gli ammalati di oncoematologia possono soggiornare durante lo svolgimento delle cure e delle terapie.


Dal 2005 Casa Ail ha ospitato più di 2500 persone, provenienti da tutta Italia.

Casa AIL è un fiore all’occhiello della nostra comunità perché coniuga alcuni elementi identitari di Bologna: la solidarietà, la passione, l’accoglienza, la cultura del dono


Grazie alla Fondazione Seragnoli, ai medici ed ai ricercatori del Policlinico di Sant'Orsola ed ai volontari di AIL Bologna che ogni giorno si prendono cura di chi lotta per la propria vita.



19 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

70ma giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.

L'11 ottobre è una data importante e da ricordare, è la giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro e in questo complicato 2020 ricorre il settantesimo anniversario. 

 

 In questa giornatat si è tenuto a Bologna, in collaborazione tra Comune di Bologna, Patronato ANMIL, Nazionale Italiana Cantanti, Imagem un evento per riflettere su questa ferita sociale che lacera il nostro paese.

 

Ogni anno muoiono più di 1000 persone all’anno per incidenti sul luogo di lavoro o in itinere. Sono numeri impressionanti: significa 3 morti ogni giorno.

Dietro questi numeri ci sono storie, madri, padri, figlie, figli. Vite spezzate.

Anche quest’anno, nonostante il fermo produttivo di diversi mesi, le morti sul luogo di lavoro sono aumentate (823) a causa dell’impatto del Covid19 che ha colpito medici, infermieri, personale medico-sanitario che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere.

Sono diminuite solo le morti in itinere (-32%) in virtù di un maggiore utilizzo dello smartworking.

Spesso i media si concentrano sull’aumento dei contagi per le feste o la movida, ma non prestano altrettanta attenzione all’aumento dei contagi che avvengono nei luoghi di lavoro.

Non dobbiamo perdere la capacità di indignarci. Non dobbiamo cedere alla tentazione di considerarle delle tragiche “fatalità”.

Dove c’è lavoro irregolare o precario ci sono più rischi.

Non a caso i settori più colpiti sono quelli della cantieristica, dell’agricoltura, della logistica.

 

Il costo della sicurezza sul lavoro non può essere un elemento della competizione economica.

Davanti a questa strage silenziosa che non fa notizia ci vuole l’impegno da parte di tutti: istituzioni, sindacati, ispettorato del lavoro, scuole ed anche artisti che, come abbiamo fatto oggi, hanno avuto la sensibilità di raccontare il dolore attraverso la sensibilità dell’arte. NoCrash

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

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4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

M’illumino d’Erasmus

M’Illumino d’Erasmus Lunedì 8 maggio 2017, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno di adesione all’iniziativa “M’illumino d’Erasmus”, proposto dal consigliere Marco Lombardo, delegato dal Sindaco per le politiche e i progetti europei. L’iniziativa, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con Anci, Agenzia nazionale per i giovani, Indire e Inapp, prevede l’illuminazione di un monumento simbolo della città nel giorno della Festa dell’Europa, che ricorre domani, martedì 9 maggio: dalle 20 alle 22 a Bologna il Palazzo del Podestà si illuminerà di blu e giallo. Inoltre da domani entrano nel vivo le iniziative del mese per l’Europa a Bologna che prevedono presentazioni di libri, workshop tematici, webinar e la maratona #Erasmus30 del 22 maggio per celebrare il 30° compleanno del programma Erasmus. Il calendario è disponibile a questo link. Di seguito il testo dell’ordine del giorno adottato, in allegato il relativo comunicato stampa. Il Consiglio comunale di Bologna Considerato che la città di Bologna ha la vocazione europea nelle radici storiche e nella propria storia istituzionale, come conferma, tra gli altri motivi, il fatto che due Sindaci del nostro Comune abbiano ricoperto la carica di Vice Presidente del Parlamento Europeo; Considerato che le realtà urbane costituiscono oggi il luogo dove vivono oltre il 70% dei cittadini europei; Considerato che il rilancio del processo d’integrazione europea deve partire dalle città per costruire un’unione di popoli e cittadini e non di soli Stati, come sancito dal Patto di Amsterdam sulla creazione di un’agenda urbana europea; Considerato che il 9 maggio è la Festa dell’Europa, in ricordo della dichiarazione di R. Schuman; Invita il Consiglio e la Giunta ad aderire all’iniziativa “M’illumino d’Erasmus” promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l’ANCI, l’Agenzia nazionale per i giovani, Indire e Inapp, ad illuminare un monumento simbolo della città di Bologna, nel giorno della Festa dell’Europa, martedì 9 maggio 2017. F.to: M. Lombardo, N. De Filippo, C. Mazzanti, L. Bittini, R. Fattori, F. Errani, M. Ferri, R. Li Calzi, F. Mazzoni, P. Licciardello, S. Lembi, A. Frascaroli, G. M. De Biase, G. Venturi, I. Angiuli.

8 Maggio 2017

di Marco Lombardo

Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!

 

 

La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.

Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.

Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.

Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.

Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.

Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.

Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.

Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.

E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.

Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.

Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.

Avanti, insieme!

 

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il lavoro del futuro nell’industria

Di lavoro in Italia si parla poco e male. Nonostante il tema del lavoro sia sempre al centro del dibattito pubblico, il rischio che stiamo correndo è che la materia del lavoro stia evaporando. La produzione si dematerializza. I lavoratori diventano invisibili. I luoghi di lavoro distanti, impermeabili agli sguardi.

Quando il tema del lavoro si coniuga al futuro, si rischia poi di appiattire la discussione al tema dell’innovazione tecnologica, senza cogliere i grandi mutamenti nel settore educativo, nella formazione, nell’organizzazione aziendale, nel tessuto sociale.

Spesso sentiamo dire che lo sviluppo tecnologico determinerà un profondo cambiamento nel mercato del lavoro e che il 65% dei bambini che nascono oggi svolgerà professioni che attualmente non esistono. Ci dimentichiamo però di andare oltre la superficie del tema per porci una serie di domande che meriterebbero una più attenta riflessione, tanto per le imprese, le scuole, le università ed i centri di ricerca, quanto per i decisori pubblici.

Quali competenze richiederà il nuovo mercato del lavoro? Quali saranno i lavori che rischiano di scomparire? Quali saranno i nuovi posti di lavori che si creeranno? I lavoratori saranno tutti egualmente investiti dal processo di transizione industriale oppure l’impatto sarà diverso a seconda dei settori e delle tipologie di lavoratori? Come si dovrà adattare il sistema formativo ed educativo per garantire la qualità e la sicurezza del lavoro? Come può il settore pubblico essere un driver dell’innovazione per orientare la transizione industriale alla produzione di valore che sia legata al benessere individuale e collettivo di un territorio?

Queste sono solo alcune delle domande a cui questa recente pubblicazione cerca di dare una risposta.

Pubblicazione promossa dal Comune di BOLOGNA e dall’Istituto Cattaneo in collaborazione con alcune aziende del territorio e presentato all’Opificio Golinelli in data 29/11/2019

1 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Avere un contratto è sempre meglio che non averlo… FALSO!

Il cattivo esempio del contratto dei Rider UGL-Assodelivery,

Il contratto firmato da Assodelivery e UGL è elusivo della normativa nazionale, non per la rappresentatività o meno di UGL, ma perché si inserisce nello spazio temporale di un anno (colpevolmente!) lasciato dalla normativa nazionale, al solo scopo di derogare all’articolo 47-quater sul compenso minimo.

In parole semplici, se non ci fosse stato il contratto, da far firmare ai lavoratori entro il 3 novembre (guarda caso la stessa data di entrata in vigore della disposizione prevista dalla normativa nazionale!), sarebbero entrati in vigore i minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali già in vigore (logistica, commercio, ristorazione) e non si sarebbe potuto parametrare il compenso sulla base delle consegne effettuate perché questo significa tornare al cottimo.

E’ elusivo delle tutele normative perchè un contratto ad hoc dovrebbe migliorare le condizioni minime stabilite dalla legge, ma non costituire una variatio in pejus.

La retribuzione del compenso minimo dei riders agganciata al numero delle consegne da effettuare è un evidente arretramento rispetto agli standard minimi previsti dalla normativa nazionale.

Tutto il resto previsto nel contratto tra Assodelivery e UGL non è altro che un copia-incolla della normativa nazionale e delle disposizioni della #cartadibologna che già dal 31 maggio 2018 regolano la materia con le parti firmatarie. Quindi non sono concessioni o favori, ma sono diritti che già oggi la normativa nazionale ed europea e la giurisprudenza riconoscono ai lavoratori.

In tema di sicurezza semmai ci sarebbe da fare un passo in più: con le nuove regole del DPCM, è facile prevedere nelle fasce serali un maggiore ricorso alla consegna a domicilio. Facciamo in modo che tutte le consegne avvengano con le modalità del #ContactlessDelivery, per la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori.

Come ripeto da un po’ di tempo, la furbizia è la prostituzione dell’intelligenza.

Vanno condannate senza se e senza ma le azioni che danneggiano le sedi sindacali e quelle aziendali, ma bisogna rivendicare con forza la tutela dei diritti dei lavoratori.

Sveliamo l’inganno del contratto di Assodelivery e UGL sui #riders, informiamo i lavoratori della gig-economy su quali sono i loro diritti e mobilitiamoci tutti insieme il 30 ottobre perchè da questa partita passa un pezzo importante della promozione della cultura del lavoro digitale nel nostro paese.

Guarda qui il mio intervento ad Omnibus su La7, insieme a Riccardo Stagliano', Tommaso Falchi, ospiti di Frediano Finucci.

https://www.la7.it/omnibus/video/contratto-dei-rider-ugl-assodelivery-lopinione-di-marco-lombardo-pd-25-10-2020-346482?fbclid=IwAR0hgpO20_NQhQIEBep-plDczY9_OrD_g9YSVuxgrq4N2fdZbraYcEnJsX0

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Bologna e Marocco: opportunità di crescita e sviluppo

Il 24 gennaio è stata un’intensa giornata di appuntamenti istituzionali con SE l’Ambasciatore del Regno del Marocco ed il Console generale del Marocco per approfondire i temi del dialogo interreligioso, della collaborazione istituzionale e della cooperazione economica tra Bologna ed il Marocco.

In particolare, l’appuntamento promosso dal Comune di Bologna - Relazioni Internazionali con Confindustria Emilia Centro e la Regione ER ha permesso di approfondire i settori in cui si sviluppano le attività di import/export per un valore complessivo di 200 milioni di euro, di cui 45 milioni di euro nell’area metropolitana bolognese. I settori più coinvolti nelle attività di scambio sono la meccanica, le macchine agricole, l’industria alimentare. A tal proposito, il Comune di Bologna ha un negoziato in corso per la conclusione di un accordo di cooperazione territoriale con il Comune di Meknes dove ha sede la più importante fiera agroalimentare del Marocco. I patti di collaborazione tra le città mirano non solo a rafforzare la cooperazione economica, ma anche a promuovere la cooperazione culturale e sociale tra le comunità, nella prospettiva di un rilancio delle politiche euromediteranee per promuovere il Mediterraneo quale spazio di pace, stabilità e prosperità.

Per saperne di più leggi la presentazione di Confindustria Emilia Area Centro: 

Bologna e il Marocco_24 gennaio 2020

 

25 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

SmartBo, il Tavolo per il lavoro Agile.

Il Lavoro agile in emergenza NON diventi il lavoro agile ordinario.

Nella fase del lockdown, il lavoro agile è stata per molti lavoratori e molte imprese l’unico modo possibile di garantire la continuità aziendale. Prima di “correre” verso le fase2, forse sarebbe opportuno imparare dagli ERRORI della fase1.

Il lavoro agile straordinario nasce da uno stato di necessità, non da una libertà di scelta che è alla base del lavoro agile ordinario.

 

In questi giorni, abbiamo avuto la prova che il lavoro agile NON è un tema di nicchia: riguarda tanto le grandi imprese quanto le micro-aziende.

Il lavoro agile NON è uguale per tutti: il digital divide è un ulteriore segno delle diseguaglianze che esistono nel nostro Paese che dovremo contrastare per rimuoverne gli ostacoli.

Il lavoro agile NON è il lavoro da casa (home-working) come modalità di esecuzione della prestazione lavorativa da remoto: è un cambio culturale di organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa.

Il lavoro agile NON è senza rischi: la tutela della privacy, la tutela del trattamento dei dati, il “diritto di disconnessione” per evitare la disponibilità permanente al lavoro, sono solo alcuni dei rischi che meritano di essere affrontati nella prospettiva della “sicurezza del lavoro agile” con il supporto di esperti e psicologi, anche al fine di evitare che siano le donne, le lavoratrici più in difficoltà nel lavoro da casa.

In breve, quello che abbiamo visto nella fase1 NON è vero smartworking; è lavoro emergenziale.

Pur tuttavia questa è stata l’occasione per accelerare un processo che era già in atto nel resto d’Europa.

Il Comune di Bologna aveva avviato il lavoro agile come SPERIMENTAZIONE con il progetto Vela.

Ora si pone con il tavolo #SmartBO come interlocutore credibile per andare verso una fase ORDINARIA di utilizzo del lavoro agile.

Ci vuole un salto di qualità nella maturità organizzativa del lavoro agile.

Bisogna consolidare le esperienze, imparare dagli errori e interconnettere le competenze: questo è l’obiettivo del tavolo SmartBO. Condividere la conoscenza perché diventi patrimonio di tutti.

La chiave della #sostenibilità (ambientale, economica, sociale) deve diventare il fondamento del lavoro agile ordinario, sincronizzando i #tempi di vita della città ai tempi di vita delle persone.

Da una fase sperimentale, il lavoro agile deve entrare in una fase ordinaria.

Prima del #Covid19 il 2% delle persone in Italia lavoravano in modalità di lavoro agile.
Dopo, l’obiettivo sarà almeno il 20%.

Se vogliamo passare ad un modello organizzativo diverso dobbiamo fare della cooperazione autoregolata e della condivisione della conoscenza di comunità le leve perchè il lavoro agile non sia un fine, ma un mezzo.

Il tavolo SmartBO ha aiutato diverse realtà imprenditoriali del territorio a utilizzare correttamente il lavoro agile durante la fase emergenziale e continuerà ad offrire una mano d’aiuto per accompagnare tutte le imprese ed i lavoratori del nostro territorio in questo nuovo scenario.

Di questo ed altro abbiamo parlato con gli attori del tavolo SmartBo, 40 organizzazioni di diversa natura giuridica che rappresentano 112.000 lavoratori.

Per partecipare o avere informazioni su come attivare modalità di#lavoroagile vi invitiamo a scriverci👉 SmartBo@comune.bologna.it

 

28 Aprile 2020

di Marco Lombardo

Il Giro d’Italia della CSR: I volti della Sostenibilità

Il 16 giugno, ha fatto tappa a Bologna il “Giro d'Italia della CSR”, il viaggio alla scoperta di esperienze virtuose e modelli di #svilupposostenibile.

La Tappa bolognese è ormai entrata a far parte della tradizione del salone CSR, grazie all’impegno degli organizzatori, di Impronta Etica, di SCS Consulting e di tanti stakeholder del nostro territorio.

Il titolo del Salone di quest’anno è “I volti della Sostenibilità”: dare un volto alla sostenibilità significa raccontare come il nostro ecosistema ha affrontato la pandemia. 
Il focus della tappa bolognese è sulla filiera agroalimentare.

Il tema della sostenibilità richiede un approccio olistico che tenga insieme la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

La pandemia da #Covid19 che stiamo affrontando ci impone una seria riflessione sulle nuove direzioni di marcia da intraprende e la consapevolezza di dover procedere con maggiore celerità verso gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Per fare ciò bisogna superare alcune contraddizioni: se riteniamo la filiera agroalimentare un settore strategico, come possiamo non investire sulla sicurezza e sulla regolarità di chi vi lavora, nonché sull’innovazione sociale di chi vi opera con attività d’impresa?

Senza sicurezza e senza diritti, non c’è sostenibilità.

La ripartenza delle attività non significa ripresa dell’economia: sappiamo che ci aspetterà un inverno difficile perché superata l’urgenza sanitaria, rimane ora da affrontare l’emergenza economica e sociale. 

Per questo oltre ad iniezioni di liquidità c’è bisogno di un’iniezione di fiducia. 

Eventi come questi servono a raccogliere testimonianze positive e creare reti nella consapevolezza che la cooperazione tra imprese, cittadini ed istituzioni ci restituisce il senso di una sfida collettiva.

Riguarda la giornata al link della pagina Facebook di CSR:

https://www.facebook.com/watch/?v=659598217970506

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Festa dei Donatori. L’impegno di ADMO

E’ stato un vero piacere condividere la gioia della “Festa dei donatori” del 28 settembre.

Grazie ad ADMO Emilia - Romagna ed a tutte le associazioni che sono state presenti e hanno portato il loro fondamentale contributo.

Grazie a tutti i medici, i volontari e tutti i donatori di midollo osseo perché ci ricordano con il loro impegno ed il loro gesto che donarsi è diverso dall’effettuare una donazione.

La cultura del dono ci aiuta a crescere insieme come comunità ed arricchisce umanamente non solo chi riceve una donazione di midollo osseo, ma anche chi dona perché con il suo gesto può salvare vite umane e portare gioia nella vita degli altri.

“La vera felicità è donare felicità agli altri”. 
Un grazie che vale una vita.



10 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!

 

 

La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.

Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.

Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.

Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.

Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.

Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.

Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.

Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.

E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.

Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.

Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.

Avanti, insieme!

 

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza.

Ciao rider di Assodelivery, ho il piacere di condividere con te alcune informazioni che riguardano una mail che hai ricevuto (e che ti riallego qui sotto) sulla notizia della firma di un contatto collettivo nazionale ad hoc sui riders.

L’unica parte vera della mail che hai ricevuto riguarda il fatto in sè: Assodelivery (l’associazione che rappresenta alcune piattaforme digitali) ha firmato un contratto collettivo sui riders con un’organizzazione sindacale che si chiama UGL.

L’unica parte vera della mail che hai ricevuto riguarda il fatto in sè: Assodelivery (l’associazione che rappresenta alcune piattaforme digitali) ha firmato un contratto collettivo sui riders con un’organizzazione sindacale che si chiama UGL.

Quello che viene definito un “momento storico dell’economia digitale” si chiama un salto INDIETRO nella storia del novecento.

Costruire un cartello delle piattaforme degli algoritmi (Assodelivery), scegliersi un sindacato di comodo (UGL) e fare un finto contratto collettivo nazionale: è questo il modo di rispettare i diritti dei propri lavoratori? No.

Caro rider, non si possono difendere i diritti se non si conoscono. E’ giusto che tu sappia quali sono i diritti che le normative europee e nazionali ed i contratti collettivi nazionali già oggi esistenti ti riconoscono.

Che i giudici ti stanno riconoscendo nei tribunali di tutta l’Europa. 
 
Che queste piattaforme digitali conoscono, ma ti negano.
 
 
 
 

 

La firma di un finto contratto collettivo nazionale è solo un modo per le piattaforme di precostruirsi un alibi, disegnarsi sartorialmente le proprie regole, al preciso scopo rifuggire dalle tutele normative che a fine anno dovrebbero divenire cogenti per tutti.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Tutto questo dovrebbe farci riflettere non solo sul caso di specie, ma su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese.

Questo dovrebbe farci riflettere anche sulle responsabilità del legislatore e della politica per fare autocritica: queste cose succedono in Italia perché glielo consentiamo.

Aver concesso un anno di tempo alle piattaforme prima di adeguarsi alla nuova normativa sui riders è stato un errore. 

Non avere dato seguito alla norma costituzionale sulla rappresentanza (politica, sindacale, etc) continua ad essere una grave lacuna.

Si scrive “contratto collettivo nazionale ad hoc” si legge “ritorno al cottimo”.

Caro rider, è giusto che tu sappia che ci sono molti punti di questo accordo, in cui si aggirano le norme ed i contratti collettivi nazionali già esistenti e sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentativi.

La paga oraria minima che ti viene sbandierata come una conquista della modernità, non rispetta i contratti collettivi nazionali già oggi esistenti: nella Carta di Bologna (il primo accordo metropolitano di secondo livello sul tema dei lavoratori digitali che Deliveroo, Glovo e Just Eat si sono sempre rifiutati di firmare), il parametro di riferimento è quello del contratto collettivo nazionale della logistica che parte da 8,40€.

La paga oraria garantita che ti viene riconosciuta come vessillo della tua libertà di scelta, in realtà è molto bassa: tutto si regge sul quantum delle consegne che sarai in grado di effettuare in un’ora.

Cos’è questo se non la reintroduzione generalizzata del cottimo?

Caro rider, dietro l’elogio della (finta) autonomia c’è la fuga dalla subordinazione e dai diritti ad essa collegata.

Rallegrati, perché hai un altro diritto previsto dalla nostra Costituzione che puoi esercitare: il diritto di sciopero.

Hai la possibilità di scendere dalla tua bicicletta e pedalare insieme ad altri tuoi colleghi lungo la strada della sicurezza e dei diritti.

Caro consumatore, non pensare di essere esente da responsabilità. Anche tu ha un potere forte per opporti a tutto questo: hai la libertà di scegliere sul mercato chi rispetta davvero i diritti dei lavoratori.

Vogliamo fare tutti insieme davvero una cosa innovativa, inedita, oserei dire “rivoluzionaria” per il nostro Paese?

Facciamo quello che è giusto, invece di quello che ci conviene.

Educhiamo ad essere onesti, non furbi.

 

 

 

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

L’Europa in Consiglio #1-Erasmus degli imprenditori

Nel 1987 nacque il Progetto Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, con lo scopo di dare la possibilità ad uno studente universitario europeo di effettuare un periodo di studi in un’università straniera. Nell’anno del suo 30esimo compleanno, perché non aggiungere And Young Entrepreneurs?  Questa è la grande sfida del progetto europeo Erasmus for young entrepreneurs, nato nel febbraio 2016, sostenuto a Bologna dal Consigliere Comunale Marco Lombardo e sponsorizzato dall’ente intermediario AlmaCube (fondata nel 2013 con l’obiettivo primario di generare Start-up innovative). Il programma di scambio europeo sarebbe non più riconducibile solo ad uno scambio tra università europee, bensì ad uno scambio tra professionisti, nuovi imprenditori o aspiranti tali. Giunto alla sua quinta edizione, il progetto è stato voluto dalla Commissione Europea per incoraggiare gli scambi internazionali ed è coordinato in Italia dalla Camera di Commercio di Torino. Il bando per il prossimo biennio prevede 16 borse di studio all’estero, per le quali i vincitori potranno contare su un sostegno mensile che varia tra i 530 e i 1100 euro, a seconda del paese, per coprire un soggiorno che può andare da 1 a 6 mesi. Nessun contributo è previsto invece per l’imprenditore ospitante, che, tuttavia, come dimostrano i numerosi casi di successo, può avvalersi di competenze, idee e contatti del neo imprenditore ospitato in un mutuo scambio di esperienze e collaborazione. Il progetto prevede anche l’ospitalità di 14 giovani imprenditori stranieri in Italia.   Su proposta del Consigliere Comunale Marco Lombardo, il 12 Aprile 2017 si è tenuta nella Sala Imbeni del Comune di Bologna un’udienza conoscitiva, all’interno della quale sono intervenuti Consiglieri, intermediari, giovani imprenditori facenti parte del programma, in modo da evidenziarne le potenzialità e potersi attivare in tal senso.  Il progetto coinvolge i 27 paesi europei ed è indirizzato a due tipologie differenti di imprenditori in base alla posizione che occupano: da un lato coinvolge giovani imprenditori, ragazzi che hanno voglia di investire e lanciare la propria azienda, mentre dall’altro lato ci sono gli host, i quali ospitano le giovani leve e devono quindi possedere una maggiore esperienza, almeno di 3 anni di attività.  La potenzialità racchiusa all’interno del progetto è evidente: in tal modo si favoriscono le aziende concedendo un contributo proveniente da un altro Stato con un’altra cultura e un’altra impostazione e conseguentemente si acquisiscono idee tecniche ed innovative da applicare poi nel proprio paese.   La propensione all’internazionalizzazione delle imprese locali italiane è molto bassa, rappresenta non più del 10% dei casi. Assistiamo ad un paradosso: viviamo all’interno del primo mercato comune unico, ma non ne sfruttiamo l’immensa potenzialità. Alla luce di questi dati, il programma assume una vasta importanza poiché dona la possibilità di formare imprenditori che nascono già con il concetto di internazionalizzazione, dato proprio dalla loro nascita all’interno dell’UE e del mercato unico, e in tal modo risultano poi più propensi ad aprirsi ai mercati e intraprendere relazioni economiche.   La città di Bologna rappresenta la punta di diamante del Progetto Erasmus: è la prima città italiana per numero di partecipanti al progetto, ha ospitato migliaia di studenti e ha saputo negli anni creare un’identità europea forte all’interno della città. Inoltre, il capoluogo felsineo è la città più attrattiva d’Italia per professionisti e giovani talenti poiché ha avuto la capacità di innovare e creare le condizioni necessarie per essere attraente dal punto di vista degli investimenti e della scelta professionale. Ed ecco che il progetto trova terreno fertile nel territorio bolognese e non solo: sono 3 infatti (quanto Milano e più di Roma) i centri di contatto locale che a Bologna si preoccupano di far incrociare la domanda con l’offerta.   Sono due le aziende emiliane che hanno accettato di accogliere aspiranti imprenditori stranieri: la bolognese Renavitas, che opera nel campo del risparmio energetico e ha accolto l’ingegnere Isabella Cardinali, da Barcellona; e la Uniser, cooperativa sociale forlivese, che ha aperto le porte all’imprenditrice lituana Viktorija Cesuiko. Entrambe hanno portato la loro esperienza durante lo svolgimento dell’udienza. Le due giovani avevano già svolto periodi di mobilità all’estero durante il loro corso di studio universitario, in seguito hanno deciso di sfruttare questa occasione anche dal punto di vista imprenditoriale e lavorativo, essendo consapevoli che sarebbe stato molto utile e proficuo quanto l’Erasmus universitario. L’esperienza in Italia ha donato ad entrambe conoscenze tecniche e di mercato nuove, necessarie per avviare un’azienda con consapevolezza. Inoltre l’ambiente caldo e accogliente all’interno della quale entrambe si sono trovate a lavorare, ha facilitato l’apprendimento di un patrimonio di valori differente dal loro e ciò ha permesso loro di cambiare punto di vista di visione del mondo e crescere anche a livello personale.   Gli interventi di AlmaCube, Europe direct e dei giovani imprenditori rappresentano solo l’inizio dell’avvio di un progetto con potenzialità rivoluzionarie per l’intera Europa.   Oltre a valorizzare le imprese locali e la condivisione di conoscenze tecniche e valoriali all’interno del Mercato Unico, il progetto rappresenta una potenziale opportunità anche per lo stesso Comune di Bologna e la generazione Erasmus. Sfruttando questo strumento, il territorio bolognese risulterebbe ancor più attrattivo e favorirebbe nuovi imprenditori bolognesi nell’aprire nuove attività all’estero. In tal caso si creerebbero scambi commerciali ed economici tra l’Italia e altri paesi UE che risulterebbero utili anche alla città di Bologna. Dall’altra parte invece è presente una generazione Erasmus che cresce, che cambia il proprio approccio culturale e il modo di guardare il mondo. L’esperienza acquisita durante il periodo universitario all’estero dovrebbe essere vista come un pre-requisito da investire in seguito nella propria attività imprenditoriale all’estero. Tramite l’investimento nei due progetti di mobilitazione europea vengono ad intrecciarsi diverse identità europee creandone una unica, che rafforzerebbe la stessa concezione di Europa, momentaneamente in forte crisi. erasmus-imprenditori-700x396  

6 Maggio 2017

di Sarah Bianconcini

Confcooperative Bologna: Costruttori di Bene Comune

 

 

Nel pomeriggio del 13 luglio, al centro congressi FICO Eataly World ho portato i saluti istituzionali del sindaco Virginio Merola e dell’amministrazione comunale all'assemblea congressuale di Confcooperative.

 

Un sincero e profondo ringraziamento al presidente Daniele Passini con il quale abbiamo lavorato in questi anni, in un clima di leale collaborazione e profonda sintonia.

Un grande in bocca al lupo a Daniele Ravaglia, direttore di EmilBanca, da oggi nuovo presidente di Confcooperative Bologna.


 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?

Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.

Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.

La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.

Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.

Il nuovo legame tra lavoro e territori

Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.

Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.

È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.  

Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.

Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra impreselavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.

Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale

Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.

La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.

Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.

È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.

Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:

https://www.informazionesenzafiltro.it/caporalato-digitale-il-comune-di-bologna-non-abbassa-la-guardia/

 

 

 

 

 

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

UP to Biz 2019

UP to BIZ è l’iniziativa promossa da CNA Bologna, in collaborazione con Banca di Bologna ed il Comune, per promuovere, sostenere ed accompagnare la crescita dell’imprenditoria giovanile.

Per me è una piacevole consuetudine quella di partecipare ogni anno all’edizione di Up to Biz. Quest’anno sette nuove imprese sono “nate” in #UptoBiz, la casa delle #startup di CNA e Banca di Bologna.


Le 7 imprese vincitrici dell’edizione 2019 sono:
➡️ Radoff
➡️ iThalia con la sua @museonapp
➡️ Dress Coders
➡️ Combo
➡️RoomMate
➡️Taldeg
➡️ Lapazio Film

Sono imprese promettenti dal punto di vista economico e dell’innovazione sociale. L’edizione di quest’anno si è caratterizzata per l’eterogeneità dei campi di intervento e dalla forte contaminazione tra tradizione ed innovazione digitale.

Mi piace sottolineare come anche quest’anno siano nate non solo imprese giovanili, ma nuove imprese giovanili femminili. Un elemento di genere che sottolinea una priorità dell’amministrazione comunale nella promozione della cultura imprenditoriale.

Guarda l’intervista 👉https://www.bo.cna.it/news/articolo/up-to-biz-sette-nuove-start-up

1 Novembre 2019

di Marco Lombardo

Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?

Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.

Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.

La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.

Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.

Il nuovo legame tra lavoro e territori

Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.

Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.

È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.  

Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.

Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra impreselavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.

Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale

Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.

La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.

Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.

È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.

Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:

https://www.informazionesenzafiltro.it/caporalato-digitale-il-comune-di-bologna-non-abbassa-la-guardia/

 

 

 

 

 

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Migrazioni: lo sguardo dei nuovi cittadini europei

Il Comune di Bologna - Relazioni Internazionali è parte del progetto CiakMigrACTION con l’obiettivo di diffondere una narrazione delle migrazioni libera dagli stereotipi.

Nonostante la speculazione politica degli impresari della paura che martellano ogni giorno l’opinione pubblica, l’immigrazione NON è la principale preoccupazione degli italiani.

Al primo posto c’è il lavoro e la situazione economica.

C’è una grande differenza tra la percezione e la realtà. Per ridurre questa distanza bisogna partire dai numeri. Ma i numeri da soli non bastano.

La rappresentazione reale dei fatti è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Ci vuole una narrazione positiva che contrasti la narrazione negativa. Perché le emozioni positive possono essere più forti di quelle negative. Bisogna saperle raccontare. Bisogna saperle trovare. Bisogna saperle valorizzare. Senza sminuire o nascondere le difficoltà che esistono nella sfida della diversità.

E’ responsabilità non solo dei media e dei mezzi di informazione. Ma anche della politica che in questi anni ha inquinato il dibattito pubblico con messaggi sbagliati trasversali (sic!) agli schieramenti politici. 

Vi cito tre esempi di messaggi sbagliati utilizzati da partiti che afferiscono all'area di sinistra che hanno "sdoganato" messaggi e valori riconducibili a partiti dell'area di destra:

-Misurare l’efficacia delle politiche migratorie sulla base del numero degli sbarchi > "porti chiusi"
-Pensare che la cooperazione allo sviluppo serva a ridurre le migrazioni >"Aiutiamoli a casa loro"  
-Descrivere le migrazione come fenomeno oggettivo alla stregua di una calamità naturale, privo di soggettività e di storie personali > "fermare i flussi migratori"

Per questo il 18 dicembre a Milano, presso il Palazzo Reale, nell'ambito della giornata mondiale dei migranti, ho lanciato un appello non solo ai giornalisti, ma anche a chi fa politica ed ha responsabilità pubbliche: adottiamo le linee guida di CiakMigrACTION.

E' semplice, vale quando si parla di politiche migratorie, ma è estensibile a tutti i temi complessi che andrebbero affrontati con una nuova ecologia del linguaggio.

-Partiamo dai dati.                                                                                                              - Utilizziamo una terminologia appropriata.
-Evitiamo di impietosire, di disumanizzare, di creare odio o guerra tra i poveri.
-Non parliamo di flussi migratori come fossero un evento fisico inaspettato o una calamità naturale. Sono un fattore umano, fatto di volti, storie e persone.
-I migranti sono soggetti non oggetti. 
-Favoriamo il protagonismo della diaspora. 
-Promuoviamo un dibattito fruttuoso, un dialogo tra punti di vista diversi, senza procedere per monologhi paralleli.                                                                  - Ricostruiamo il contesto.

Facciamo parlare i migranti, non parliamo dei migranti. Del resto, ascoltare storie come quelle di Yvan Sagnet contro il caporalato e la riduzione in schiavitù di chi lavora nella raccolta dei pomodori, fa bene a tutti. 

 

 

 

 

 

 

 

18 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Fase 2: per la riapertura serve dialogo sociale.

Il 6 aprile il Comune e l'Area Metropolitana di Bologna hanno istituito il Tavolo metropolitano per la sicurezza sui luoghi di lavoro, una prima esperienza del genere a livello nazionale, composto da numerosi soggetti: dai sindacati all'Università, dalle imprese alla Confederazione nazionale dell’artigianato (CNA).

Il Tavolo, che ha individuato 11 commissioni tecniche, dovrà affiancare la ripartenza delle imprese fornendo linee guida e buone pratiche per farlo in sicurezza. 

Abbiamo deciso di istituire il tavolo metropolitano per la sicurezza sul lavoro perchè siamo convinti che la fase 2 non possa avvenire solo attraverso le autocertificazioni e perché questo porta ad avere aperture sulla base del silenzio assenso, senza garantire che i lavoratori siano sicuri.

Bisogna evitare il rischio di un rimbalzo di contagio da Covid. Non ci possiamo permettere aperture e chiusure a singhiozzo. Da questa situazione non se ne esce da soli, ma solo se lavoriamo coordinati tra municipalità, città metropolitane, Regioni e Stati.

Per questi motivi abbiamo proposto di estendere tale metodo di lavoro su tutto il territorio nazionale. Per noi non si può procedere solo attraverso i codici Ateco.

Ci sono aziende fuori dai codici, ma che hanno garanzie di sicurezza.

Ricordiamoci che, prima del coronavirus, c’erano 3 morti al giorno per motivi di lavoro. Ora la sicurezza è la condizione necessaria per la ripartenza.

Crediamo sia necessaria una cabina di regia nazionale. Per questo motivo le attività del Tavolo hanno previsto il coordinamento della Regione, anche le commissioni tecniche sono allineate.

Il dialogo sociale è uno strumento importante di questo territorio e lo deve essere anche per la ripartenza economica. Non possiamo permetterci conflittualità in questo momento. Per questo offriamo un metodo.

Tra i compiti del Tavolo anche la certificazione dei Piani Sicurezza delle aziende. Molte aziende stanno lavorando sul Documento di valutazione dei rischi (Dvr) e alcune hanno già trovato accordi coi sindacati per la riapertura. È più facile per le grandi imprese come Ducati e Marchesini, ma è più complesso per le ditte individuali.

Il lavoro del Tavolo serve a semplificare le procedure, soprattutto per le piccole imprese, mettendo a frutto anche gli accordi che emergono dal territorio. Il fatto che siano presenti soggetti che si occupano della sicurezza, come Inail e Asl, aiuta a proporre un vademecum su quello che bisogna fare. Semplificazione da un lato e validazione dall’altro.

Serve anche ai lavoratori per farli sentire il più possibile sicuri.

Rispetto agli altri tavoli e task force, è opportuno segnalare che al Tavolo ci occupiamo di amministrare la situazione di adesso e affrontare la sicurezza nel lavoro: lo facciamo con il dialogo e tenendo insieme le ragioni della salute e delle attività produttive.

Inoltre dobbiamo riprendere in mano il ruolo della politica.

Non possiamo abdicare al nostro ruolo di fare scelte. Non possiamo lasciare alle autocertificazioni le decisioni sulla politica industriale di un territorio.

Ringraziamo il lavoro fatto della Prefettura, ma rivendichiamo che scegliere la riapertura delle filiere produttive debba essere un compito della politica

Abbiamo individuato le prime quattro filiere che devono ripartire, come la manifattura, l’automotive, la meccanica, ma anche la logistica, che è fondamentale.

Se alcune imprese in Germania sono aperte e sono concorrenti delle nostre è chiaro che più stanno chiuse e più c’è il rischio che perdano quote di mercato.

Queste filiere sono più strutturali rispetto al nostro tessuto economico.

Le altre commissioni? Cerchiamo di capire come procedono le prime quattro, procediamo con gradualità.

 

Al link di seguito trovate la mia intervista  completa a Francesco Mazzanti di InCronac@ - Testata del Master in Giornalismo - MaGiBo Alma Mater Studiorum Università di Bologna. 

credit @InCronaca

https://incronaca.unibo.it/archivio/2020/04/22/lombardo-per-la-riapertura-serve-dialogo-sociale

23 Aprile 2020

di Marco Lombardo

Un giorno del Ringraziamento per il Terzo settore

Il Terzo settore non deve diventare la ruota di scorta del pubblico. Più che la (vuota) retorica sull’importanza del terzo settore, il mondo dell’associazionismo e del volontariato hanno bisogno di azioni concrete di sostegno e di riconoscimento della loro funzione sociale.
 
Dai banchetti agli sconti della Tari, dall’esenzione del pagamento degli affitti (quando l’immobile è di proprietà del pubblico) ad una nuova sussidiarietà tra pubblico e terzo settore: questi solo per citare alcuni degli esempi che sono stati messi in campo dal Comune di Bologna.
 
 
Dobbiamo imparare da ciò che è accaduto, non per tornare alla normalità di prima, ma per costruire una “nuova normalità”. 
 
Questo significa, per esempio, ricordarsi che la solidarietà non si è mai fermata, nemmeno quando era tutto fermo. 
 
Significa prendere atto che senza il contributo del terzo settore non sarebbe stato possibile svolgere servizi di pubblica utilità durante la fase più acuta della pandemia.
 
Significa diventare consapevoli che la spesa nel terzo settore non è un costo, ma un investimento (secondo la rendicontazione sociale 2019 sul territorio di Bologna, per ogni euro investito nel terzo settore, il valore sociale prodotto sul territorio è pari a 7). 
 
Voglio lanciare questa proposta che mi piacerebbe venisse raccolta: istituiamo un “giorno del ringraziamento” dedicato al terzo settore. 
Individuiamo un parco (la Montagnola?) dove mettere per un’intera giornata i banchetti delle associazioni per sostenere l’autofinanziamento, offrire un contesto pubblico per fargli raccontare tutto quello che di straordinario hanno fatto l’associazionismo ed il volontariato durante la pandemia, ascoltare i loro bisogni e le richieste delle associazioni. 
 
Non possiamo disperdere il capitale sociale ed il patrimonio di giovani energie che per la prima volta hanno sperimentato la solidarietà.
 
Dobbiamo costruire una nuova alleanza tra le generazioni di volontari, tra i livelli istituzionali, tra enti pubblici e privati, tra cittadini, imprese, istituzioni ed associazioni. 
 
Nessuno si salva da solo.
 
 

5 Giugno 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La protezione dei portici al tempo dei debiti

Il 20 settembre, ho avuto il grande piacere di partecipare alla ottava edizione di Insolvenzfest 2019, che anche questo anno, ha scelto Bologna come sede dei propri confronti.

Il tema della nuova edizione è stato dedicato al "Tempo dei debiti". Si chiude così una trilogia di edizioni dedicate ai soggetti, ai luoghi ed ora al tempo.

Nella mia relazione ho affrontato il tema del tempo dei debiti dalla dimensione della sfera pubblica del governo di una Città come Bologna. Il tempo nella relazione tra debito e credito è relativo. Il tempo per il debitore non passa mai e si dilata a dismisura nei secondi che passano tra il chiudere la porta di casa, scendere le scale e guardare la buchetta delle lettere per la paura di trovarvi un’ingiunzione di sfratto. Ovviamente parlo del debitore che vuole onorare il proprio debito; parlo di un soggetto sovraindebitato che si trova nell’impossibilità di adempiere al suo debito. Ma anche il tempo per il creditore si sta trasformando; a volte perché egli stesso può essere a suo tempo creditore e debitore di qualcun’altro. Ma anche perché il decorso del tempo tende ad una velocità enorme fino quasi ad annullarsi nella produzione di interessi. Non è necessariamente il decorrere del tempo a generare interessi: pensiamo solo al fenomeno delle cryptovalute.

Il tempo del debito, riguarda anche e sempre di più, il rapporto con la società: la relazione sociale. La precarietà del tempo in cui viviamo genera isolamento, solitudine, povertà relazionale, che a sua volta provoca una percezione di profonda e costante insicurezza. La precarietà del nostro tempo dipende dai nuovi indebitamenti che sono sempre più legati a beni e servizi essenziali, come la cura della nostra salute, la scolarizzazione dei figli, la cura dei genitori anziani. Non ci indebita più per l’acquisto di beni durevoli (una casa, una macchina), ma per l’acquisto di servizi essenziali. In queste nuove e frustranti forme di indebitamento, si annida la sfiducia verso lo Stato e la politica, che non garantisce la libertà, i diritti e la parità previste dalla nostra Costituzione.

In questo contesto le città possono e devono fare molto e non rassegnarsi a un ruolo di mere erogatrici di beni e servizi. Se gli amministratori pensano che il loro ruolo debba limitarsi all’erogazione di servizi per i cittadini in modo celere, efficace ed efficiente, penso che rischieremo presto di essere sostituiti da qualche algoritmo.

Agli amministratori ed ai decisori politici che governano uno Città spetta il compito di portare avanti una visione di città.

Nelle Città invisibili, Calvino affermava che ogni città possiede un “programma implicito” iscritto nelle proprie pietre e nel proprio spirito civico. A mio avviso, il compito di un amministratore è quello di portare avanti il "programma implicito" di una città. Inteso come un aspetto inciso e insito nel DNA della città stessa; un programma implicito, iscritto nelle pietre dell’urbs e nelle coscienze della Civitas.

Bologna ha un proprio "programma implicito" espresso nelle proprie pietre. Bologna è la città dei portici e non ha caso, è stato deciso di candidarli a patrimonio Unesco. Non solo per contrastare il degrado e la cura delle sue pietre, ma anche per preservare lo spirito dei portici che sono nati per proteggere le persone dalla pioggia e dalle intemperie del tempo, ma che oggi sono chiamate ad assolvere a un ruolo nuovo. Proteggere le persone, al di la della cittadinanza, al di la della loro condizione economica e sociale. Proteggere le persone dalle intemperie del tempo dei debiti!

Per fare ciò è necessario comprendere situazioni e aspetti nuovi dei nostri tempi, come il rapporto tra il tempo dei debiti e il lavoro. Perchè anche tale paradigma sta cambiando. L'equazione consequenziale del passato: lavoro - reddito da lavoro dignitoso è mutata. Oggi non è più necessariamente valida tale equazione, in quanto si può avere un lavoro, si può avere un reddito da esso, ma essere comunque poveri. Per tanto bisogna affrontare il tema della povertà nel mondo del lavoro di oggi. Così come è necessario affrontare il tema dei tassi di occupazione generale e della occupazione femminile. Per fare ciò dobbiamo andare oltre i dati e l'ufficialità sino ad ora assunta e capire cosa accade e cosa sta mutando realmente nel mondo del lavoro di oggi, come per esempio i cambiamenti nel mondo del lavoro digitali, che ancora oggi, nonostante la Carta, ed ad eccezione, di Bologna, continuano a non vedersi riconosciuti anche i diritti e le tutele minime.

L’amministrazione comunale sta portando avanti con la Curia, le associazioni sindacali e le associazioni di impresa, il tema delle disoccupazioni di lunga durata con il progetto Insieme per il lavoro.

Con tale lavoro si è dimostrato che il dialogo e l'ascolto dei bisogni dei lavoratori e delle imprese genera quel matching aziendale che è possibile e produce risultati occupazionali ed inserimenti nel mondo del lavoro.

E' in questo contesto si inserisce la tutela degli invisibili che si inserisce il tema degli organi di composizione della crisi, che grazie alla sinergia e collaborazione con l'Ordine dei Commercialisti e degli Avvocati di Bologna, insieme a Comune e Città Metropolitana di Bologna ed a breve anche insieme a Tribunale di Bologna e CRIF, si è tradotto nella creazione di uno strumento di supporto per i lavoratori come lo Sportello per gli OCC: uno sportello che svolge una funzione di filtro, con funzioni di orientamento ed indirizzo verso gli organi di composizione della crisi, per la risoluzione delle stesse.

Infine, voglio segnalarvi un ultimo recente progetto. INPS per tutti a Bologna. Condividere banche dati, strumenti amministrativi e reti associative per far sì che i benefici previdenziali o quelli legati all’erogazione della pensione di cittadinanza o del reddito di cittadinanza vadano a coprire quelle persone senza dimora che ne avrebbero più bisogno. Ma anche inserire nuove forme di collaborazioni tra INPS e Insieme per il lavoro. Tali iniziative servono a sottolineare che è sicuramente opportuno un reddito di cittadinanza per chi vive situazioni di povertà e difficoltà. Ma da solo questo non basta. Il lavoro non è solo reddito; il lavoro è dignità. E’ possibilità di poter affermare attraverso le proprie competenze e il proprio lavoro, la propria unicità. la propria personalità. Il proprio modo di essere. "INPS per tutti" qui a Bologna non vuole essere solo uno strumento di facilitazione nell’accesso al reddito di cittadinanza, ma anche uno strumento di collegamento con le politiche attive dell’amministrazione per arrivare ad incentivare alla assunzione di persone che ne hanno bisogno, offrendo una reale e concreta opportunità di inserimento occupazionale nel mercato del lavoro.

Questo è ciò che come amministrazione e come politica possiamo fare. Dobbiamo lavorare, supportare e orientare il mondo economico, sociale e del terzo settore a produrre, non solo profitto e dividendi, ma a produrre Valore per la comunità. Generare credito diffuso attraverso la cultura dei beni comuni. Restituire speranza e fiducia in un futuro individuale e collettivo.



15 Settembre 2019

di Marco Lombardo

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza.

Ciao rider di Assodelivery, ho il piacere di condividere con te alcune informazioni che riguardano una mail che hai ricevuto (e che ti riallego qui sotto) sulla notizia della firma di un contatto collettivo nazionale ad hoc sui riders.

L’unica parte vera della mail che hai ricevuto riguarda il fatto in sè: Assodelivery (l’associazione che rappresenta alcune piattaforme digitali) ha firmato un contratto collettivo sui riders con un’organizzazione sindacale che si chiama UGL.

L’unica parte vera della mail che hai ricevuto riguarda il fatto in sè: Assodelivery (l’associazione che rappresenta alcune piattaforme digitali) ha firmato un contratto collettivo sui riders con un’organizzazione sindacale che si chiama UGL.

Quello che viene definito un “momento storico dell’economia digitale” si chiama un salto INDIETRO nella storia del novecento.

Costruire un cartello delle piattaforme degli algoritmi (Assodelivery), scegliersi un sindacato di comodo (UGL) e fare un finto contratto collettivo nazionale: è questo il modo di rispettare i diritti dei propri lavoratori? No.

Caro rider, non si possono difendere i diritti se non si conoscono. E’ giusto che tu sappia quali sono i diritti che le normative europee e nazionali ed i contratti collettivi nazionali già oggi esistenti ti riconoscono.

Che i giudici ti stanno riconoscendo nei tribunali di tutta l’Europa. 
 
Che queste piattaforme digitali conoscono, ma ti negano.
 
 
 
 

 

La firma di un finto contratto collettivo nazionale è solo un modo per le piattaforme di precostruirsi un alibi, disegnarsi sartorialmente le proprie regole, al preciso scopo rifuggire dalle tutele normative che a fine anno dovrebbero divenire cogenti per tutti.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Tutto questo dovrebbe farci riflettere non solo sul caso di specie, ma su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese.

Questo dovrebbe farci riflettere anche sulle responsabilità del legislatore e della politica per fare autocritica: queste cose succedono in Italia perché glielo consentiamo.

Aver concesso un anno di tempo alle piattaforme prima di adeguarsi alla nuova normativa sui riders è stato un errore. 

Non avere dato seguito alla norma costituzionale sulla rappresentanza (politica, sindacale, etc) continua ad essere una grave lacuna.

Si scrive “contratto collettivo nazionale ad hoc” si legge “ritorno al cottimo”.

Caro rider, è giusto che tu sappia che ci sono molti punti di questo accordo, in cui si aggirano le norme ed i contratti collettivi nazionali già esistenti e sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentativi.

La paga oraria minima che ti viene sbandierata come una conquista della modernità, non rispetta i contratti collettivi nazionali già oggi esistenti: nella Carta di Bologna (il primo accordo metropolitano di secondo livello sul tema dei lavoratori digitali che Deliveroo, Glovo e Just Eat si sono sempre rifiutati di firmare), il parametro di riferimento è quello del contratto collettivo nazionale della logistica che parte da 8,40€.

La paga oraria garantita che ti viene riconosciuta come vessillo della tua libertà di scelta, in realtà è molto bassa: tutto si regge sul quantum delle consegne che sarai in grado di effettuare in un’ora.

Cos’è questo se non la reintroduzione generalizzata del cottimo?

Caro rider, dietro l’elogio della (finta) autonomia c’è la fuga dalla subordinazione e dai diritti ad essa collegata.

Rallegrati, perché hai un altro diritto previsto dalla nostra Costituzione che puoi esercitare: il diritto di sciopero.

Hai la possibilità di scendere dalla tua bicicletta e pedalare insieme ad altri tuoi colleghi lungo la strada della sicurezza e dei diritti.

Caro consumatore, non pensare di essere esente da responsabilità. Anche tu ha un potere forte per opporti a tutto questo: hai la libertà di scegliere sul mercato chi rispetta davvero i diritti dei lavoratori.

Vogliamo fare tutti insieme davvero una cosa innovativa, inedita, oserei dire “rivoluzionaria” per il nostro Paese?

Facciamo quello che è giusto, invece di quello che ci conviene.

Educhiamo ad essere onesti, non furbi.

 

 

 

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Occhi aperti contro le mafie!

Parlare di mafie e criminalità organizzata nel nostro territorio è un dovere civico ed un impegno politico, soprattutto in questo momento.

Le organizzazioni mafiose possono fare affari nelle crisi economiche e sociali generate dalla pandemia, come hanno già fatto in tutti i momenti di crisi del passato. Hanno ingenti liquidità economiche e non chiedono garanzie.

Dobbiamo operare per prevenire il loro radicamento, difendendo i nostri imprenditori: il settore alberghiero, della ristorazione, del commercio e della sanità sono solo alcuni dei settori più a rischio. Ma anche il fiume di denaro pubblico messo in campo dallo Stato costituisce una fonte di pericolo.

Dobbiamo essere consapevoli dei rischi e agire sul terreno della prevenzione, attraverso il protocollo appalti del Comune di Bologna ed il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (al posto del massimo ribasso).

Un monitoraggio civico condiviso con le associazioni, le organizzazioni sindacali, degli imprenditori e dei professionisti per creare una rete protettiva per il nostro tessuto economico e produttivo e per la bellezza del territorio.

Di questo e tanto altro abbiamo parlato alla Festa dell'Unità di Bologna il  28 agosto, con Enza Rando, Antonio Mumolo e Carmine Massari.

Grazie a Silvia Ventrucci e ai ragazzi di Libera Bologna per aver organizzato questa bella serata di confronto.

 

 

 

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Aiuti di Stato ed edilizia residenziale sociale

Il 13 Maggio, presso l'Aula 3, della Scuola di Giurisprudenza di Bologna, convegno conclusivo del Master MEFFE "Aiuti di Stato ed edilizia residenziale sociale: profili di compatibilità tra la normativa nazionale ed il diritto dell'Unione Europea" Introduce e modera: Lucia Serena Rossi (Direttore del Master MEFE) Intervengono: Carlo Baldi (docente MEFE), Luca Talluri (Presidente nazionale Federcasa), Marco Lombardo (docente MEFE), Elisabetta Gualmini (Vice Presidente E.R.) Locandina

29 Aprile 2016

di Marco Lombardo

Bologna Città Antirazzista

Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.

Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.

 
Un valore per ricordare ai noi stessi che la dignità umana è inviolabile e che i diritti e le libertà sono un impegno continuo da portare avanti sempre e ovunque, a partire dalle nostre menti e nei nostri cuori.
 
 
Il 10 luglio, in una bellissima serata estiva, è stato bello colorare insieme la città con 6000 Sardine Bologna 6000 Sardine Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, il  Comune di
Bologna - Relazioni Internazionali
 
Foto di #1Cinquantesimo e Mari Sugai

 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.

Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.

Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.

Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.

La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.

La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.

Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.

La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.

La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.

 

 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Premio europeo Città Accessibili 2021, Bologna Oltre le Barriere ha aperto una nuova strada.

Il premio europeo per l’accessibilità del 2021 è andato alla città di Jönköping (Svezia).

 

La menzione speciale sull’accessibilità dei servizi durante la pandemia è andata alla città di Poznań (Polonia). Menzione speciale anche a Firenze e Komotini (Grecia).

Congratulazione ai vincitori, dai quali c’è sempre tanto da imparare per migliorare e migliorarsi.

La candidatura di Bologna, attraverso il percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”, è stata apprezzata dalle istituzioni europee, ma non ha portato alla vittoria finale.

 

Sapevamo che sarebbe stato molto difficile e questo per noi tutti deve costituire uno stimolo continuo.

La candidatura al premio europeo dell’accessibilità è sempre stata un mezzo e non un fine. Un’occasione per impegnarci sui temi dell’accessibilità, non solo in occasione della giornata internazionale del 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno.

Il percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere” ha determinato un salto di qualità dell’accessibilità nelle politiche urbane e spero che diventi il metodo ordinario che l’amministrazione comunale possa seguire anche negli anni futuri.

Abbiamo aperto tutti insieme una strada da percorrere per realizzare tutti i progetti che sono stati selezionati durante il percorso partecipato. Sono convinto che la realizzazione di tutti i progetti selezionati e condivisi con le associazioni, le imprese e le istituzioni possa costituire una solida base per una nuova candidatura nei prossimi anni.

Dentro l’Access City Award Network potremo beneficiare delle migliori esperienze delle città europee.

Voglio ringraziare il Disability Manager, Egidio Sosio, Mauro Bigi, Noemí Elena Julián Villar, Chiara Sponza, Simona Beolchi, la Fondazione Innovazione Urbana, Francesca Bruni, Tommaso Nistri dell’Area economia e lavoro, Francesca Martinese, Paola Papini, l’ufficio Comune di Bologna - Relazioni Internazionali, la Consulta handicap, le associazioni, le imprese e tutti i partecipanti al percorso partecipato di “Bologna oltre le Barriere”.

E’ stato per me un privilegio ed un onore accompagnarvi lungo questo percorso.

Continuiamo ad impegnarci tutti insieme lungo la strada dell’accessibilità, dell’inclusione e dell’uguaglianza

1 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Enjoy Bologna!

In questi mesi Bologna si è colorata di arancione con l'esplosione delle mobike, il nuovo servizio di bike-sharing. Ora vogliamo si colori di rosso con il nuovo servizio di car-sharing di Enjoy! Un'app e 100 Auto Fiat 500 a disposizione: le auto avranno libero accesso e transito alle ZTL, compresa l'area T, ma solo dal lunedì al venerdì. I parcheggi dedicati al car-sharing saranno liberi e gratuiti su tutte le strisce blu a pagamento. In piazzale Medaglie d'Oro, i parcheggi dedicati si trovano sul lato est dell'anello interno alla piazza; altri 8 stalli sono previsti all'interno di alcune stazioni di servizio ENI in zone strategiche della Città. Il nuovo servizio migliorerà la mobilità in città: è ideale per brevi tragitti e contribuisce a costruire un processo di mobilità urbana orientato sui temi della sostenibilità, della condivisione e dell'intermodalità. Perché non provarla? Enjoy Bologna! Per maggiori informazioni visita il sito https://enjoy.eni.com/it/bologna  

28 Settembre 2018

di Marco Lombardo

70ma giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.

L'11 ottobre è una data importante e da ricordare, è la giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro e in questo complicato 2020 ricorre il settantesimo anniversario. 

 

 In questa giornatat si è tenuto a Bologna, in collaborazione tra Comune di Bologna, Patronato ANMIL, Nazionale Italiana Cantanti, Imagem un evento per riflettere su questa ferita sociale che lacera il nostro paese.

 

Ogni anno muoiono più di 1000 persone all’anno per incidenti sul luogo di lavoro o in itinere. Sono numeri impressionanti: significa 3 morti ogni giorno.

Dietro questi numeri ci sono storie, madri, padri, figlie, figli. Vite spezzate.

Anche quest’anno, nonostante il fermo produttivo di diversi mesi, le morti sul luogo di lavoro sono aumentate (823) a causa dell’impatto del Covid19 che ha colpito medici, infermieri, personale medico-sanitario che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere.

Sono diminuite solo le morti in itinere (-32%) in virtù di un maggiore utilizzo dello smartworking.

Spesso i media si concentrano sull’aumento dei contagi per le feste o la movida, ma non prestano altrettanta attenzione all’aumento dei contagi che avvengono nei luoghi di lavoro.

Non dobbiamo perdere la capacità di indignarci. Non dobbiamo cedere alla tentazione di considerarle delle tragiche “fatalità”.

Dove c’è lavoro irregolare o precario ci sono più rischi.

Non a caso i settori più colpiti sono quelli della cantieristica, dell’agricoltura, della logistica.

 

Il costo della sicurezza sul lavoro non può essere un elemento della competizione economica.

Davanti a questa strage silenziosa che non fa notizia ci vuole l’impegno da parte di tutti: istituzioni, sindacati, ispettorato del lavoro, scuole ed anche artisti che, come abbiamo fatto oggi, hanno avuto la sensibilità di raccontare il dolore attraverso la sensibilità dell’arte. NoCrash

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

GloBologna: l’Albania sotto le Due Torri

Venerdì 13 dicembre, nella splendida cornice della Cappella Farnese del Comune di Bologna, cullati dalle melodie balcaniche, dai venti del vicino Est e dalle analisi di tanti illustri ospiti, abbiamo concluso la seconda avvincente serie di Globologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Con le amiche e gli amici albanesi, abbiamo scoperto e rinsaldato il profondo legame che unisce le nostre terre e le nostre comunità.

GloBologna è (e continuerà ad essere) interpretazione dello spirito della Città e della Regione che fa della accoglienza, dell'integrazione e dell'educazione alla cittadinanza globale il proprio tratto culturale tipico e distintivo.

Il progetto di Globologna nasce dalla collaborazione con l'associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia-Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette alle istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

In questo ultimo appuntamento di Globologna per il 2019 abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la storica, giovane e dinamica comunità albanese di Bologna.

L'incontro è stato preceduto da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del recente terremoto e tutti gli interventi, compreso il saluto del Sindaco di Tirana Erion Velaj, hanno sottolineato l'importanza della cooperazione tra Bologna, l'Emilia-Romagna e l'Albania per raccogliere la sfida della ricostruzione post-sisma. In particolare, la Regione Emilia-Romagna per bocca dell'Assessore Patrizio Bianchi ha annunciato uno stanziamento importante per la ricostruzione di una scuola per bambini.

L'istituto Gramsci di Bologna ha presentato un progetto europeo che coinvolge, tra gli altri partners, il Comune di Tirana sul tema dell'identità europea ed i muri, mentre le associazioni albanesi presenti nel nostro territorio hanno rendicontato le loro attività per promuovere la conoscenza della cultura albanese e favorire l'integrazione nel nostro territorio.

GloBologna tornerà nel 2020 con nuovi appuntamenti: un'azione coerente con gli impegni previsti nel Global Compact per le migrazioni legali, regolari e sicure (che l'Italia non ha ancora ratificato!) e con le linee guida del progetto europeo di CiakMigrACTION in cui si chiede alle amministrazioni pubbliche di favorire il protagonismo della diaspora e non parlare dei migranti, ma far parlare i migranti attraverso il racconto delle loro storie.

13 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Sicurezza del lavoro ai tempi del Coronavirus

La sicurezza del lavoro è un'emergenza strutturale del nostro Paese.

Prima del Coronavirus. Oltre il Coronavirus.

Durante l'emergenza del Coronavirus, il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro si arricchisce di un nuovo elemento: la mancanza di mascherine e di dispositivi individuali di protezione.

L'impreparazione del sistema produttivo italiano alla crisi che stiamo attraversando si può riassumere nello slogan "L'Italia non si ferma" e nelle sue declinazioni territoriali (da "Milano non si ferma" in giù, lungo tutto lo stivale). Siamo incapaci di fermarci. E' un'incapacità culturale. Mentale. Siamo tesi all'azione, più che al pensiero.  Senza capire che ogni qual volta in questi giorno abbiamo deciso di ritardare il fermo produttivo delle attività non essenziali abbiamo finito per ritardare la "ripartenza" economica e sociale.

In controtendenza rispetto all'opinione pubblica generale, il mantra che vado ripetendo, sin dallo scorso 4 marzo, è sempre lo stesso: "Prima ci fermiamo, prima ripartiamo". Consapevole di quanto il fermo produttivo sia drammatico per il nostro tessuto economico del nostro territorio che viaggia con -80% di ordini e fatturato. Consapevole però che non sono solo le persone che fanno jogging nel parco ad essere "taxi" di contagio; sono le persone che lavorano a costituire un pericolo per il veicolo del contagio nei luoghi di lavoro, se non vengono garantiti standard e protocolli di sicurezza che assicurino il distanziamento.  

Il Governo con il DPCM dello scorso 23 Marzo ha stabilito il fermo produttivo per le imprese che non rientrano nelle filiere strategiche previste dall'Allegato I o nelle attività funzionali alle attività economiche essenziali.

Come si può garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro nelle aziende che continuano a rimanere aperte? Se allarghiamo lo sguardo a chi ha già attraversato la crisi in Cina, ad Hong Kong e Singapore, vedremo che le aziende hanno continuato a lavorare, rimodulando le attività produttive attraverso i piani operativi di continuità (POC). Alcune grandi aziende italiane che avevano contatti con quei Paesi l'hanno già fatto da tempo. Altre lo stanno facendo. Le piccole imprese rischiano di essere quelle più impreparate. L'accordo tra Governo e parti sociali sulla sicurezza è una buona base di partenza, ma bisogna incrementare le attività di controllo e monitoraggio. Per questo ho raccolto con favore l'invito di alcuni parlamentari di avviare tavoli territoriali sulla sicurezza del lavoro, a partire dall'area metropolitana di Bologna.

Come garantire il lavoro a distanza per le aziende che non rientrano tra le attività essenziali? Attraverso le modalità del lavoro agile o del lavoro a distanza. Finalmente, anche l'Italia ha "scoperto" lo smart-working. Ci voleva una pandemia per adeguarsi ad una cosa che già nel resto del mondo facevano al 10% (la media italia pre-covid19 era del 2%).

Non è mai troppo tardi: a patto che lo smart-working sia fatto seriamente e non sia semplicemente concepito come lavoro in remoto da casa, ma come una modalità di esecuzione della prestazione lavorativa e di organizzazione dell'attività di impresa che comporti un cambio del paradigma culturale orientato al raggiungimento di obiettivi condivisi, che rispetti la privacy, che tenga conto del diritto di disconnessione dei lavoratori, e di altre cose importanti che sono frutto di conquiste dei diritti nel mondo del lavoro. Chi volesse avere buone pratiche su lavoro agile può iscriversi al Tavolo Smart-Bo che portiamo avanti come Comune di Bologna, insieme al Dipartimento Pari Opportunità del Governo ed a decine di imprese del territorio bolognese, da ben prima dell'emergenza Covid19

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(Per ridere un pò sui rischi "smart working straordinario" in emergenza Covid19, vi consiglio di guardare il video di Giovanni Scifoni)

Come far avere mascherine e dispositivi di protezione individuale per chi lavora? Partiamo da un punto essenziale. La migliore misura di protezione dal contagio è restare a casa e rispettare le regole. Poi c'è chi a casa non ci può restare. Non parlo solo di medici, infermieri e personale sanitario. Parlo anche di operatori della logistica, cassiere dei supermercati, dipendenti pubblici che svolgono servizi pubblici essenziali, volontari impegnati nell'assistenza domiciliare, farmacisti, operatori dell'accoglienza e delle carceri, forze dell'ordine e amministratori locali. Mi fermo qui, ma l'elenco sarebbe lungo ed andrebbe esteso a tutte le attività essenziali e di pubblica utilità che stanno tenendo in piedi il Paese. Queste persone devono avere mascherine e dispositivi di protezione individuali. Per loro, in attesa che la Protezione Civile abbia la disponibilità di forniture di mascherine sufficienti per coprire tutto il fabbisogno, a partire dal personale medico e sanitario, abbiamo previsto un sistema interno di autoproduzione di mascherine chirurgiche (monouso e riutilizzabili) attraverso la riconversione produttiva delle aziende del territorio (in particolare, del settore tessile) e la collaborazione dell'Università di Bologna per effettuare i test di validazione e di certificazione previsti dalla normativa. Hanno aderito al Protocollo del Comune di Bologna, le organizzazioni sindacali, il laboratorio di validazione dell'Università di Bologna, ed alcune imprese del territorio metropolitano per garantire una capacità produttiva di 50.000 mascherine chirurgiche riutilizzabili ad un prezzo convenzionato di 1,50 centesimi di euro a prodotto. Per saperne di piu: http://comunicatistampa.comune.bologna.it/2020/coronavirus-il-territorio-fa-squadra-per-produrre-mascherine

Un consiglio: evitate di fare in casa "mascherine fai da te". 

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(Video-intervista andata in onda sul TG3 dello scorso 18 Marzo)

Dalla nostra esperienza territoriale sarebbe molto utile, per accelerare e semplificare la procedura: a) che le Regioni individuassero nei capoluoghi di provincia, l'ente certificatore, e che si impegnassero a sostenere le spese di produzione e validazione sostenute dalle imprese riconvertite, nonchè il rimborso al costo del lavoro delle imprese convertite; b) che il Governo rendesse "open" il disciplinare di produzione delle mascherine e dei dispositivi di protezione individuale e modificasse la normativa per consentire il sistema di validazione territoriale con un controllo a posteriore di ISS ed Inail, anzichè il sistema di autocertificazione delle imprese previsto dall'art. 15 del Cura Italia. 

Non abbiamo tempo da perdere. Altrimenti la burocrazia rischia di allentare l'efficacia della nostra misura di reazione. 

Ultimo punto. Forse il più importante. Quando sarà passata l'emergenza, speriamo il più presto possibile, non dimentichiamoci la sicurezza nel lavoro. Non si tratta di ripartire. Si tratta di capire che c'è un prima ed un dopo rispetto a quello che stiamo affrontando. Che può succedere di nuovo. E che non possiamo più farci trovare impreparati.

Investire sulla sicurezza del lavoro è la più importante forma di autotutela che abbiamo per il nostro futuro. .

 

 

 

31 Marzo 2020

di Marco Lombardo

Servizi di inclusione scolastica per i disabili: nessuno resti indietro.

 

Buone notizie!

Dal 3 giugno ripartono gli incontri con Fondazione Innovazione Urbana ed i cittadini, di Bologna oltre le barriere, per progettare e realizzare il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città Accessibile.

In questi mesi le attività ed i servizi verso il mondo della disabilità e il miglioramento della accessibilità sono andati avanti.

Nella mattinata del 13 maggio, è stato firmato un accordo con i sindacati per l’erogazione del servizio di inclusione scolastica per le alunne e gli alunni con disabilità grave.

 

Il protocollo firmato oggi ha un duplice obiettivo:

da un lato, garantire il supporto ai ragazzi che non possono usufruire della didattica digitale e ai loro familiari che in questi mesi hanno dovuto sostenere situazioni molto difficili;

dall’altro, minimizzare il rischio di diffusione del contagio per gli operatori, gli utenti ed i familiari.

Gli interventi di inclusione scolastica potranno svolgersi in presenza, presso le abitazioni, ma anche all’esterno, in luoghi idonei all’accoglienza, come parchi e aree verdi, rispettando le regole previste ed evitando assembramenti.

L’accordo è stato raggiunto in sede di Città Metropolitana all’interno dei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’auspicio è che queste indicazioni possano essere utili parametri di riferimento, anche per gli altri territori dell’area metropolitana e che presto si possa arrivare alla definizione di un piano territoriale regionale.

Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di (ri-)partenza per i prossimi traguardi (centri diurni, campi estivi, etc), evitando che l’isolamento prolungato ed il distanziamento fisico possano determinare il rischio di un declino funzionale per le condizioni di salute dei minori con disabilità.

Da qui è possibile scaricare il comunicato ed il testo del protocollo 👉https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServePG.php/P/2926810010101/0/L/0?fbclid=IwAR2YPhYD-CMXM6h8wm1a6m0PKAIbwPjnQCX8uxD36juK8eQ15APemgPOgP4

 

13 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Case di Quartiere. Un nuovo modello di Welfare Generativo.

Il 6 Giugno, insieme a tanti cittadini ed amministratori di Bologna, Padova e Torino, abbiamo presentato il “Progetto Case di Quartiere per un welfare di comunità". Questo incontro, è stato il primo atto e l’avvio di un percorso con i centri sociali autogestiti dagli anziani, per ribadire e rilanciare il loro ruolo, a partire dal riconoscimento del loro prezioso valore come presidio del territorio contro la povertà relazionale, la solitudine e l’insicurezza.
Tale progetto, si inserisce nel più ampio quadro di Riforma del Terzo Settore che nella città di Bologna, stiamo cercando di portare avanti, in attesa che il Governo emani tutti i decreti attuativi e liberi le energie positive dell’associazionismo e del volontariato.

La Riforma dei Quartieri è stata elaborata dal Comune di Bologna nel 2015, con l'intento di dare nuova linfa attraverso, anche la riorganizzazione delle funzioni dei Quartieri, dando particolare rilevanza al loro ruolo di facilitatori e promotori per la messa in rete delle realtà attive sul territorio per sollecitare e realizzare interventi per rispondere in maniera corale e plurale ai bisogni della nostre comunità.

Tale ambizioso obiettivo, lo vogliamo perseguire e realizzare attraverso lo sviluppo del lavoro di comunità. Vogliamo trovare e dare una risposta nuova ai bisogni, espressi e latenti, dei cittadini e che sia complementare ai servizi tradizionali. Tale approccio consente di potenziare le capacità di
relazione con i cittadini attraverso una maggiore apertura a forme di concorso diretto e riuscendo - insieme alle comunità dei cittadini che sono il cuore della vita dei dei quartieri e delle città - a realizzare concretamente il perseguimento dell’interesse generale, attraverso la partecipazione attiva e consapevole alle scelte dell'amministrazione.

Riuscire a dare concreta attuazione alle nuove forme di partecipazione, necessità un approccio diverso, innovativo e che ponga costantemente al centro il punto di vista delle comunità dei quartieri e dei loro bisogni. Per tale motivo, abbiamo deciso di seguire una modalità di lavoro capace di esprimere alla massima potenza la concretezza e il valore aggiunto che solo sono capaci di generare le politiche di prossimità nei e con i quartieri. Sono stati, per tanto, attivati diversi percorsi e attività nei Quartieri, finalizzati ad ampliare le collaborazioni con i soggetti del Terzo Settore presenti nei territori e all’ascolto dei bisogni della cittadinanza, che è e rimarrà il più grande patrimonio della nostra città di oggi e di domani.

Tra le azioni poste in essere per raggiungere i nuovi obiettivi di comunità e dare concreta attuazione alle politiche di prossimità, è bene ricordare:

  • i patti di collaborazione con i cittadini per la cura e la rigenerazione dei beni comuni;
  • il bilancio partecipativo per individuare i progetti dei territori da finanziarie con il bilancio del Comune, attraverso il voto digitale;
  • la collaborazioni con tutti i soggetti del terzo settore e cittadini per
    la coprogrammazione e la coprogettazione nell'ambito del lavoro di comunità e della cura del territorio;
  • l'attivazione dei Laboratori di Quartiere creando spazi di prossimità per coinvolgere in modo stabile comunità e cittadini in percorsi partecipativi strutturati, per la realizzazione di progetti su specifiche aree del quartiere;
  • lo strumento strutturato di partecipazione dei Laboratori di Quartiere con la definizione del Piano di Zona per la programmazione socio-sanitaria triennale 2018-2020,
  • le azioni del Piano adolescenti per promuovere e sostenere lo sviluppo di progetti destinati a giovani ed adolescenti,
  • Altri bandi attivati dalla amministrazione comunale, volti a rendere sempre più concrete e attuali le politiche di prossimità con i quartieri.

Protagonisti assoluti di tale ambito devono essere i Centri Sociali autogestiti dagli anziani che storicamente svolgono un importante ruolo di presidio sociale, di aggregazione e di offerta di servizi alla comunità: mettono a disposizione spazi polifunzionali attrezzati, offrono corsi a pagamento e gratuiti che favoriscono la socialità, l’approfondimento culturale e la cura della persona: offrono spazi di aggregazione di prossimità spontanea e comunitaria.

In vista della scadenza dell’attuale regime convenzionale, come amministrazione comunale, riteniamo necessario prendere atto che il panorama cittadino presenta situazioni diversificate e che risulta coerente una riflessione e una armonizzazione della attuale offerta per dare coerenza e riuscire a rispondere ai bisogni socio-territoriali delle comunità. che possono evolversi in modalità diverse. Occorre pertanto lavorare per la valorizzazione e prosecuzione delle esperienze gestionali di successo in
relazione al loro grado di consolidamento ed ai risultati ottenuti (procedura in continuità) e per il ripensamento di quelle esperienze che mostrano elementi di criticità (procedura di nuova progettazione).

Per fare ciò, con il sostegno e l'ascolto costante delle comunità, vogliamo contribuire a realizzare delle nuove Case di Quartiere, intese come presidi e centri di "welfare generativo". Vogliamo, con tale azione, rilanciare il ruolo e il senso dei Centri Sociali per rilanciare le nuove forme di povertà ed i nuovi bisogni sempre più complessi della nostra società.

Mettendo in atto e concretizzando un approccio di prossimità all’interno di quello che viene appunto definito “welfare generativo”, è possibile immaginare i Centri Sociali, come luoghi capaci di chiamare a raccolta le forze della comunità per generare forme di supporto alla popolazione, di rafforzare le capacità degli individui offrire servizi e strumenti di comprensione distinte per abilitare l’uscita da situazioni di fragilità, connettere e creare reti capaci di attivare processi e progetti territoriali che che non si riducono alla prestazione assistenziale, ma che piuttosto la integrino e la arricchiscono. Mettere a disposizione luoghi e strumenti per perseguire e realizzare una accessibilità e una inclusione sempre più larga e diffusa delle comunità, con una attenzione particolare nei confronti dei più fragili per non lasciare nessuno indietro ed eliminare le forme di esclusione sociale che rischiano di generare solitudini e conseguenze esistenziali. La nostra amministrazione la comunità tutta, attraverso il lavoro fatto insieme nel recente passato e l'impegno quotidiano vuole rendere Bologna sempre più una città accessibile, inclusiva e capace di rispondere ai bisogni delle comunità.

23 Giugno 2019

di Marco Lombardo

Occhi aperti contro le mafie!

Parlare di mafie e criminalità organizzata nel nostro territorio è un dovere civico ed un impegno politico, soprattutto in questo momento.

Le organizzazioni mafiose possono fare affari nelle crisi economiche e sociali generate dalla pandemia, come hanno già fatto in tutti i momenti di crisi del passato. Hanno ingenti liquidità economiche e non chiedono garanzie.

Dobbiamo operare per prevenire il loro radicamento, difendendo i nostri imprenditori: il settore alberghiero, della ristorazione, del commercio e della sanità sono solo alcuni dei settori più a rischio. Ma anche il fiume di denaro pubblico messo in campo dallo Stato costituisce una fonte di pericolo.

Dobbiamo essere consapevoli dei rischi e agire sul terreno della prevenzione, attraverso il protocollo appalti del Comune di Bologna ed il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (al posto del massimo ribasso).

Un monitoraggio civico condiviso con le associazioni, le organizzazioni sindacali, degli imprenditori e dei professionisti per creare una rete protettiva per il nostro tessuto economico e produttivo e per la bellezza del territorio.

Di questo e tanto altro abbiamo parlato alla Festa dell'Unità di Bologna il  28 agosto, con Enza Rando, Antonio Mumolo e Carmine Massari.

Grazie a Silvia Ventrucci e ai ragazzi di Libera Bologna per aver organizzato questa bella serata di confronto.

 

 

 

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Confcooperative Bologna: Costruttori di Bene Comune

 

 

Nel pomeriggio del 13 luglio, al centro congressi FICO Eataly World ho portato i saluti istituzionali del sindaco Virginio Merola e dell’amministrazione comunale all'assemblea congressuale di Confcooperative.

 

Un sincero e profondo ringraziamento al presidente Daniele Passini con il quale abbiamo lavorato in questi anni, in un clima di leale collaborazione e profonda sintonia.

Un grande in bocca al lupo a Daniele Ravaglia, direttore di EmilBanca, da oggi nuovo presidente di Confcooperative Bologna.


 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

In piazza con la Gioventù Federalista Europea

  10 Aprile 2016. Piazza Maggiore, Bologna. Domenica 10 Aprile mi sono unito alla Giovanile Federalista Europea (GFE) che ha organizzato un flash mob in Piazza Maggiore per gridare un sì all'Europa Federale.              

12 Aprile 2016

di Marco Lombardo

5 Luglio 2020, Giornata del Ringraziamento del Terzo settore

Domenica 5 luglio, il Parco della Montagnola ospiterà la Giornata del Ringraziamento del Terzo Settore.

Un modo semplice ma concreto per sostenere le associazioni ed il mondo del volontariato che potranno prenotare ed allestire un banchetto, fino ad esaurimento dei posti disponibili, per comunicare le loro azioni e promuovere la raccolta fondi a sostegno delle loro attività benefiche.

All’interno del Parco della Montagnola verrà allestito uno speak-up-corner dove si alterneranno, nel corso della giornata, diversi interventi per ascoltare le testimonianze ed il racconto di quanto hanno fatto le associazioni bolognesi durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria e confrontarsi sulle difficoltà che il mondo del terzo settore sta incontrando per la ripresa delle attività associative.

#GiornatadelRingraziamento #TerzoSettore #Solidarietà

 
 

26 Giugno 2020

di Marco Lombardo

La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi

C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia. 

Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:

NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!

E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.

Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa  Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.

Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.

Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio: 

“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.

Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.

Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.

Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.

Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.

#pinkisgood #staffettapink

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Le iniquità del Part-Time Ciclico-Verticale

Quando mi chiamano l’Assessore dei rider, non mi offendo. Sono felice che il mio impegno politico sia associato alla difesa dei lavoratori invisibili. A volte, però vorrei che si riuscisse a cogliere come i rider sono solo la punta dell’iceberg di un sistema più complesso e profondo di iniquità. Non parlo solo dei lavoratori della gig economy. Parlo delle tante diseguaglianze nel mercato del lavoro: per esempio, parlo dei part-time-ciclico-verticali. Questa mattina abbiamo affrontato in commissione consiliare, il caso delle lavoratrici della ristorazione CAMST. Sono 45 lavoratrici che ho incontrato già in diverse occasioni insieme all’azienda ed ai sindacati: nella loro stessa situazione si trova oltre un milione di lavoratori e lavoratrici in Italia. Qual è il problema? I contratti part-time-ciclico-verticali non si basano su un monte orario giornaliero, ma annuale. Quando c’è un picco di attività questa tipologia contrattuale può essere utile; quando invece c’è un blocco delle attività, questo tipo di contratti è molto pericoloso. Genera problemi sia sul lato previdenziale (l’anzianità contributiva viene riconosciuta solo per i periodi effettivi di lavoro), sia sul lato di tutela del reddito (prendono poco più di 100€ al mese!). Come si può vivere con qualche migliaio di euro all’anno di reddito, a fronte di una chiusura delle attività? Dal punto di vista emergenziale, la Regione ER può utilizzare le risorse del Fondo sociale europeo, come fatto da altre regioni come Liguria e Lazio, per istituire un fondo di solidarietà per sostenere il reddito delle lavoratrici dei part-time ciclico verticali legati alla filiera dell’internazionalizzazione, tra cui le attività di ristorazione legate alla Fiera, ma questo riguarda anche altre figure, tra cui gli allestitori (che presto riprenderò più in dettaglio in un prossimo post). Dal punto di vista strutturale, ci sono almeno 3 azioni rapide da mettere in campo dal Governo: 1) intervenire al più presto al livello normativo per una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, che tenga conto anche di questa tipologia di contratti; 2) eliminare l’incompatibilità tra queste tipologie di lavoro e la richiesta di utilizzare il Reddito di emergenza (REM) 3) colmare la lacuna normativa sul lato previdenziale, seguendo le indicazioni delle disposizioni antidiscriminatorie previste dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte per non lasciare indietro nessuno.

11 Novembre 2020

di Marco Lombardo

Up to biz e la promozione dell’imprenditoria giovanile

Giovedì 5 luglio ho partecipato alla conferenza stampa di lancio della 2ª edizione di #UPTOBIZ, progetto sostenuto da CNA Bologna e dalla Banca di Bologna, con lo scopo di promuovere la cultura imprenditoriale, con particolare riferimento ai giovani del nostro territorio. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i 7 nuovi progetti di impresa che si insedieranno nello spazio di coworking dedicato alle loro attività. Oltre ad augurare i migliori successi alle ragazze ed ai ragazzi che oggi inaugurano la loro esperienza nel mondo dell’impresa e del lavoro ho provato a ricordare loro che devono rimuovere la paura del fallimento come qualcosa da cui non si possa più ricominciare, sforzandosi di pensare che dagli sbagli ci può essere sempre qualcosa da cui imparare.
"Il successo non e' definitivo e il fallimento non e' fatale: cio' che conta e' il coraggio di andare avanti" (W. Churchill)
Vale nella vita professionale e non. Valeva ieri e vale ancora oggi.  

6 Luglio 2018

di Marco Lombardo

Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.

Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.

Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.

Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.

La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.

La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.

Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.

La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.

La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.

 

 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

GloBologna: la Russia sotto le Due Torri


Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione

In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.

Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.

Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.

Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.

Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.

Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.

Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.

3 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

CIAKMIGRACTION: Come percepiamo il fenomeno migratorio?

Giovedì 10 ottobre abbiamo presentato il sondaggio CIAKMIGRACTION condotto dall’Istituto Ipsos Italia sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia insieme al Presidente di IPSOS Pagnoncelli, al presidente WeWorld Onlus Gvc Onlus Marco Chiesara, insieme ad amministratori locali di Palermo e Crema e tanti giornalisti ed esperti del tema.
Nonostante la speculazione politica degli impresari della paura che martellano ogni giorno l’opinione pubblica, l’immigrazione NON è la principalepreoccupazione degli italiani. Al primo posto c’è il lavoro e la situazione economica. Un dato che non mi meraviglia e non mi sorprende. C’è una grande differenza tra la percezione e la realtà. Questa è acuita da chi ha responsabilità politiche e da chi ricopre ruoli pubblici che da anni continua a parlare di invasione ed emergenza degne del “Deserto dei tartari”. 
Riepilogo un solo dato emerso dallo studio: gli stranieri residenti in Italia sono il 9% della popolazione (a Bologna sono il 15.3%). La percezione degli italiani è che siano il 31% della popolazione complessiva.

Per ridurre la distanza tra la realtà e la percezione non bastano i numeri. La rappresentazione reale dei fatti è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Ci vuole una narrazione positiva che contrasti la narrazione negativa. Perché le emozioni positive possono essere più forti di quelle negative. Bisogna saperle raccontare. Bisogna saperle trovare. Bisogna saperle valorizzare.

E’ responsabilità non solo dei media e dei mezzi di informazione. Ma anche della politica che in questi anni ha inquinato il dibattito pubblico con messaggi sbagliati trasversali agli schieramenti politici. Come misurare l’efficacia delle politiche migratorie sulla base del numero degli sbarchi.

Come pensare che la cooperazione allo sviluppo serva a ridurre le migrazioni. Come parlare di migrazione come fenomeno oggettivo, privo di soggettività e di storie personali, senza il necessario protagonismo della diaspora.


La percezione di insicurezza non si combatte in nome di politiche securitarie che servono a farci vivere in un clima di paura e di controllo che ci priva della nostra libertà.

La percezione di insicurezza e la grande solitudine della nostra società si contrasta con azioni concrete delle amministrazioni sul lavoro, la casa, la scuola, l’integrazione, le riduzioni delle diseguaglianze e con una visione politica capace costruire sui territori un nuovo senso di appartenenza che significa “avere gli altri dentro di sè”.



18 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

La solidarietà non si ferma

Restiamo a casa, ma ricordiamoci che la solidarietà non si ferma. 

E' davvero impressionante la passione e l'impegno delle associazioni del terzo settore di darsi da fare per gli altri. Per chi come me si trova a continuare a lavorare per fronteggiare l'emergenza, è davvero un grande motivo di orgoglio poter essere il rappresentante istituzionale di una comunità così aperta e solidale, come quella bolognese.  

Fermarsi e restare a casa non significa infatti spegnere il motore della solidarietà, della creatività, dell'impegno e della passione.

Ci si può sentire vicini e meno soli, anche rimanendo a distanza.

A volte l'amministrazione comunale non può convogliare tutta l'energia che proviene dal Terzo settore perchè dobbiamo chiedere a tutti di rispettare i limiti e le restrizioni, soprattutto durante la prima fase dell'emergenza. Nella fase 2, quando verranno meno le restrizioni e ci dovremo occupare della ricostruzione del tessuto economico e sociale del Paese, sarà fondamentale il contributo del Terzo settore ed è per questo che già da adesso bisogna saper programmare ed essere preparati al domani.

Durante la "Fase 1" del contenimento del contagio Covid19, tutti coloro che vogliono dare una mano possono farlo se rientrano nelle convenzioni con le associazioni del terzo settore che svolgono progetti sociali di pubblica utilità portati avanti dal Comune. Per citare alcuni esempi: 

-Piano MAIS: Piano Monitoraggio Anziani in Solitudine, previsto dal Comune di Bologna, riguarda 2.500 anziani che abitano da soli a Bologna e che ricevono assistenza telefonica, secondo le procedure che venivano attivate dai servizi sociali in estate per fronteggiare le ondate di calore.  http://www.comune.bologna.it/news/coronavirus-spesa-servizi-anziani

 

-"Unione fa la spesa" per consegnare a casa la spesa a persone anziane del Piano Mais, persone disabili e immunodepressi. Una "cassa prioritaria" che consente la consegna della spesa a domicilio per i beneficiari del progetto. La spesa viene effettuata dai volontari (coordinati dall 'Auser) nei punti della grande distribuzione che sono convenzionati, secondo un flusso di richiesta di spesa che proviene dai beneficiari che vengono attivati dai servizi sociali territoriali del Comune di Bologna. 

Per aderire come volontario puoi scrivere un'email a: presidenza@auserbologna.it

-Assistenza psicologica: per aiutare ad affrontare la solitudine e l'isolamento delle persone anziane e delle categorie più fragili, ivi compresi i familiari di persone disabili, è importante garantire un sostegno psicologico da parte di operatori professionali qualificati. In tal senso, sono in atto diverse iniziative, anche grazie alla disponibilità delle rete di psicologi e psichiatri che operano nel territorio bolognese. Fare sentire la vicinanza ed il sostegno a chi è solo o è in difficoltà, è un aiuto molto prezioso in questo momento. Per info: https://www.ausl.bologna.it/news/current/auslnews.2020-03-25.2407000234

(Video del Bologna Football Club, "Bologna, che sorpresa!")

-Raccolta alimentare: Empori solidali "Case Zanardi" insieme alle Cucine Popolari per la raccolta alimentare a persone fragili che non possono acquistare la spesa al mercato o nei supermercati. Puoi aiutarle attraverso una donazione su :https://www.ideaginger.it/progetti/solidali-a-bologna-con-gli-empori-e-le-cucine-popolari.html 

In tema di colletta alimentare c'è l'iniziativa promossa da Don't Panic - Organizziamoci per aiutare la distribuzione dei beni di prima necessità per nuclei familiari in condizioni di fragilità. 

C'è l'attività della Caritas Bologna che distribuisce pasti per i senza dimora, in collaborazione con Piazza Grande e YaBasta!

C’è l’Antoniano che ha aumentato il servizio di mensa e distribuzione pasti, previsto nel piano freddo, che è stato prolungato dal Comune oltre la stagione invernale.

Ognuno contribuisce per quel che può, ed anche i cittadini allestiscono banchetti di solidarietà, seguendo il modello delle vie di Napoli: “chi può metta, chi non può prenda”.

-Bologna oltre le Barriere: non rinunciamo all'idea di candidare la città di Bologna al premio europeo delle città accessibili, ma abbiamo rimodulato le priorità. Per saperne di più: https://www.facebook.com/marcolombardoilmotivoebologna/posts/2472282772875613

http://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/45-uncategorised/2232-bologna-oltre-le-barriere-le-comunicazioni-di-emergenza-coronavirus?fbclid=IwAR018ZYjG-xuJ1HlXalngQTCmAANEKIfXj0Q65irDYiv5F-ysZG14MYYUNc

Ci sono poi associazioni che continuano a fare servizi di assistenza domiciliare a pazienti che seguono da casa le cure e le terapie.

AGEOP, AIL, ANT, Piccoli Grandi Cuori: a tutte loro, il Comune di Bologna ha provveduto e continuerà a provvedere, per quanto possibile, alla distribuzione di mascherine protettive e sostegno alle campagne di raccolta fondi.

Perchè l'assistenza domiciliare non si ferma.

La ricerca scientifica non si ferma.

Quindi neanche la solidarietà si deve fermare.

Dobbiamo fermare i banchetti per la raccolta fondi delle uova di Pasqua, ma non la possibilità di acquistarle online e di dare il nostro contributo di solidarietà.

[video width="400" height="220" mp4="https://www.marcolombardo.eu/wp-content/uploads/2020/03/AIL-BolognaVideo.mp4"][/video]

https://www.ailbologna.it/?fbclid=IwAR3OfkMtQ-zBoZmC6CMQ7qiHxaSBT0tbPrH12hpnyqQZ-7r-RE-24Og42PU

Il nostro impegno comune deve essere quello di uscirne con una società più forte e più giusta. La riduzione delle diseguaglianze deve essere al centro non solo della nostra azione politico-amministrativa, ma del nostro pensiero. Non dovremo pensare di "ritornare alla normalità perchè la normalità era il problema". Dobbiamo pensare, anche durante l'emergenza a farci carico dei più fragili, perchè non bisogna lasciare indietro nessuno: chi era già più indietro rischia di essere quello più duramente colpito dall'emergenza. Un'iniziativa molto importante in questi giorni organizzata dal Forum Diversità Diseguaglianze di Fabrizio Barca ha raccolto diverse voci, tra cui la mia, su questo argomento: qui potete riascoltare tutto:

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/25marzo2020/?fbclid=IwAR1Kmet5eRJ9cpKU_nq7c1N1Mjmzb1AS6ICBpMO3bqzulPhxIyGXmwZHa04

Come dice Elio, uno dei protagonisti dell' "Atlante dell'invisibile" scritto da Alessandro Barbaglia:

si tratta di fermarsi e ripensare a come trasformare i confini in nuovi orizzonti

#nessunorestindietro

 

1 Aprile 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Fondazione Lene Thun: un sorriso per Bologna

SOLIDARIETÀ E TERZO SETTORE. Il 18 Giugno, grazie al sostegno della Fondazione Lene Thun abbiamo inaugurato due laboratori stabili di ceramico-terapia per i bambini che stanno affrontando malattie onco-ematologiche dell’Istituto Gozzadini presso l’ospedale Sant’Orsola. Ora i bambini, con il supporto dei maestri ceramisti, hanno la possibilità di colorare il loro tempo di degenza ed arricchire con la loro fantasia e la loro creatività il “Gigante Amico” che li protegge all’entrata del reparto. Durante la serata, nello splendido contesto di Palazzo Re Enzo, c’è stata poi una cena di raccolta fondi e di intrattenimento, vissuta all’insegna della solidarietà, ricordando (e ricordandoci) che con le mani e con il cuore
“le cose fatte per il bene, fatte bene, fanno bene a tutti”. 
Un profondo ringraziamento alla Fondazione Lene Thun, ai suoi volontari, ai cuochi di MasterChef, al maestro pasticciere Gino Fabbri, al professor Andrea Pession, ai medici, ai ricercatori, a CoupOnlus, a tutti gli organizzatori dell’evento e soprattutto a Peter Thun, persona di grande stile ed imprenditore illuminato. #unsorrisoperBologna  

18 Giugno 2018

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

L’unione bancaria europea

Banche, prodotti finanziari e tutela dei risparmiatoriSabato 6 Febbraio insieme a Michele Calzolari, Presidente Assosim, Sabina Porcelluzzi, Segretaria Fisac CGIL Bologna e l'Avv. Marco Palmieri abbiamo discusso dei tre pilastri su cui poggia l'unione bancaria europea.

Il mio intervento integrale

Le conclusioni video

Tutti i video

12 Febbraio 2016

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Gojoseon, Bologna celebra la Repubblica di Corea.

Il 3 ottobre nel 2333 a.C. è la data della leggendaria formazione del primo Stato coreano di Gojoseon, che stabilisce tradizionalmente la fondazione della Nazione coreana.

In questa giornata, ci siamo uniti quindi idealmente agli amici del Consolato Generale Della Repubblica Di Corea, che ha giurisdizione anche sulla città di Bologna, in quella che per loro rappresenta la Festa Nazionale della Fondazione della Corea, e facciamo i nostri auguri a tutta la comunità coreana presente a Bologna.

Auguri Corea! International is Bologna!

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Gli Invisibili, sono quelli che non vogliamo vedere. Al fianco degli assistenti di volo di Ryanair

Il 23 ottobre ho partecipato, in modalità online, in conformità alle normative anti-covid, al presidio dei piloti e degli assistenti di volo della Ryanair per manifestare la mia solidarietà alle ragioni della protesta dei lavoratori.

Lo ripeto spesso e non mi stancherò mai di ripeterlo.

Gli invisibili non sono quelli che non si vedono. Sono quelli che non vogliamo vedere.

Non solo sono i rider o i lavoratori della gig-economy. Gli invisibili sono anche queste/i giovani  assistenti di volo che fanno turni di lavoro molto pesanti ed hanno un grande tasso di turnover.

Troppo spesso in Italia quando si parla di condizioni di lavoro nel settore del trasporto aereo si pensa solo ad Alitalia. Tuttavia, ci si dimentica del fatto che Ryanair costituisce il principale vettore del trasporto aereo in Europa.

Le condizioni di lavoro degli operatori di Ryanair, in particolare per quanto riguarda gli assistenti di volo, sono particolarmente gravose e con basse tutele.

Basse tutele significa alti rischi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in violazione delle linee guida EASA per il contrasto al covid.

Bassi salari significa dumping contrattuale nei confronti delle altre compagnie aeree, con livelli retributivi inferiori ai minimi previsti dai contratti collettivi nazionali di categoria.

La Città di Bologna sta portando avanti coraggiose politiche a tutela del lavoro, richiedendo tanto negli appalti pubblici quanto nel settore privato che non sia il minor costo del lavoro a costituire la base della concorrenza tra le imprese: ne consegue che sia dovere dell’amministrazione comunale prendere posizione in difesa dei diritti dei lavoratori che operano nel nostro contesto urbano.

Ad una grande società europea come Ryanair che ha rivoluzionato il modo di viaggiare, soprattutto per le giovani generazioni, si chiede di avere a cuore la sostenibilità sociale dei propri dipendenti e collaboratori, almeno quanto si ha cuore la sostenibilità ambientale.

Soprattutto quando si beneficia di risorse pubbliche, la condizione minima che si chiede è quella di rispettare la legalità e la legislazione in materia di lavoro e diritti sindacali.

Rimaniamo disponibili in qualsiasi momento ad avviare un confronto con la società Ryanair e le organizzazioni sindacali dei lavoratori per cercare di trovare tutti insieme una soluzione condivisa.

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

EPIC 2017: Bologna City of Knowledge

image1image1image1The world of job is deeply changed. Once upon a time, the education followed his institutional channels founded on the certification of knowledges: school, university, post-graduate courses. That’s the way in wich millions of people get access on the market job. A stable work that last all the life. Nowadays, it doesn’t work in this way anymore. First of all, people changes very often their jobs. Someone, fortunately, for choice. Someone, unfortunately, for need. That generates a need of lifelong learning. We have lots of masters, degrees, updating courses and so on, but digital revolution has also impress an unprecedented acceleration on the market job and on the learning system. From one hand, because job of today will not exist tomorrow. The most reliable scenario predict that in 2050 most of the jobs of today will not exists anymore. That push learners and teachers to escape from classical learning channels, exploring new boundaries. From the other hand, social networks highlighted that personal and civic empowerment is interlinked with trust, socialisation of achievements, research or our personal talent. From here, the urgency to find oh not only a way to dematerialise che certificate of knowledge, but also to share it. To make it circulate. If this background is true, how to certificare the talent? How to certificare not only the form of knowledge, but also the substance, the experience, the ability to make a concrete thing? I strongly believe that open badges can be a great tool of empowerment to free our talent, to certificate and validate soft skills and experience in a lifelong learning approach. While CV is a picture of formal learning that show my past, Open Badge is like a movie that can infer on the future of a job seekers. Open badges provide a wide range of information on skills and qualifications is aimed at pursuing education and training opportunities, supporting career decisions, finding employment opportunities and supporting mobility in the EU labour market. On this background, what can be the role of cities? What role for Bologna? The City of Bologna, for tradition and vocation is an European city. Bologna has been the first seat of the most ancient university. I think that Bologna can became an ecosystem of circular learnings. We have universities, centre of research, foundations, an industrial system that can altogether can crate new interconnections for growing territorial competitiveness. Moreover, we have to reinforce the sense of taking part of a civic community. For example: library are used to exchange books and make reasearch. But why they cannot be used also to exchange knowledge and experiences? Public library can be transformed in civic square, gym of knowledge where you do not use waves like in gym, but ideas. To sum up and to conclude, Bologna has to develop an urban collective knowledge. We want to build a City of Learning. With wich instruments? We have european funds for Urban Innovative Actions that are in the framework of EU urban agenda. We have realised, first in Italy, the idea of pacts of collaboration with citizens for the regeneration of common goods. We are exploring the online vote to let citizens choose which projects for local purposes and needs have to be found. We are just moving our first steps but the road ahead is a promising one. Normative background Proposal for a DECISION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on a common framework for the provision of better services for skills and qualifications (Europass) and repealing Decision No 2241/2004/ECReform of EU cv pass. The revision of Europass decision Currently the EU tools and services for skills and qualifications are promoted and supported at national level through centres or contact points (National Europass Centres, EQF – National Contact Points, Euroguidance Centres) that are financially supported by the EU through the Erasmus+ programme. Each is subject to separate administration and reporting processes. Each centre manages a separate communication programme and has separate branding. While Member States have taken necessary steps to ensure coordination, this is not the case in all Member States. The effect is that often there is no sense of a joined up skills and qualification service at national level and no much stimulus for centres to cooperate strategically and communicate systematically to present more coherent services. Centres are not fully reaching their target audiences and thus EU tools and services are not reaching all intended beneficiaries. This proposal intends to offer greater potential and opportunity for Member States to strategically coordinate services offered at national level The Europass framework will promote inter-operability of electronic tools used to present and exchange information on skills and qualifications , the new Europass framework will provide a European-wide platform through which all individuals can access, within an intuitive and seamless online service This Decision is one of the initiatives of the New Skills Agenda for Europe6 and complements other actions proposed in that context. It is consistent with the European Parliament and Council Recommendation of 23 April 2008 on a European Qualifications Framework for lifelong learning (EQF)7. We have to bear in mind a big limit for the harmonisation of Open Badges through EU law. Article 166 of TFEU provides that the Union shall implement a vocational training policy which shall support and supplement the action of the Member States. Union action shall aim, inter alia, to improve initial and continuing vocational training in order to facilitate vocational integration and reintegration into the labour market and to develop exchanges of information and experience on issues common to the training systems of the Member States. As education and vocational training policies are within Member States' competence, these articles exclude harmonisation of the laws and regulations of the Member States. CONTEXT / BACKGROUND Recognising non-formal and informal learning is increasingly seen as a way of improving lifelong and life-wide learning. More European countries are emphasising the importance of making visible and valuing learning that takes place outside formal education and training institutions, for example at work, in leisure time activities and at home. Yet, despite a number of initiatives and recommendations on the recognition of informal learning (c.f. European guidelines for validating non‑formal and informal learning, CEDEFOP) there is a wide gap between the recognition of formal and informal or non-formal learning. Access to the recognition of informal learning is patchy and the outcome of recognition process is too often treated with suspicion. The Mozilla Open Badges, an initiative launched by the Mozilla Foundation in September 2011, provides a response to the needs for the recognition (formal and informal) of learning (formal and informal). Open Badges are portable and verifiable, allowing learners to showcase work, document skill sets and competencies, and create a robust portrait of their abilities wherever they were acquired: whether in school, in the community, on the job or online. Millions of badges have already been delivered and the initiative has received the support from leading organisations in the field of education, business, policy and citizenship. OBJECTIVES The aims and objectives of Badge Europe, BEU (pronounced “Be You”) are to exploit the benefits of Open Badges to: - To create the conditions for a Europe-wide and world-wide recognition of learning achievements; - To open and facilitate the systematic access to the recognition of non-formal and informal learning; - To place formal and informal recognition of learning on a par; - To create new employment and learning opportunities for all; and - To bring a European contribution to the leadership of the world-wide Open Badge movement. ACTIVITIES BEU will be developing a network of organisations and practitioners to: - Promote the use of Open Badges for the recognition of learning; - Develop Open Badge initiatives at institutional/local/city/regional/national levels (e.g. Cities of Learning, developing the example of Chicago Summer of Learning - http://explorechi.org); - Promote Open Badges at policy levels; - Develop innovative practices in learning and employment; and - Make recommendations and implement improvements to the Open Badge Infrastructure, technologies and services. Those activities will be carried out directly, with the support of Open Workshops (6) and of a MOOC. (Massive Open Online Course ) OUTCOMES The main outcomes of the project are: - Developing a trustworthy infrastructure to increase job market fluidity and a seamless environment for the recognition of individual skills to full qualifications; - A European Open Badge Network led by a steering committee composed of associate partners to contribute to the outcomes of the project and prepare its self-sustainability; - A dynamic Inventory of Open Badge Initiatives and resources; - A series of guidelines, green, white and discussion papers on Open Badges for Individuals, Open Badges for Organisations, Open Badges in Territories, Open Badges and Quality management and Open Badges and Policies; - Guidelines for bridging ECTS/ECVET/Europass documents with Open Badges; - Recommendations for the improvement of Open Badge Infrastructure, technologies and services; - A Research Report on Open Badge Implementations; - A Community Portal, bimonthly Newsletter and regular webcasts; and - A series of Open Workshops and a MOOC; EXPECTED IMPACT - Empower individuals to make their competencies and talents visible; - Empower teachers with the means to challenge traditional assessment models; - Provide early school leavers with the possibility to have their competencies recognised and further developed in a setting more appropriate to their goals, styles and desires (self-study, home schooling, school of second chance, apprenticeship, etc.); - Recognise the competencies acquired at work into a currency that is valuable on the job market; - Increase transparency and establish trusted communication between employers, jobseekers and education providers; - Increase the confidence of adults to participate in lifelong learning by providing a simple and straightforward mechanism to have one’s current competencies recognised, as a foundation for further learning. LONG TERM BENEFITS The long term benefits are a more inclusive learning provision, a more open employment market and an increased trust in the data relative to individual achievements (CVs, diploma transcripts, etc.) PARTICIPANTS Beuth-Hochschule fuer Technik Berlin (Germany) Coordinator Cambridge Professional Development (UK) ADPIOS (France) EDEN (UK/Europe) Discendum Oy (Finland) Dienst Uitvoering Onderwijs (The Netherlands) Radom Institute (Poland) Digitalme (UK) ARTES (Italy

26 Ottobre 2017

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

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4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

CIAKMIGRACTION: Come percepiamo il fenomeno migratorio?

Giovedì 10 ottobre abbiamo presentato il sondaggio CIAKMIGRACTION condotto dall’Istituto Ipsos Italia sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia insieme al Presidente di IPSOS Pagnoncelli, al presidente WeWorld Onlus Gvc Onlus Marco Chiesara, insieme ad amministratori locali di Palermo e Crema e tanti giornalisti ed esperti del tema.
Nonostante la speculazione politica degli impresari della paura che martellano ogni giorno l’opinione pubblica, l’immigrazione NON è la principalepreoccupazione degli italiani. Al primo posto c’è il lavoro e la situazione economica. Un dato che non mi meraviglia e non mi sorprende. C’è una grande differenza tra la percezione e la realtà. Questa è acuita da chi ha responsabilità politiche e da chi ricopre ruoli pubblici che da anni continua a parlare di invasione ed emergenza degne del “Deserto dei tartari”. 
Riepilogo un solo dato emerso dallo studio: gli stranieri residenti in Italia sono il 9% della popolazione (a Bologna sono il 15.3%). La percezione degli italiani è che siano il 31% della popolazione complessiva.

Per ridurre la distanza tra la realtà e la percezione non bastano i numeri. La rappresentazione reale dei fatti è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Ci vuole una narrazione positiva che contrasti la narrazione negativa. Perché le emozioni positive possono essere più forti di quelle negative. Bisogna saperle raccontare. Bisogna saperle trovare. Bisogna saperle valorizzare.

E’ responsabilità non solo dei media e dei mezzi di informazione. Ma anche della politica che in questi anni ha inquinato il dibattito pubblico con messaggi sbagliati trasversali agli schieramenti politici. Come misurare l’efficacia delle politiche migratorie sulla base del numero degli sbarchi.

Come pensare che la cooperazione allo sviluppo serva a ridurre le migrazioni. Come parlare di migrazione come fenomeno oggettivo, privo di soggettività e di storie personali, senza il necessario protagonismo della diaspora.


La percezione di insicurezza non si combatte in nome di politiche securitarie che servono a farci vivere in un clima di paura e di controllo che ci priva della nostra libertà.

La percezione di insicurezza e la grande solitudine della nostra società si contrasta con azioni concrete delle amministrazioni sul lavoro, la casa, la scuola, l’integrazione, le riduzioni delle diseguaglianze e con una visione politica capace costruire sui territori un nuovo senso di appartenenza che significa “avere gli altri dentro di sè”.



18 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

Global Compact in Comune

Bologna e la Lampedusa promuovono il "Global Compact in Comune". I Sindaci Merola e Martello: altre città seguano questo esempio. Possibile che in Italia sia diventato un tabù parlare di Global Compact? Possibile che dopo anni di negoziato internazionale il nostro Paese abbia deciso di non sottoscrivere e di non aderire all'accordo ONU (peraltro non vincolante) per la migrazione regolare e sicura con il contrasto all'immigrazione irregolare ed il traffico di essere umani? Ed ancora. Possibile che il voto del Parlamento italiano sia avvenuto con la maggioranza dell forze di Governo (Lega e M5S) che si sono astenute dal voto in Aula? In Italia tutto questo è stato possibile. Per questo abbiamo organizzato il 22 Marzo a Bologna un convegno internazionale di studi, promosso in collaborazione con la Rete Italiana di Dialogo Euromediterraneo (RIDE-APS) e con l'Università di Bologna per coinvolgere le istituzioni (tra cui l'Ambasciatore del Marocco, l'Ambasciatore della Tunisia), esperti della comunità accademica e scientifica, associazioni ed ONG Ad esito del Convegno, le amministrazioni di Bologna e Lampedusa avevano annunciato la volontà comune di aderire ai principi del Global Compact per la migrazione regolare, ordinata e sicura. Le giunte comunali hanno approvato un atto di indirizzo che impegna a promuovere iniziative in grado di favorire il rispetto dei diritti fondamentali delle persone, in un contesto capace di supportare i principi di accoglienza ed integrazione. L'atto di indirizzo si ispira alle direttive contenute nel documento promosso dalle Nazioni Unite, sottoscritto lo scorso 10 Dicembre a Marrakech da 164 Paesi. Il ruolo strategico degli enti locali nel governo regolare dei flussi migratori è riconosciuto dalla Dichiarazione dei Sindaci di Marrakech, avvenuta il 9 Dicembre, contestualmente alla sottoscrizione del Global Compact. Il Global Compact per la migrazione regolare, ordinata e sicura parte dal presupposto che "la migrazione fa parte dell'esperienza umana" e che il suo impatto può essere migliorato se si renderanno più efficaci le politiche sull'immigrazione, sull'accoglienza diffusa e sull'integrazione. Più in particolare, il Global Compact indica 23 azioni da seguire per consentire, da un lato, il governo dei flussi migratori in modo regolare e sicuro, tutelando i diritti fondamentali delle persone e, dall'altro, il contrasto alle organizzazioni internazionale che sfruttano l'immigrazione irregolare e favoriscono la tratta di essere umani. Il Comune di Bologna e di Lampedusa vogliono dimostrare che una via nuova è possibile e può nascere dal basso per imprimere una nuova direzione alle politiche locali sulla migrazione e per riportare al centro del dibattito pubblico italiano ed europeo il tema dell'adesione al Global Compact. Altri Comuni italiani possono seguire questa strada ed aderire al nostro appello promuovendo l'adozione dello stesso atto nei consigli comunali o nelle giunte dei Comuni italiani. ADERISCI ANCHE TU AL GLOBAL COMPACT IN COMUNE! GIUNTA Orientamento_Adesione_Migration Compact rev 17 aprile 2019

26 Aprile 2019

di Marco Lombardo

La magia del CIMENA per portare un sorriso a chi soffre

Ci sono poche cose nella vita che mi emozionano come il cinema

La magia del cinema è un’esperienza totalizzante che va oltre ciò che vediamo proiettato sullo schermo.

Come la tragedia greca, il cinema d’autore ha la capacità di trasportare lo spettatore dentro la scena. Come se ogni film parlasse proprio di noi. Come se raccontasse le nostre storie. Come se riuscisse a dare forma alle nostre emozioni .  

Il cinema può ispirare, farci sognare, piangere, sorridere, emozionare. 

Per questo, quando ho letto la storia di CIMENA sono rimasto incuriosito.

Cos’è CIMENA?
Provo a spiegarvelo così.

Chiudete gli occhi.

Ora immaginate di portare la magia del cinema a chi non può uscire. Non sei tu che vai al cinema. É il cinema che viene da te.

Immaginate di regalare, attraverso l’esperienza cinematografica, qualche ora di spensieratezza a chi soffre in una corsia d’ospedale o nella stanza di una casa di cura, lottando per la propria vita. A chi è costretto a non poter uscire per mille motivi.
Immaginate di portare il cinema in casa di qualcuno che non può andare al cinema.

Questo è CIMENA.

Non si tratta di un’esperienza di entertainment o di home theater ad alta definizione per restituire le sensazioni della sala cinematografica.

Si tratta piuttosto di un’esperienza di innovazione sociale per condividere, insieme ad altri, l’emozione di guardare un film come se fossimo al cinema.

Regalare qualche ora di divertimento per far nascere un sorriso dentro una lacrima.

Questo è CIMENA.

Il mio impegno è aiutare a portare l’esperienza di CIMENA nel mondo associativo del terzo settore, tra le corsie degli ospedali pediatrici, tra le esperienza di social-housing, tra le persone che si sentono sole.

Connettere reti e persone perché il CIMENA possa arrivare nei luoghi più impensabili.

Ogni luogo può essere adattato all’esperienza cinematografica. A tutto pensano i volontari e gli ideatori di CIMENA.

Le tendine di velluto per aprire il sipario della sala.

Il profumo dei pop-corn caldi.

Le luci della sala che si abbassano. 

Tre, due, uno...

ANDIAMO AL CIMENA!

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

LAVORO E DISABILITA’: RAPPORTO DI MONITORAGGIO 208 IN EMILIA-ROMAGNA

Il 18 Giugno sono stato alla 3ª Conferenza regionale per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. I dati forniti dalla Regione sono positivi. Secondo il “Rapporto di Monitoraggio 2018”, curato, tra gli altri, dall’Agenzia Regionale per il lavoro dell’Emilia Romagna, oltre il 90% delle aziende del nostro territorio ottemperano agli obblighi normativi. Aumentano gli inserimenti lavorativi: nel 2017 in ER sono stati 4.144 avviamenti lavorativi, mentre erano 2.932 nel 2013. In totale, sono 17.443 gli avviamenti lavorativi di persone disabili tra il 2013 ed il 2017. Sono dati positivi ed incoraggianti, ma possiamo e dobbiamo fare di più.
L’adempimento degli obblighi normativi non deve essere un punto di arrivo, ma il minimo punto di partenza.
I dati di oggi ci dicono infatti che esistono quasi 4.000 posti, al livello regionale, ancora con coperti, che sarebbero riservati ex lege a persone con disabilità. Ognuno di noi può e deve fare di più. Anche il Comune di Bologna che ha già modificato la sua organizzazione interna con l’istituzione del Disability Manager, dott. Egidio Sosio, e con l’atto di orientamento del Piano di Inclusione Universale (PiuBo) che concepisce il tema dell’accessibilità in tutte le politiche integrate dell’amministrazione, anche oltre il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche. La sfida è quella di rendere accessibili tutti i nostri servizi alla persona, ivi inclusi i servizi di orientamento al lavoro. Non credo sia utile introdurre misure premiali per chi rispetta la legge. Possiamo semmai rafforzare i profili sanzionatori, in collaborazione con l’Ispettorato del lavoro e l’INAIL, per le imprese che non procedono con l’assunzione o che non inviano il prospetto informativo, entro il termine del 31 gennaio previsto dalla legge. Criteri di premialità andrebbero semmai introdotti per le imprese che vanno oltre il target del 7% perchè dimostrano di aver capito che il tema dell’inserimento lavorativo delle persone disabili non deve ridursi ad un mero tema di monetizzazione di un obbligo normativo, ma deve riguardare in modo più ampio tutto il sistema di competitività territoriale.
Investire nell’inclusione lavorativa dei disabili significa infatti comprendere che i beni ed i servizi, oltre ad avere un prezzo, possono avere un valore.
Manufatti, beni e servizi prodotti da persone disabili per noi hanno un valore più alto. Misure incentivanti potrebbero infine essere introdotte per le imprese che, nella loro organizzazione aziendale, hanno istituito la figura professionale del Disability Manager o per le cooperative sociali che hanno assunto persone con disabilità ai sensi dell’esonero previsto dall’articolo 22 della legge regionale. Tutte misure che, insieme alle agevolazioni per rimborsi fino a 3.000€ annui per il tragitto verso il luogo di lavoro, già introdotte quest’anno dal Comune di Bologna, verranno discusse anche nello specifico tavolo che verrà aperto alla Consulta Handicap ed alla Consulta per l’Inclusione sociale, insieme alle associazioni del terzo settore, ai disabili ed ai loro familiari, sul tema “Lavoro e Formazione” che è uno dei 12 pilastri del premio europeo per le città accessibili al quale il Comune di Bologna intende partecipare entro la fine del mandato. #accessibilità#disabilità

18 Giugno 2018

di Marco Lombardo

Bologna Città Antirazzista

Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.

Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.

 
Un valore per ricordare ai noi stessi che la dignità umana è inviolabile e che i diritti e le libertà sono un impegno continuo da portare avanti sempre e ovunque, a partire dalle nostre menti e nei nostri cuori.
 
 
Il 10 luglio, in una bellissima serata estiva, è stato bello colorare insieme la città con 6000 Sardine Bologna 6000 Sardine Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, il  Comune di
Bologna - Relazioni Internazionali
 
Foto di #1Cinquantesimo e Mari Sugai

 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della FIAC

Mercoledì 17 giugno, ho incontrato le lavoratrici e i lavoratori della FIAC per portare la solidarietà ed il sostegno delle istituzioni locali alle lotte dei lavoratori.

Il 26 maggio scorso sono intervenuto subito nel dibattito pubblico per esprimere la contrarietà rispetto al piano di trasferimento deciso unilateralmente dall’azienda, senza accordo con le organizzazioni sindacali, affermando che questo tipo di azione fosse equivalente ad un sostanziale aggiramento del divieto di licenziamento, previsto dalla normativa vigente.

 

Non stiamo parlando di un’azienda che ha problemi di ordini o di fatturato, per cui il tema del lockdown  dovuto alla pandemia, non può diventare un alibi per ridurre le tutele dei lavoratori. 

Il nostro impegno comune deve essere la salvaguardia del sito produttivo e la tutela dei posti di lavoro.

Considero positivamente la decisione dell’azienda e della multinazionale AtlasCopco di aprire un confronto sul piano industriale articolato in tre tavoli tematici.

Auspico che le parti possano dialogare in modo costruttivo, togliendo dal cassetto l’ipotesi di riaprire la procedura di trasferimento.

Questa è una battaglia importante che può diventare emblematica rispetto alle tante crisi che si possono aprire nei prossimi mesi. 

La solidarietà ed il sostegno da parte di tutta la filiera istituzionale (Comuni, Città metropolitana, Regione) al presidio dei lavoratori ed alla salvaguardia del sito produttivo del nostro territorio può essere decisiva, anche per evitare che situazioni come queste possano verificarsi in futuro in altri casi simili.

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Lotta al terrorismo internazionale, UE e politica estera

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 #iDemWinterLab "Come sconfiggere lISIS e contrastare gli interessi che lo sostengono" - Bologna, sabato 30 gennaio 2016
  Il 30 Gennaio 2016 a Bologna si è svolta la Winter School di‪#‎IdemLab‬ su lotta al terrorismo internazionale, UE e politica estera. Cos'è l'ISIS? Quali strumenti dispone l'Unione europea per la lotta contro il terrorismo internazionale? Quali sono gli interessi geopolitici degli Stati membri per la stabilizzazione del medioriente? Quale bilanciamento tra il diritto alla sicurezza e la sicurezza dei diritti? La sospensione dell'Accordo di Schengen può essere una risposta per aumentare la sicurezza interna ed esterna dell'UE? La revisione degli accordi di Dublino per la gestione dei flussi dei profughi quale impatto può avere per la sicurezza sulle frontiere esterne? Queste sono alcune delle domande alle quali abbiamo provato a dare qualche utile risposta. Sala piena, tanti interventi di qualità e qualche proposta concreta da mettere subito in campo. Puoi rivedere le immagine dell'evento da qui. (narrazione fotografica di F. Pierantoni)
Puoi rivedere alcuni video con le conclusioni dell'evento.
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1 Febbraio 2016

di Marco Lombardo

“L’unione fa la spesa”..oltre la pandemia!

Il 12 giugno, abbiamo ricevuto le chiavi dei mezzi di trasporto che verranno utilizzati per garantire la prosecuzione dell’iniziativa l’ #UnionefalaSpesa in favore di persone con fragilità e #disabilità.

 

Grazie alle donazioni di BPER BancaBanca di Bologna, Unipol Sai ragilie Bologna Fc 1909, grazie all’impegno di PMG Italia ed Auser Bologna che coordina il prezioso contributo di tutti i volontari  e che permetterà a questo semplice, ma importante servizio di continuare a sostenere e supportare i più fragili.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle percorso "Bologna Oltre le Barriere - Access City Awards 2021" che la nostra generosa e attenta città sta portando avanti con determinazione e consapevolezza, perchè abbiamo bisogno dell'impegno di ognuno di noi, perchè nessuno si salva da solo! 

 
 

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16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Bologna incontra il Messico

Il 6 ottobre, abbiamo avuto una piacevole visita nella nostra Bologna.

E' stato un piacevole incontro quello con la Console Generale del Messico a Milano, María de los Ángeles Arriola, e il nostro Comune, alla presenza del Console onorario del Messico a Bologna, Paolo Zavoli.

Il Messico per l'Italia è il primo mercato dell'America latina per quanto riguarda le esportazioni, anche da parte di tante aziende bolognesi

E' stata una bella occasione di confronto e di analisi e abbiamo anche parlato di tante collaborazioni possibili, e di come portare a Bologna anche la cultura messicana, organizzando mostre o altri eventi culturali negli spazi del Comune di Bologna.

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Il Tavolo Permanente dei Giovani Professionisti

Il 9 Aprile, Bologna Futura ha organizzato dieci tavoli tematici per costruire un pezzo del programma elettorale delle prossime amministrative di Giugno 2016. I partecipanti al tavolo "Bologna Città delle Professioni", coordinato da Maurizio Vicino, hanno avanzato la proposta dell'istituzione di un Tavolo Permanente delle Professioni, costituito dalle associazioni dei professionisti e di categoria, e già presentato in bozza. Infine, è stata avanzata le proposta della nascita di un Polo delle Professioni, uno spazio rigenerato a disposizione dei giovani professionisti, in modo da favorire l'accesso a locali in coworking e che possa organizzare in comunione i servizi, anche in termini di welfare privato. Le proposte raccolte faranno parte degli impegni di mandato dei candidati di BolognaFutura.  

3 Maggio 2016

di Marco Lombardo

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza.

Ciao rider di Assodelivery, ho il piacere di condividere con te alcune informazioni che riguardano una mail che hai ricevuto (e che ti riallego qui sotto) sulla notizia della firma di un contatto collettivo nazionale ad hoc sui riders.

L’unica parte vera della mail che hai ricevuto riguarda il fatto in sè: Assodelivery (l’associazione che rappresenta alcune piattaforme digitali) ha firmato un contratto collettivo sui riders con un’organizzazione sindacale che si chiama UGL.

L’unica parte vera della mail che hai ricevuto riguarda il fatto in sè: Assodelivery (l’associazione che rappresenta alcune piattaforme digitali) ha firmato un contratto collettivo sui riders con un’organizzazione sindacale che si chiama UGL.

Quello che viene definito un “momento storico dell’economia digitale” si chiama un salto INDIETRO nella storia del novecento.

Costruire un cartello delle piattaforme degli algoritmi (Assodelivery), scegliersi un sindacato di comodo (UGL) e fare un finto contratto collettivo nazionale: è questo il modo di rispettare i diritti dei propri lavoratori? No.

Caro rider, non si possono difendere i diritti se non si conoscono. E’ giusto che tu sappia quali sono i diritti che le normative europee e nazionali ed i contratti collettivi nazionali già oggi esistenti ti riconoscono.

Che i giudici ti stanno riconoscendo nei tribunali di tutta l’Europa. 
 
Che queste piattaforme digitali conoscono, ma ti negano.
 
 
 
 

 

La firma di un finto contratto collettivo nazionale è solo un modo per le piattaforme di precostruirsi un alibi, disegnarsi sartorialmente le proprie regole, al preciso scopo rifuggire dalle tutele normative che a fine anno dovrebbero divenire cogenti per tutti.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Tutto questo dovrebbe farci riflettere non solo sul caso di specie, ma su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese.

Questo dovrebbe farci riflettere anche sulle responsabilità del legislatore e della politica per fare autocritica: queste cose succedono in Italia perché glielo consentiamo.

Aver concesso un anno di tempo alle piattaforme prima di adeguarsi alla nuova normativa sui riders è stato un errore. 

Non avere dato seguito alla norma costituzionale sulla rappresentanza (politica, sindacale, etc) continua ad essere una grave lacuna.

Si scrive “contratto collettivo nazionale ad hoc” si legge “ritorno al cottimo”.

Caro rider, è giusto che tu sappia che ci sono molti punti di questo accordo, in cui si aggirano le norme ed i contratti collettivi nazionali già esistenti e sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentativi.

La paga oraria minima che ti viene sbandierata come una conquista della modernità, non rispetta i contratti collettivi nazionali già oggi esistenti: nella Carta di Bologna (il primo accordo metropolitano di secondo livello sul tema dei lavoratori digitali che Deliveroo, Glovo e Just Eat si sono sempre rifiutati di firmare), il parametro di riferimento è quello del contratto collettivo nazionale della logistica che parte da 8,40€.

La paga oraria garantita che ti viene riconosciuta come vessillo della tua libertà di scelta, in realtà è molto bassa: tutto si regge sul quantum delle consegne che sarai in grado di effettuare in un’ora.

Cos’è questo se non la reintroduzione generalizzata del cottimo?

Caro rider, dietro l’elogio della (finta) autonomia c’è la fuga dalla subordinazione e dai diritti ad essa collegata.

Rallegrati, perché hai un altro diritto previsto dalla nostra Costituzione che puoi esercitare: il diritto di sciopero.

Hai la possibilità di scendere dalla tua bicicletta e pedalare insieme ad altri tuoi colleghi lungo la strada della sicurezza e dei diritti.

Caro consumatore, non pensare di essere esente da responsabilità. Anche tu ha un potere forte per opporti a tutto questo: hai la libertà di scegliere sul mercato chi rispetta davvero i diritti dei lavoratori.

Vogliamo fare tutti insieme davvero una cosa innovativa, inedita, oserei dire “rivoluzionaria” per il nostro Paese?

Facciamo quello che è giusto, invece di quello che ci conviene.

Educhiamo ad essere onesti, non furbi.

 

 

 

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Joyeux anniversaire Alliance Française Bologna

Il 5 ottobre del 1989 il Presidente della Repubblica Francese, François Mitterand, in visita ufficiale a Bologna per il Bicentenario della Rivoluzione Francese e nell'ambito delle celebrazioni per il IX centenario dell'Università di Bologna, ricevette nell'Aula Magna di Santa Lucia la laurea honoris causa in Giurisprudenza dalle mani del rettore Fabio Alberto Roversi Monaco. In quell'occasione, accompagnato dal sindaco Renzo Imbeni, inaugurò la nuova sede dell'Alliance Française in Via De’ Marchi, 4.

A distanza di 30 anni, l' Alliance française continua nella sua attività di promozione della lingua e cultura francese e dei paesi francofoni, proponendosi come un luogo di dibattito e condivisione e facilitando lo scambio interculturale.


Il 10 ottobre c'eravamo anche noi: sono intervenuto alla cerimonia di festeggiamento, confermando la relazione di amicizia e collaborazione tra Comune di Bologna Rete Civica Iperbole e la storica associazione.

Nel mio intervento ho ricordato quanto sia importante ristabilire l’amicizia tra la Francia e l’Italia per il rilancio del processo di integrazione europea.

L’ultimo anno è stato molto difficile per la relazione diplomatica tra l’Italia e la Francia, culminato con il ritiro dell’ambasciatore francese. Un evento, a volte dimenticato, che ha segnato il momento peggiore delle relazioni politiche e diplomatiche tra i nostri Paesi dal 1940 sino ad oggi. Ciò nonostante il rapporto di amicizia tra i nostri popoli e tra la nostra città e la Francia è sempre stato solido, come dimostrano le iniziative culturali e quelle che riguardano il rapporto di gemellaggio tra il Comune di Bologna ed il Comune di Tolosa. Il nostro impegno sarà sempre quello di valorizzare le comuni radici culturali e valoriali e, anche attraverso il prezioso supporto dell’AF, ci impegneremo ad invitare a Bologna l’ambasciatore francese all’interno della prossima edizione di incontri sulla cittadinanza europea “L’Europa viene da te”.

Buon compleanno AF! 🇫🇷🇫🇷



10 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

Taxi e sicurezza dei lavoratori notturni

foto di Marco Lombardo. L’ultima notizia di cronaca che riporta l'aggressione al tassista di ieri notte a Bologna mi preoccupa molto. E' il terzo episodio in pochi giorni e segnala un'escalation di violenza che bisogna fermare subito per garantire la sicurezza dei tassisti e la regolarità del servizio notturno di trasporto per i cittadini. Serve una risposta immediata per impedire che il carattere reiterato delle aggressioni ai tassisti possa creare un pericoloso effetto emulativo. Ignorare il problema di sicurezza per chi lavora di notte nelle realtà urbane è il primo modo per non risolverlo. Strumentalizzare gli episodi di cronaca per rappresentare Bologna, o alcuni suoi quartieri, come se fossimo a 'Sin City' non solo non risolve il problema, ma rischia di aumentare proprio l'effetto emulativo. Parliamo di cose concrete senza retorica. Per prima cosa bisognerebbe riconoscere la funzione pubblica del servizio di taxi (anche quando è gestito da imprese for profit e società cooperative) e consentirgli di svolgere in sicurezza il proprio lavoro. Poi, per rendersi conto della reale situazione di (in)sicurezza di chi lavora di notte credo che non farebbe male a politici ed amministratori locali accompagnare qualche volta i tassisti (o gli autisti di autobus notturni) durante lo svolgimento del loro turno di notte. Non solo sotto campagna elettorale.. Infine, credo che sarebbe opportuno firmare un protocollo di intesa tra amministrazione locale, prefettura e società di gestione del servizio di taxi per introdurre un sistema per garantire la sicurezza nei taxi attraverso l'ausilio di strumenti tecnologicamente avanzati. Non parliamo delle solite telecamere di video-sorveglianza. Stiamo parlando di un sistema di VEDR (Video Event Data Record) già sperimentato in altre città italiane ed europee per garantire, da un lato, la sicurezza dei tassisti in caso di aggressione, violenza o rapina, e, dall'altro, la sicurezza stradale dei cittadini attraverso la possibilità di ricostruire le dinamiche in caso di incidenti, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy. 

16 Aprile 2016

di Marco Lombardo

LOTTOANCHIO: con Ageop contro il cancro infantile

Il 15 Febbraio è la data scelta dall’OMS per la Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile.

Il cancro infantile è un problema di salute pubblica. Rappresenta la prima causa di mortalità per malattia non trasmissibile dopo il primo anno di età. In Italia abbiamo circa 1.500 diagnosi annue nella fascia di età 0-14 e 900 in quella adolescenziale.

Con i volontari di AGEOP RICERCA abbiamo piantato insieme un albero di melograno come messaggio di speranza per le bambine ed i bambini, per i loro genitori e per le loro famiglie.

Con l'iniziativa “La speranza mette radici” promossa da Fiagop Onlus, Ageop Ricerca ha voluto dedicare un messaggio a tutti i bambini che vivono e giocano nella città di Bologna per creare un legame di affetto e speranza con i loro compagni che in questo momento stanno affrontando le terapie oncologiche in ospedale, con l’auspicio che possano tornare presto a giocare insieme.

Quando si attraversa una malattia oncoematologica il tempo rimane sospeso. In stand-by. L'augurio è che rispettare i tempi della natura e immaginare come possano crescere gli alberi possano essere un messaggio di naturalezza e di speranza per chi, in questo momento, sta attraversando il deserto della malattia, perché ne possa uscire vincitore e ancora più forte.

#LOTTOANCHIO

Piantumazione dell’albero di melograno
Illuminazione del Palazzo del Podestà per la giornata mondiale contro il cancro infantile
I pugni di Hulk, simbolo di #LOTTOANCHIO

15 Febbraio 2020

di Marco Lombardo
© Marco Lombardo 2016